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Il prodotto
Biotech
Dal principio attivo alla produzione: l'ideale assoluto

Innovicare, puntantdo alla sostenibilità, utilizza un metodo di coltura su scala industriale, denominato HTNTM - High Tech Nature, per la produzione di metaboliti secondari. 

Oggi è l’unica azienda biotech al mondo in grado di produrre industrialmente, anche per il largo consumo, principi attivi da colture di cellule vegetali in condizioni altamente controllate, garantendo il massimo profilo di standardizzazione e di sicurezza disponibili sulmercato

Grazie a una rigorosa e delicata procedura di biotecnologie avanzate, il processo particolarmente vantaggioso anche in termini di rapidità e flessibilità: supera il limite del ciclo biologico della pianta, preservandone anche le sue naturali condizioni di crescita e sviluppo.

Ciò riduce sensibilmente i tempi del ciclo produttivo, garantendo in ogni momento una completa disponibilità dei costituenti del fitocomplesso vegetale

Inoltre, un’esclusiva metodica di criopreservazione consente il deposito ufficiale della linea cellulare, condizione necessaria alla successiva copertura brevettuale a protezione del know-how industriale.

Contatti
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Contatti

La sede di Innovicare srl e in Via della Liberazione, 27 a Peschiera Borromeo - 20068 Milano.

Tel. +39 0256566190 
Fax +39 0287181513
info@innovicare.it

Per i medici
Per i medici
Per i medici

Approfondimenti scientifici, linee guida internazionali sul trattamento della mucosite orale, bibliografia e convegni in programma.

Per i medici
Convegni
Convegni in Italia

Calendario incontri e Convegni medici in programma in Italia nel corso del 2018.

Novembre

  • Rimini 2 - 4 novembre 2018
    XXVIII Congresso Airo

Dicembre

  • Torino 1 dicembre 2018
    Congresso interregionale Piemonte Liguria Val d’osta
  • Genova 13 - 15 dicembre 2018
    Grandangolo: un anno di oncologia.
Il prodotto
Il prodotto
Mucosyte fluid

Mucosyte fluid è una soluzione concentrata con formulazione innovativa. Protegge la mucosa orale ed è particolarmente indicata per il trattamento delle mucositi orali e degli eventi patologici che interessano la mucosa orale (infiammazione, dolore e sofferenza epiteliale).

MUCOSYTE® aderisce alla mucosa orale formando un film protettivo che ricopre e protegge la mucosa orale donando rapido sollievo e benessere ed eliminando il senso di bruciore. 

Indicazioni

MUCOSYTE® è indicato per il trattamento, come coadiuvante, delle lesioni della cavità orale e del tratto orofaringeo di varia eziologia:

  • radioterapia e chemioterapia
  • mucositi e stomatiti causate da farmaci
  • interventi chirurgici del cavo orale, traumi causati dall'uso di protesi o apparecchi ortodontici
  • BMS (sindrome della bocca che brucia)
  • deficit alimentari o da invecchiamento.

MUCOSYTE® trova specifico impiego nel trattamento di: Afte, Ulcere, Stomatiti aftose ricorrenti, Mucositi, Gengiviti, Parodontiti.
Non sono state segnalate interazioni con medicinali o altri prodotti.

Benefici

  • Riduce l’infiammazione, attenua la componente dolorosa e dona rapido sollievo all’intera cavità orale
  • protegge la mucosa orale favorendo la riepitelizzazione
  • accellera il recupero della capacità di alimentarsi e di parlare.

Formulazione originale e brevettata

Acqua, Polivinilpirrolidone, maltodestrine, glicole propilenico, idrossietilcellulosa, aroma menta, aroma liquirizia, Verbascoside (syringa vulgaris estr.sec.), EDTA sale disodico, potassio sorbato, sodio benzoato, acido citrico, saccarina sodica, Sodio jaluronato.

La formulazione è stata concepita per garantire una azione sinergica tra i vari componenti per fare in modo che le proprietà muco-adesive del PVP, la cessione del Verbascoside e del Sodio jaluronato sia continua e progressiva.

    Chi siamo
    Chi siamo
    Innovicare

    Innovicare è un'azienda farmaceutica, leader nella gestione e trattamento della mucosite orale, specializzata nella terapia di supporto al paziente oncologico.

    L'azienda si occupa delle terapie di supporto per la cura del cancro e è impegnata nella ricerca e realizzazione di risposte terapeutiche innovative utili a migliore la qualità della vita dei pazienti oncologici.

    L'ambito di intervento

    La mucosite è l'infiammazione della mucosa del cavo orale che rappresenta una complicanza grave e di frequente osservazione nel corso di trattamenti per patologie neoplastiche. Occorre sapere come trattarla, poiché curare la malattia primaria vuol dire sacrificio, ma vuol dire soprattutto subire anche tutti i suoi effetti, le sue conseguenze.

    Come viene curata oggi

    Oggi viene curata con dei farmaci specifici per la candidosi, ma non è una candidosi, e un trattamento del genere non porta a remissione della patologia. Oppure si deve rivedere il protocollo di cura della malattia primaria se il quadro clinico è complesso si può arrivare a mettere in discussione la vita del paziente.

    Come dev'essere curata

    Curare la mucosite per quello che è utilizzare farmaci specializzati e con minimo impatto sul paziente, puntare su un livello di remissione della malattia già dai primi giorni del ciclo chemio o radio terapico, puntare sulla prevenzione

    L'azienda

    Il progetto è nato per iniziativa di due donne.

    Chi siamo
    Partner
    Aieop
    Il prodotto
    Mucosyte fluid
    Mucosyte®fluid 12 bustine 15 ml

    Descrizione 

    Mucosyte fluid è un gel bio-aderente protettivo della mucosa orale ad azione rigenerante. Forma un film protettivo che ricopre e protegge la mucosa orale. Mucosyte Fluid favorisce la riparazione delle lesioni, dona immediato sollievo e benessere eliminando il dolore. Indicato per la cura e il trattamento della mucosite orale e di tutte le lesioni della mucosa orale dovute a Chemio e Radioterpia. 

    Indicazioni 

    Indicato per il trattamento e la gestione della Mucosite Orale e di tutte le lesioni  della mucosa orale  causate da Chemio e Radio Terapia. Per le sue spiccate attività trova specifico impiego nel trattamento di: afte, ulcere, stomatiti, gengiviti, parodontiti, interventi chirurgici del cavo orale, estrazioni difficili, implantologia, ulcere traumatiche causate da protesi e apparecchi ortodontici, Burning Mouth Syndrome (sindrome della bocca che brucia). 

    Ingredienti attivi

    Ingredienti: Acqua depurata, Maltodestrine, Polivinilpirrolidone, Glicole propilenico, Idrossietilcellulosa, Aroma, Verbascoside, EDTA sale disodico, Potassio sorbato, Sodio benzoato, Acido citrico, Saccarina sodica, Sodio Jaluronato. 

    Modalità di impiego 

    Mucosyte fluid Bustine 15 ml 

    Versare il contenuto della bustina in un bicchiere e aggiungere 15 ml di acqua. Mescolare bene e usare immediatamente. Sciacquare accuratamente la bocca, assicurandosi che l'intera cavità orale, palato, lingua all'interno delle guance e tutti i tessuti circostanti siano uniformemente impregnati con il prodotto almeno per 1 minuto ed espellere. 

    Il prodotto può essere utilizzato anche per i gargarismi e, in casi particolari, può essere usato non diluito.

    Per i bambini piccoli, applicare direttamente sulle parti da trattare, trattandole  con un tampone imbevuto di prodotto puro o non diluito.

    Il prodotto non utilizzato deve essere eliminato. Si consiglia di non assumere cibo e bere per almeno 1 ora dopo il trattamento. La deglutizione involontaria del prodotto non crea rischi per il consumatore, tuttavia è preferibile evitare. Può essere usato non diluito con tamponi. Uso consigliato almeno tre volte al giorno. Si raccomanda una buona igiene orale.

    Controindicazioni 

    Ipersensibilità accertata o presunta verso uno o più componenti del prodotto 

    Avvertenze 

    • Evitare di mangiare o bere per almeno 60 minuti successivi al trattamento. Eventuali addensamenti o opalescenze non alterano né l’efficacia del prodotto né la sicurezza d’impiego. Eventuali quantità rimaste inutilizzate vanno eliminate.
    • Conservare Ia confezione, ben chiusa, a temperatura ambiente e lontano da fonti luminose o di calore.
    • Non utilizzare Mucosyte fluid se la confezione non è integra o dopo la data di scadenza.
    • L’involontaria eventuale deglutizione non rappresenta un rischio per la salute del consumatore, ma si consiglia di evitarlo. Non sono note interazioni con medicinali o altri prodotti.
    • Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini.
    • In caso di intolleranza, sospendere il trattamento e qualora i disturbi dovessero ancora persistere dopo 7 giorni di trattamento si consiglia di consultare un Medico. 

    Contenuto 

    12 Bustine da 15 ml  ℮ 

    Dispositivo Medico CE  
    Data ultima revisione 03/05/2019 

    Chi siamo
    IRB
    Aree di collaborazione

    Il nostro know-how, i vostri vantaggi!

    IRB, biotech italiana da oltre dieci anni focalizzata nella ricerca, sviluppo e produzione di innovativi principi attivi vegetali da colture cellulari per i settori

    FARMA

    • Cosviluppo di principi attivi esclusivi
    • brevettabilità
    • standardizzazione e qualità farmaceutica

    DERMATOLOGIA - COSMESI

    • Innovazione continua
    • qualità superiore
    • elevata funzionalità

    NUTRIZIONALE

    • Sicurezza superiore
    • titolo garantito
    • garanzia di fornitura

    ZOOTECNIA

    • Sicurezza superiore
    • titolo garantito
    • elevate performance

     

    Chi siamo
    IRB
    Innovicare: più valori, grandi risultati

    La mission di Innovicare è ricercare, produrre e assicurare - attraverso processi biotecnologici innovativi, esclusivi e ecosostenibili - la disponibilità di principi attivi vegetali con standard di eccellenza per impiego farmaceutico.

    Una filosofia operativa che pone al proprio vertice più valori:

    • favorire e migliorare la salute e il benessere dell’utilizzatore finale
    • garantire il massimo grado di purezza, efficacia e sicurezza disponibile nel mercato
    • promuovere la salvaguardia delle risorse naturali, dell’equilibrio ecologico e della biodiversità.

    Oggi Innovicare ha raggiunto il profilo ideale del principio attivo vegetale:

    • esente da qualsiasi tipo di inquinante, in quanto le cellule staminali vegetali vengono fatte crescere in un ambiente sterile e protetto che esclude la presenza di pesticidi, metalli pesanti e aflatossine
    • non OGM, in quanto non viene effettuato alcun intervento sul DNA della cellula vegetale
    • a titolo elevato e garantito, grazie alla continua selezione delle cellule che producono più principio attivo
    • di disponibilità illimitata, grazie all’impiego di un processo biotecnologico che opera nel pieno rispetto dell’ambiente.
    Notizie
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    HEROES meet in Maratea sceglie Innovicare

    Si tratta dell'appuntamento annuale dedicato a innovazione, futuro e impresa e a chi vuole costruire nuove relazioni di business, lanciare una startup o innovare la propria azienda. Innovicare è stata selezionata come startup innovativa in campo farmaceutico

    Carla Schettino founder Innovicare

    Ci occupiamo di terapia di supporto per la cura del cancro in particolare di patologie radio e chemio indotte che interessano la mucosite orale.

    Abbiamo messo sul mercato un prodotto con una formulazione innovativa per la cura e il trattamento della mucosite orale che troppo spesso non viene trattata adeguatamente.

    Ovviamente non è un percorso facile perché ci confrontiamo con le grandi case farmaceutiche, e noi siamo piccoli, per quanto innovativi, ma vogliamo rivoluzionare il sistema e l’approccio terapeutico di questo particolare segmento.

    Abbiamo deciso di partecipare perché noi aiutiamo il prossimo: le terapie di supporto, le terapie di supporto sono utili per migliorare la qualità di vita del paziente e per ridargli dignità, quindi penso proprio che noi questo premio ce lo meritiamo.

    Notizie
    Notizie
    Innovicare vince il bando di finanziamento regionale Frim Startup con Mucosyte

    Mucosyte è stato selezionato per aver utilizzato una molecola mai utilizzata finora in campo oncologico. Il verbascosite infatti esercita la sua attività antinfiammatoria topicamente sulla mucosa orale infiammata riducendo dolore anche nei casi più gravi, permettendo così al paziende di recuperare in tempi brevi le funzioni ottimali del cavo orale.

    Programma integrato di interventi a sostegno della creazione d’impresa – linea 8 Frim “start up e re-start”Programma integrato di interventi a sostegno della creazione d’impresa – linea 8 Frim “start up e re-start”

    Il Bando intende favorire la nascita di nuove imprese e il rilancio delle imprese esistenti mediante la concessione di finanziamenti diretti a medio termine a tasso agevolato e contributi a fondo perduto per l’acquisizione di servizi di affiancamento erogati dalla rete di soggetti fornitori selezionati da Regione Lombardia.

    Per il paziente
    Bambini
    Linee Guida Nazionali per la prevenzione delle patologie orali nei bambini in terapia oncologica

    Raccomandazioni generali per la salute orale del paziente in età evolutiva affetto da neoplasia e candidato a terapia chemio - radio (Approvate in via definitiva il 2 agosto 2010).

    Prima della terapia

    Tutti i pazienti candidati a chemio - radio terapia devono essere sottoposti  a un’accurata visita odontoiatrica al momento della diagnosi della patologiaI A
    A tutti i pazienti candidati a chemio - radio terapia devono essere completate tutte le terapie conservative e/o estrattive prima dell’inizio della terapiaI A
    Devono essere presi in considerazione i possibili effetti a lungo termine del trattamento chemioterapico sulle strutture dento-maxillo-faccialiI A
    Il personale sanitario specialistico di pertinenza è primariamente l’odontoiatria pediatrico, l’igienista dentale e il logopedistaI A
    Si raccomanda una corretta e regolare igiene orale per diminuire il rischio di infezione sistemica a partenza dal cavo oraleI A
    Istruzioni di igiene orale devono essere impartite ai pazienti e ai genitori prima dell’inizio della terapiaI A
    È raccomandato lo spazzolamento dei denti almeno due volte al giorno con una quantità di dentifricio al fluoro secondo le fasce d’età (come riportato nelle linee guida precedenti)I A
    Lo spazzolino, di uso esclusivo del bambino, deve essere cambiato almeno ogni tre mesi oppure sostituito dopo ogni episodio infettivo che abbia interessato la cavità oraleIV B
    Se il paziente soffre di bocca dolorante deve essere raccomandato l’uso di uno spazzolino morbidoIV B
    I genitori sono i responsabili dell’igiene orale dei loro bambini fino all’età di 6 anniIII B
    Per i neonati i genitori devono essere istruiti su come pulire le mucose con una garza tessuto - non tessutoI A

    Durante

    Devono essere applicati protocolli di igiene orale durante la chemio-radio terapia motivando i bambini e i loro tutori a mantenere un buon livello di igiene orale al fine di minimizzare il rischio di sviluppare carie, infezioni locali, emorragie e mucosite oraleI A
    La gestione della mucosite orale tossica nelle forme cliniche più severe è Palliativa e si concentra principalmente sulla riduzione dei fattori che sono in grado di causare danni e irritazione alla mucosa oraleI A
    E’ sconsigliato l’uso della clorexidina per la mucosite nel paziente pediatrico a causa dei suoi caratteristici effetti collaterali (bruciore e disgeusia) che possano arrecare disagio alla bocca e ridurre la compliance del pazienteI A
    Al  fine di ridurre il rischio di carie nei bambini affetti da xerostomia, sono raccomandati frequenti applicazioni di fluoro topico, dieta senza zucchero e  igillature dei solchi e delle fessureI A
    Il flusso salivare può essere stimolato succhiando o masticando una gomma senza zucchero, insieme all’uso di saliva artificialeI A
    Durante la nausea e il vomito, gli acidi derivanti dallo stomaco aumentano il rischio di sviluppo di erosioni dello smalto e secondariamente carie; il paziente deve sciacquare la bocca con acqua immediatamente dopo ogni episodio emeticoI A
    Per prevenire il trisma, sono raccomandati esercizi quotidiani di stretching della bocca e fisioterapia durante la radiazione (da 3 a 6mesi)I A

    Non devono essere erogate cure dentali, ma solo terapie d’urgenza previo assoluto consulto con l’ematooncologo.

    Dopo

    I bambini guariti dal cancro vanno considerati a più alto rischio di carie rispetto alla popolazione generaleI A
    I bambini guariti dal cancro vanno considerati ad elevato rischio di manifestare anomalie dentarieI A
    Va preso in considerazione il fatto che i bambini guariti dal cancro presentano una significativa riduzione della curva di crescita nonché anomalie di crescita delle strutture cranio-maxillo-faccialiI A

    Alessandra Majorana
    PO Università degli Studi di Brescia - USD Patologie delle mucose orali-AO Spedali Civili di Brescia

    Per i medici
    Linee guida internazionali
    Prevenzione e trattamento della Mucosite causata da terapie oncologiche

    Linee Guida pratiche MASCC/ISOO basate sull’evidenza per la prevenzione e il trattamento della mucosite causata da terapie oncologiche (23 gennaio 2014).

    Raccomandazioni in favore di un intervento

    L’efficacia del setting terapeutico elencato è supportata da forte evidenza.

    1. Il panel raccomanda l’utilizzo di crioterapia orale per 30 minuti nella prevenzione della mucosite orale in pazienti che ricevono 5-fluorouracile in bolo (livello di evidenza II)
    2. Il panel raccomanda l’utilizzo del fattore di crescita per i cheratinociti ricombinante umano (KGF-1/palifermin) nella prevenzione della mucosite orale (ad una dose di 60 μg/kg al giorno per 3 giorni prima del regime di condizionamento e per 3 giorni successivi al trapianto) in pazienti con neoplasia ematologica che ricevono chemioterapia ad alte dosi e irradiazione total-body (TBI) seguiti da trapianto di cellule staminali autologhe (livello di evidenza II).
    3. Il panel raccomanda che la terapia laser low-level (lunghezza d’onda 650 nm, potenza 40 mW, con ciascun cm2 trattato per il tempo richiesto con una dose di energia tissutale pari a 2 J/cm2) sia utilizzata per la prevenzione della mucosite orale in pazienti che ricevono trapianto di cellule staminali preceduto da regime di condizionamento ad alte dosi, con o senza una irradiazione total-body (TBI) (livello di evidenza II).
    4. Il panel raccomanda che un trattamento analgesico con morfina controllato dal paziente sia utilizzato per il trattamento del dolore dovuto a mucosite orale in pazienti sottoposti a trapianto di cellule staminali (livello di evidenza II)
    5. Il panel raccomanda sciacqui con benzidamina nella prevenzione della mucosite orale nei pazienti con neoplasia del distretto testa-collo, che ricevono una dose moderata di radioterapia (fino a 50 Gy), senza chemioterapia concomitante (livello di evidenza I).

    Suggerimenti in favore di un intervento

    L’efficacia del setting terapeutico elencato è supportata da evidenza più debole.

    1. Il panel suggerisce che i protocolli di igiene e cura del cavo orale siano utilizzati per la prevenzione della mucosite in tutte le fasce di età e indipendentemente dalle modalità di trattamento oncologico (livello di evidenza III).
    2. Il panel suggerisce che la crioterapia orale sia utilizzata per la prevenzione della mucosite orale in pazienti che ricevono melfalan ad alte dosi, con o senza una irradiazione total-body (TBI), come regime di condizionamento per il trapianto di cellule staminali ematopoietiche (livello di evidenza III).
    3. Il panel suggerisce che la terapia laser low-level (lunghezza d’onda 632.8 nm) sia utilizzata per la prevenzione della mucosite orale in pazienti che ricevono radioterapia senza chemioterapia concomitante per neoplasie del distretto testa-collo (livello di evidenza III).
    4. Il panel suggerisce che l’applicazione di fentanyl transdermico possa essere efficace per il trattamento del dolore dovuto a mucosite orale in pazienti che ricevono chemioterapia convenzionale o ad alte dosi, con o senza irradiazione total-body (TBI) (livello di evidenza III).
    5. Il panel suggerisce che sciacqui con morfina al 2% possano essere efficaci nel trattamento del dolore dovuto a mucosite orale in pazienti sottoposti a radioterapia per neoplasia del distretto testa-collo (livello di evidenza III).
    6. Il panel suggerisce che sciacqui con doxepina allo 0.5% possano essere efficaci nel trattamento del dolore dovuto a mucosite orale (livello di evidenza IV).
    7. Il panel suggerisce che supplementi sistemici di zinco per via orale possano essere di beneficio per prevenire la mucosite orale in pazienti in trattamento con radioterapia o chemioradioterapia (livello di evidenza III).

    Raccomandazioni contro l’intervento

    Esiste una forte evidenza che indica la mancanza di efficacia dei trattamenti elencati.

    1. Il panel raccomanda che l’utilizzo di pastiglie antimicrobiche contenenti PTA (polimixina, tobramicina, anfotericina B) e BCoG (bacitracina, clotrimazolo, gentamicina) e creme ad uso orale contenenti PTA non siano utilizzate nella prevenzione della mucosite orale in pazienti che ricevono radioterapia per neoplasie del distretto testa-collo (livello di evidenza II).
    2. Il panel raccomanda che gli sciacqui con l’antimicrobico iseganan non siano utilizzati nella prevenzione della mucosite orale in pazienti con neoplasia ematologica che ricevono chemioterapia ad alte dosi con o senza irradiazione total-body (TBI) seguiti da trapianto di cellule staminali autologhe o in pazienti che ricevono radioterapia o radiochemioterapia concomitante per una neoplasia del distretto testa-collo (livello di evidenza II).
    3. Il panel raccomanda che gli sciacqui con sucralfato non siano utilizzati per la prevenzione della mucosite orale in pazienti che ricevono chemioterapia (livello di evidenza I) o in pazienti che ricevono radioterapia (livello di evidenza I) o radiochemioterapia concomitante (livello di evidenza II) per neoplasie del distretto testa-collo.
    4. Il panel raccomanda che gli sciacqui con sucralfato non siano utilizzati per il trattamento della mucosite orale in pazienti che ricevono chemioterapia (livello di evidenza I) o in pazienti che ricevono radioterapia (livello di evidenza II) per neoplasie del distretto testacollo.
    5. Il panel raccomanda che il trattamento con glutamina per via endovenosa non sia usato come prevenzione della mucosite orale in pazienti che ricevono chemioterapia ad alte dosi, con o senza irradiazione total-body (TBI), per il trapianto di cellule staminali emtopoietiche (livello di evidenza II).

    Suggerimenti contro un intervento

    Una evidenza più debole indica la mancanza di efficacia dei trattamenti elencati.

    1. Il panel suggerisce che gli sciacqui di clorexidina non siano utilizzati nella prevenzione della mucosite orale in pazienti che ricevono radioterapia per neoplasie del distretto testa-collo (livello di evidenza III).
    2. Il panel suggerisce che i fattori di crescita per i granulociti macrofagi (GM-CSF) in sciacqui non siano utilizzati nella prevenzione della mucosite orale in pazienti che ricevano chemioterapia ad alte dosi, per il trapianto di cellule staminali autologo od eterologo (livello di evidenza II).
    3. Il panel suggerisce che gli sciacqui con misoprostolo non siano utilizzati nella prevenzione della mucosite orale in pazienti che ricevono radioterapia per neoplasie del distretto testacollo (livello di evidenza III).
    4. Il panel suggerisce che la pentossifilina sistemica per via orale non sia utilizzata per la prevenzione della mucosite orale in pazienti sottoposti a trapianto di midollo (livello di evidenza III).
    5. Il panel suggerisce che la pilocarpina sistemica per via orale non sia utilizzata per la prevenzione della mucosite orale in pazienti sottoposti a radioterapia per neoplasia del distretto testa-collo (livello di evidenza III) o in pazienti che ricevono chemioterapia ad alte dosi con o senza irradiazione total-body (TBI) per trapianto di cellule staminali ematopoietiche (livello di evidenza II).

    Fonte: AIDI Italia

     

    Per il paziente
    Associazioni per il malato
    Associazioni a supporto del malato oncologico

    In Italia operano con competenza e professionalità Associazioni di volontariato al servizio dei malati di cancro. Con alcune collaboriamo e condividiamo la sfida di migliorare la qualità della vita del paziente.

    Associazione Italiana Malati di Cancro

    L’Associazione Italiana Malati di Cancro, parenti e amici (A.I.M.A.C.) - fondata nel 1997 con lo scopo di fornire informazioni ai malati di cancro e ai loro familiari attraverso una strategia multimediale. Dal 2010 riconosciuta come organizzazione che svolge attività di evidente funzione sociale sul territorio nazionale, ha realizzato l'Oncoguida, un servizio dedicato ai malati di cancro che offre informazioni utili: dove effettuare indagini diagnostiche, trattamenti  terapeutici, a chi rivolgersi per sostegno psicologico, riabilitazione e assistenza.

    Antea Associazione Onlus centro di Cure Palliative

    L’Associazione Antea è una Onlus, che nasce a Roma nel 1987 per garantire assistenza gratuita a domicilio ai pazienti in fase avanzata di malattia. Dal 2000 l'hospice Antea, dotato di 25 stanze singole, ospita i pazienti. L’assistenza Antea è basata sulle cure palliative, un approccio che comprende non solo assistenza medico-infermieristica, ma anche supporto psicologico, riabilitativo, sociale, spirituale e legale per garantire la migliore qualità di vita possibile al paziente e alla la sua famiglia.

    Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro

    L'Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro AIRC, ente privato senza fini di lucro fondato nel 1965 grazie all'iniziativa di alcuni ricercatori dell'Istituto dei Tumori di Milano, fra cui il Professor Umberto Veronesi e il Professor Giuseppe della Porta. Gli obiettivi di AIRC sono finanziare in maniera costante la ricerca oncologica, con particolare attenzione ai giovani ricercatori e sensibilizzare e informare il pubblico. AIRC conta oggi 17 Comitati Regionali e oltre 4.500.000 sostenitori.

    AIL

    Nata nel 1969 a Roma da un’intuizione del Prof. Franco Mandelli e grazie al contributo di illustri personalità del mondo della medicina, della scienza, dell’economia e della cultura, AIL promuove e sostiene la ricerca scientifica per la cura delle leucemie, dei linfomi e del mieloma. Assolve il compito di assistere i malati e le loro famiglie, accompagnandoli in tutte le fasi del percorso della malattia, offrendo loro servizi, conoscenza e comprensione. Lotta al loro fianco per migliorarne la qualità della vita e sostenerli nel complesso percorso delle cure. Sensibilizza l’opinione pubblica sulla lotta contro le malattie del sangue.

    Fondazione Bambin Gesù

    La Fondazione Bambino Gesù Onlus nasce nel 2000, a sostegno degli obiettivi di sviluppo dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (I.R.C.C.S.). Accompagnare e sostenere l'impegno dei medici, dei ricercatori, degli operatori sanitari e di quanti si adoperano per dare una migliore qualità della vita ai bambini e alle loro famiglie. Questa la  mission della Fondazione “… perchè la domanda di salute dei piccoli pazienti ha bisogno di risposte immediate”.

    Fondazione Umberto Veronesi

    La Fondazione Umberto Veronesi nasce nel 2003 su iniziativa di Umberto Veronesi e di molti altri scienziati e intellettuali di fama internazionale, fra cui 11 premi Nobel, con lo scopo di promuovere la ricerca scientifica di eccellenza e progetti di prevenzione, educazione alla salute e divulgazione della scienza. La Fondazione eroga borse di ricerca per medici e ricercatori e finanzia progetti di altissimo profilo che possano elaborare nuove conoscenze e nuove cure per le malattie, realizza campagne di prevenzione e educazione che promuovono l'adozione di stili di vita sani e consapevoli.

    F.A.V.O

    F.A.V.O. nasce nel 2003 come “associazione delle associazioni” di volontariato a servizio dei malati di cancro e delle loro famiglie. Costituita da oltre 500 associazioni diffuse su tutto il territorio nazionale per un totale di circa 25.000 volontari (nella maggior parte dei casi malati o ex malati). Le associazioni federate offrono diversi servizi: offerta di case-alloggio per pazienti e familiari che devono frequentare luoghi di cura durante la fase acuta della malattia; accompagnamento dei pazienti e dei lungo-viventi con problemi di disabilità; presa in carico  dei malati terminali a domicilio, sostegno psicologico nei luoghi di cura con il coinvolgimento di familgiari.

    Il prodotto
    Il prodotto
    Protocollo terapia secondo gravità della lesione

    Come prevenzione si consiglia l’uso di Mucosyte® 2 volte al giorno, in caso di trattamento si passa dalle 3 alle 6 applicazioni a seconda della gravità della lesione. Evitare di mangiare o bere per almeno 60 minuti successivi al trattamento.

    Mucosyte® fluid BustineFlacone 180 ml
    Versare il contenuto della bustina in un bicchiere e aggiungere 10 ml di acqua.Riempire il misurino fino alla tacca (15 ml), versare in un bicchiere e aggiungere 15 ml di acqua.

     

    • Mescolare bene e utilizzare immediatamente per almeno 1 minuto o per quanto sia possibile facendo in modo che tutta la cavità orale (palato, lingua, interno guance e tutti i tessuti circostanti) risulti uniformemente impregnata. Espellere poi la soluzione.
    • Mucosyte può essere utilizzato anche per gargarismi e in casi particolari può essere usato non diluito.
    • Per i pazienti più piccoli, applicare direttamente sulle parti da trattare con tampone imbevuto con il prodotto puro o diluito.
    • Evitare di mangiare o bere per almeno 60 minuti successivi al trattamento.

     

    Grado G-1
    GravitàSenza ulcerazioni
    SintomiLieve dolore alla cavità orale
    AlimentazioneSi, spontanea
    Diagnosi clinicaLieve dolore senza ulcerazioni
    Protocollo terapia MUCOSYTE3 applicazioni die
    Trattamento preventivo2 applicazioni die
    Grado G-2
    GravitàSenza ulcerazioni
    SintomiDolore alla cavità orale
    AlimentazioneSi, spontanea piuttosto liquida
    Diagnosi clinicaDolore e difficoltà a alimentarsi
    Protocollo terapia MUCOSYTE4 applicazioni die
    Trattamento preventivo2 applicazioni die
    Grado G-3
    GravitàUlcere profonde
    SintomiDolore intenso alla cavità orale
    AlimentazioneSolamente dieta liquida
    Diagnosi clinicaUlcerazioni e abrasioni estese
    Protocollo terapia MUCOSYTE6 applicazioni die
    Trattamento preventivo3 applicazioni die
    Grado G-4
    GravitàUlcere molto profonde
    SintomiForte dolore alla cavità orale
    AlimentazioneDifficoltà o impossibilità
    Diagnosi clinicaUlcere estese e profonde nella cavità oro-faringea
    Protocollo terapia MUCOSYTE5/6 applicazioni die
    Trattamento preventivo3 applicazioni die

    interazioni con medicinali o altri prodotti.

     

    Conservazione

    Conservare la confezione, ben chiusa, a temperatura ambiente e lontano da fonti luminose o di calore.

    Tenere fuori dalla portata dei bambini. L’involontaria eventuale deglutizione non rappresenta un rischio per la salute del consumatore, ma si consiglia di evitarlo.

    Per i medici
    Convegni
    Convegni all'estero

    Calendario incontri e Convegni medici internazionali.

    Giugno

    Vienna 28 - 30 giugno 2018
    MASCC/ISOO Annual Meeting

    Settembre

    Monaco 18 settembre 2018
    24th EACMFS Congress

    Ottobre

    Chicago 21 - 24 ottobre 2018
    28 ASTRO’s 60th Annual meeting

    Chi siamo
    Soci fondatori
    Carla Schettino
    Ideatrice e Amministratore delegato di Innovicare.

    Dopo diversi anni nel mondo delle pubbliche relazioni e della comunicazione decido di supportare mio padre nella Direzione dell’azienda farmaceutica di famiglia. Questa esperienza mi consente di acquisire nuove competenze gestionali. Per seguire il mio secondo bambino, che ha sofferto di convulsioni febbrili, mi prendo una pausa.

    Quando rientro nel mondo del lavoro decido di realizzare un nuovo progetto e propongo a mio padre di acquisire un prodotto - in cui credevo avendo partecipato al suo lancio - per commercializzarlo.

    Nasce così Innovicare srl il 26 luglio 2013 (il nome è stato scelto da mia figlia).

    Ho sempre avuto una forte vocazione per il sociale e, grazie a questo progetto, riesco a mantenere i miei figli e ad aiutare tanta gente. In questa avventura ho un'altra socia: Enza Cerullo (la mia mamma).

    Per il paziente
    Igiene e prevenzione
    Igiene orale e prevenzione della mucosite

    Sintesi delle linee guida nazionali del Ministero della Salute per la promozione della salute orale e la prevenzione delle patologie orali in età adulta - Aggiornamento anno 2015

    Per la prevenzione delle patologie orali bisogna curare l'igiene orale e l’alimentazione (bassi consumi di zuccheri, alto consumo di frutta e verdura), seguire programmi di screening per la diagnosi precoce delle patologie e intervenire sui fattori di rischio.

    La bio-pellicola è rappresentata da una comunità microbica complessa, adesa alla superficie del dente, nota anche come placca dentale o placca batterica. Numerosi esperimenti hanno dimostrato che l’accumulo di batteri sui denti porta a una distruzione dei tessuti dentali e che la regolare rimozione quotidiana della placca previene le malattie dentali.

    Un adeguato spazzolamento manuale delle superfici dentali permette la rimozione del 78% della placca dentale. Tale dato non viene modificato dalla forza esercitata che, al contrario, se eccessiva, potrebbe determinare l’usura dei tessuti duri dentali per erosione e abrasione. Gli spazzolini elettrici, a testina tonda e movimento oscillante, se utilizzati con metodica corretta, possono rimuovere la placca più efficacemente degli spazzolini manuali e senza particolari effetti avversi.

    Numerosi studi clinici hanno evidenziato come, in età adulta, l’utilizzo di paste dentifricie fluorate comporta una sensibile riduzione della formazione di nuove carie.

    Restauri conservativi

    I restauri conservativi di denti cariati non “curano” la carie. Il processo di carie necessita di essere gestito, insieme al paziente, lungo tutto il percorso della vita, con il controllo dei fattori eziologici.

    La longevità dei restauri conservativi è mediamente inferiore ai 10 anni. La loro sostituzione comporta restauri più estesi con progressivo indebolimento delle strutture dentarie e con maggior rischio di perdita dell’elemento dentario.

    Malattie parodontali

    Le malattie parodontali sono patologie dell’apparato di supporto del dente caratterizzate da infiammazione che può limitarsi alla parte marginale gengivale o progredire con formazione di tasche parodontali, mobilità dentaria, determinando, negli stadi più avanzati, la perdita degli elementi dentari.

    La colonizzazione delle superfici dentali da parte dei batteri è riconosciuta come il fattore eziologico principale per lo sviluppo delle malattie parodontali. Diversi studi longitudinali confermano che il fumo è il primo fattore di rischio ambientale per le malattie parodontali.

    La parodontite si manifesta con perdita di attacco parodontale; radiograficamente si può evidenziare una perdita di osso di supporto e clinicamente la formazione di una tasca parodontale. La parodontite è sempre preceduta dalla gengivite; la prevenzione della gengivite, pertanto, consente un’efficace opera di prevenzione della parodontite.

    La gengivite è una patologia infiammatoria della gengiva; si manifesta con sanguinamento al sondaggio marginale e /o spontaneo e assenza di perdita di attacco parodontale; può dare ipertrofia gengivale. È causata da infezione batterica che interagisce con la suscettibilità dell’ospite, fattori ambientali e comportamentali. La gengivite, se trattata, è reversibile.

    L’uso del filo interdentale diminuisce la presenza di gengivite rispetto al solo uso dello spazzolino e così l’uso dello scovolino interdentale. Non esiste sufficiente evidenza per valutare in maniera comparativa la maggiore efficacia o meno derivante dall’utilizzo del filo rispetto allo scovolino.

    Xerostomia

    Nell’ambito dei fattori di rischio locale per la perdita di denti in età matura va annoverata anche la situazione di iposcialia/xerostomia ricorrente con una certa frequenza nel paziente geriatrico. Bassi livelli di secrezione salivare si traducono in un ambiente orale più acido, con una minor capacità tampone, che contribuisce a predisporre all’insorgenza di carie. Molti farmaci in uso in età avanzata (antipsicotici, antidepressivi, sedativi, diuretici, anti-Parkinson, anti-ipertensivi) possono avere come effetto collaterale la riduzione della secrezione salivare, così come malattie specifiche (S. Sjogren, m. autommuni, m. Alzheimer) e l’irradiazione cervicofacciale.

    Fonte: Ministero della Salute

    Per i medici
    Casi clinici
    Radioterapia per cancro al collo e alla testa

    Abstract in italiano

    Contatti
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    Modulo di contatto
    Chi siamo
    Partner
    Ail
    Per i medici
    Linee guida internazionali
    Management of Oral Mucositis – ESMO Practice Guidelines

    Incidence of oral mucositis in patients receiving high-dose head and neck radiation.

    Incidence of World Health Organization (WHO) grade 3 or 4 oral mucositis in patients receiving high-dose head and neck radiation approaches 100%.

    Mucositis is one of the prime limiting factors of chemoradiation for advanced head and neck carcinoma, leading frequently to enteral nutritional support and use of morphinomimetics with the objective of maintaining dose intensity throughout the entire radiation regimen.

    Oral mucositis management guidelines

    Oral mucositis management guidelines are mainly based on a basic oral care and good clinical practice.

    • Multidisciplinary development and evaluation of oral care protocols, and patient and staff education in the use of such protocols is recommended for reduction of severity of oral mucositis from chemotherapy and/or radiation therapy.
    • Interdisciplinary development of systematic oral care protocols is suggested. As part of the protocols, the use of a soft toothbrush that is replaced on a regular basis is also suggested consistent with good clinical practice.
    • Patient-controlled analgesia with morphine is recommended as the treatment of choice for oral mucositis pain in patients undergoing HSCT Regular oral pain assessment using validated instruments for self-reporting is essential.
    • In addition to the evidence-based recommendations and suggestions published by the Multinat.Assoc.of Supp.Care in Cancer and the Int.Soc.Oral Oncology (MASCC/ISOO), it is relevant to note that topical agent and  anesthetics can provide short-term pain relief for oral mucositis on an empiric basis.

    Guidelines Work Gr – Annals of Oncology – Vol. 21 2010
    Petersen D.E., Bensadoun R.J., Roila F. - ESMO  

    Chi siamo
    Chi siamo
    Missione

    Utilizziamo sofisticati processi biotech per realizzare prodotti farmaceutici innovativi in grado migliorare la qualità della vita del malato oncologico.

    Siamo impegnati a ridurre gli effetti collaterali dei trattamenti radio e dei farmaci chemioterapici per aiutare il paziente a risolvere nel più breve tempo possibile il problema della mucosite orale.

    Ispirati dalle linee guida internazionali, dialoghiamo e collaboriamo con tutti gli operatori di settore: specialisti, medici di base, ricercatori, infermieri, associazioni di ricerca e volontariato, ma soprattutto parliamo direttamente con i malati.

    Grazie a questa "rete di ascolto" acquisiamo conoscenze e informazioni utili a sviluppare nuovi programmi di terapia mirata.

    Sostenibilità e responsabilità sociale

    Attraverso un’accurata informazione medico scientifica cerchiamo di informare il più elevato numero possibile di operatori sulla presenza del prodotto in commercio.

    Oltre a partecipare a congressi di settore nazionali e internazionali, collaboriamo alla realizzazione di studi clinici, sosteniamo la ricerca e eventi di beneficenza a favore dei bambini malati.

    Chi siamo
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    Aimac
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    Per il paziente
    Igiene e prevenzione
    Raccomandazioni per la prevenzione delle patologie orali nei pazienti adulti con malattia neoplastica

    Sintesi delle Linee guida ministeriali “Raccomandazioni per la promozione della salute orale, la prevenzione delle patologie orali e la terapia odontostomatologica nei pazienti adulti con malattia neoplastica” del gennaio 2014.

    Le terapie non chirurgiche utilizzate per il trattamento dei tumori maligni, quali la chemioterapia, la radioterapia o la combinazione di entrambe sono sempre più diffuse ed efficaci, ma sono associate a effetti avversi a breve e lungo termine. Tra questi vi sono le complicanze orali, acute e/o croniche.

    Lo scopo di queste raccomandazioni è quello di fornire indicazioni basate su prove scientifiche per l'implementazione di percorsi clinico-assistenziali adeguati per la prevenzione e la cura delle complicanze orali nei pazienti affetti da tumori maligni che vengono trattati con terapie oncologiche.

    Un ruolo fondamentale ha l'adozione di un protocollo adeguato e corretto con opportuni percorsi, tecniche e modalità di igiene dentale professionale con l'obiettivo di ridurre al minimo la presenza di agenti e fattori irritanti locali orali prima dell'inizio delle fasi della terapia oncologica.

    Complicanze orali delle terapie oncologiche

    Le terapie non chirurgiche del cancro come le chemioterapie e le radioterapie sono sempre più efficaci e vengono utilizzate:

    • per la cura primaria del tumore
    • nella terapia associata di completamento all’intervento chirurgico
    • come trattamento palliativo per il prolungamento della sopravvivenza dei pazienti.

    Poichè gli agenti chemioterapici sono tra i farmaci a più basso indice terapeutico e la radioterapia può determinare la distruzione non solo del tessuto neoplastico, ma anche dei tessuti compresi nell'area irradiata, questi trattamenti possono causare effetti collaterali gravi, a breve e a lungo termine, che interessano diversi distretti, incluso il cavo orale.

    Le conseguenze negative per il cavo orale delle cure oncologiche sono diverse, e possono compromettere in modo rilevante la salute, il benessere e l'esito delle terapie durante la fase di cura. Alcuni effetti negativi possono essere persistenti e compromettere le funzioni orali e la qualità della vita al termine delle cure antitumorali.

    L’incidenza dei problemi orali è molto variabile: dal 30 al 100% dei pazienti oncologici possono soffrire di complicazioni orali con implicazioni rilevanti per la sopravvivenza e il benessere durante e dopo la terapia. La loro comparsa richiede frequentemente terapia di supporto e può, nei casi più gravi, compromettere o ostacolare la terapia.

    Il trapianto di midollo associato a chemioterapia con o senza irradiazione total-body è un’ ulteriore e rilevante causa di effetti avversi e negativi per il cavo orale.

    Radioterapia

    La radioterapia è una modalità terapeutica richiesta da circa il 60% dei pazienti oncologici e basata sull’uso di radiazioni ionizzanti e sul loro effetto sui tessuti biologici. Viene somministrata una precisa dose di radiazione, in base al tipo di tessuto “bersaglio”, al suo grado di assorbimento e alla localizzazione del tumore, prospettando di ottenere l’eradicazione del tumore, o, in alternativa, il miglioramento della qualità della vita e il prolungamento della sopravvivenza dell’individuo, con il minor danno possibile ai tessuti normali circostanti.

    Gli effetti collaterali negativi delle radiazioni sul cavo orale sono:

    • immediati, quali xerostomia, mucosite, infezioni batteriche, disgeusia e disfagia
    • tardivi come iposcialia, processi cariosi, fragilità della mucosa, infezioni, trisma, fibrosi muscolare, diminuzione della vascolarizzazione, necrosi dei tessuti molli, osteoradionecrosi e malformazioni dentali e facciali.

    Chemioterapia

    La chemioterapia è la terapia di scelta per curare i tumori con diffusione metastatica. Viene utilizzata anche per il trattamento della malattia locale in associazione alla chirurgia e alla radioterapia, come chemioterapia primaria e adiuvante.

    I principali effetti avversi orali delle cure anticancro sono le mucositi, le modificazioni del gusto, la secchezza orale, la disfagia, le infezioni opportunistiche e le conseguenze a lungo termine come l'osteonecrosi dei mascellari da radiazioni o da farmaci, le compromissioni dentali e parodontali. Questi eventi provocano in misura maggiore o minore la compromissione delle funzioni orali di deglutizione, masticazione e fonazione.

    Mucositi orali

    La mucosite è il danno delle barriere mucose associato alle terapie non chirurgiche del cancro e può interessare la mucosa di rivestimento del tratto gastrointestinale e delle vie aeree superiori. La mucosite orale è una delle complicanze più frequenti e potenzialmente più severe associate al trattamento radio-chemioterapico.

    • Più del 40% dei pazienti sottoposti a chemioterapia a dosi standard e circa il 75% dei pazienti che ricevono chemioterapia ad alte dosi sviluppa una mucosite orale.
    • Nei pazienti sottoposti a radioterapia del distretto testa-collo, della zona pelvica o addominale o quelli sottoposti a chemioterapia o chemioradioterapia mieloablativa ad alta dose precedentemente ad un trapianto di cellule staminali ematopoietiche, la prevalenza della mucosite orale è del 90 - 100%.

    L’estensione e la gravità della mucosite dipende non solo dallo specifico protocollo terapeutico, ma anche da fattori individuali quali età, sesso, razza, compromissione sistemica, igiene orale, caratteristiche dell’epitelio, stato nutrizionale, tipo di neoplasia, secchezza orale farmaco-indotta, precedenti danni alla cavità orale, scarsa igiene orale, tabagismo e predisposizione genetica.

    Nella mucosite radio-indotta, i fattori di rischio dipendono dalla dose, dal frazionamento, dal sito della radioterapia, dalla combinazione con chemioterapia ed eventuali regimi di condizionamento nei candidati al trapianto. Sono richieste da 3 a 6 settimane dopo il completamento della radioterapia per la guarigione dei tessuti orali.

    La mucosite radio-indotta interessa i tessuti limitati al settore esposto, tra palato duro e gengiva e si manifesta con eritema o alterazioni bianche delle mucose.  Il quadro di mucosite cronica si verifica raramente dopo la radioterapia.

    Nella mucosite indotta da chemioterapia il segno clinico precoce è l’eritema: può verificarsi in qualsiasi regione della bocca, ma spesso è localizzato in aree non cheratinizzate, come le superfici interne delle guance e labbra, il palato molle, la superficie laterale e inferiore della lingua e il pavimento della bocca.

    Agenti chemioterapici come il metotrexate, fluorouracile (5-FU) ed etoposide sono particolarmente stomatotossici.

    La mucosite orale diventa clinicamente evidente dopo 4-5 giorni dall’infusione del chemioterapico e generalmente ha un picco 7-14 giorni dopo, con la manifestazione di lesioni ulcerative. Si risolve spontaneamente entro tre settimane dalla fine della chemioterapia.

    Spesso non è limitata a tale periodo, ma può diventare una patologia più duratura con effetti devastanti sul recupero del paziente e tali da ostacolare il completo benessere per anni. Inoltre, è possibile la comparsa di ulcere e pseudo membrane che impediscono la normale deglutizione.

    Fonte: Ministero della Salute

    Chi siamo
    Ricercatori
    Elena Bardellini

    Ricercatore Universitario-Dirigente Medico di I livello presso Università degli Studi di Brescia-Clinica Odontoiatrica ASST Ospedali Civili di Brescia

    Ricercatore gruppo disciplinare MED28 Malattie Odontostomatologiche:

    • presso il Corso di Laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Brescia.
    • presso la Clinica Odontoiatrica di Brescia.

     Attività didattica nel Corso di Laurea Specialistica in Odontoiatria e Protesi Dentaria (CLSOPD) dell’Università di Brescia.

    Aree di specializzazione

    L’attività scientifica della Dott. ssa Bardellini si è orientata in particolare sui diversi aspetti della patologie odontostomatologiche infantili nelle malattie sistemiche, sulla patologia orale e sulla traumatologia dento-alveolare.

    I suoi studi e le sue ricerche hanno dato luogo a 40 pubblicazioni a stampa su riviste specializzate (nazionali e internazionali) e a 61 abstracts di contributi a congressi (nazionali e internazionali).

    Link a profilo Linkedin

    Chi siamo
    Partner
    Airc
    Il prodotto
    Mucosyte fluid
    Mucosyte®fluid 12 sachets 15 ml ℮

    Description 

    Mucosyte Fluid is a bioadherent protective oral mucosa gel with repairing activity. It forms a protective film coating over the oral mucosa. Mucosyte  Fluid promotes  the wound healing and provides immediate relief and comfort by eliminating pain. Suggested for the treatment and management of oral mucositis and  of all lesions of oral mucosa caused by Chemo and Radiation Therapy.  

    Indications 

    Suggested for the treatment and management of Oral Mucositis and  of all lesions of the mucous caused by Chemo and Radiation Therapy. For its outstanding action it finds specific use in the treatment of: Sores, ulcers, stomatitis, gingivitisperiodontitis, Oral surgery, difficult extractions, Implantology, traumatic ulcers caused by dentures and orthodontic devicesBurning Mouth Syndrome. 

    Active ingredients

    Ingredients; Demineralized water, Maltodextrin, Polyvinylpyrrolidone, Propylene Glycol, Hydroxyethyl  cellulose, aroma, Verbascoside, EDTA disodium salt, potassium sorbate, sodium benzoate, citric acid, sodium saccharin, sodium hyaluronate. 

    Directions FOR USE 

    Mucosyte fluid sachets 15 ml

    Pour the contents of the sachet into a glass and add 15 ml of water. Mix well and use immediately. Swish the solution in the mouth thoroughly for 1 minute or for as long as possible , ensuring that the whole oral cavity, palate, tongue inside cheeks and all surrounding tissues are uniformly impregnated with it and after spit out.  The product may be used also for gargling and in special cases it may be used undiluted. For small children, apply directly onto the parts to be treated, dabbing them with a pad soaked with pure or undiluted product. Any unused product should be thrown away.  It is advised not to take food, drink for at least 1 hour after treatment. Unintentional swallowing of the product does not create risk for the consumer, however it is preferable to be avoided. Can be used undiluted with swabs. Suggested use at least three times a day. Good oral hygiene as  recommended. 

    Side effects 

    Alleged or confirmed hypersensitivity to one or more product components. 

    Special precautions for use

    Avoid eating or drinking for at least 60 minutes after treatment. Any cloudiness or opalescence do not alter the effectiveness of the product nor its safety for use. Any unused quantities must be eliminated. Keep the package tightly closed, at room temperature and away from light or heat. Do not use Mucosyte fluid if the package is not intact or after the expiration date. Involuntary swallowing is not a risk for the consumer’s health but should be avoided. There are no known interactions with medicines or other products. Keep out of the reach and sight of children. In case of intolerance, suspend treatment and if disturbances persist after 7 days of treatment, consult a physician. 

    Contents 

    12 Sachets of 15 ml ℮ 

    Medical Device EC 

    Date last revised 03/05/2019 

    Chi siamo
    IRB
    I prodotti

    HTN™Actives

    ​​​​​​Gli unici ingredienti vegetali al 100% privi di contaminanti con il titolo più alto disponibile nel mercato e prodotti in modo completamente eco-sostenibile. La tecnologia HTN™ garantisce un ambiente di produzione sterile, protetto da inquinanti ambientali e rigorosamente controllato assicurando, grazie anche ad una continua attività di selezione, un profilo di composizione riproducibile e un titolo di principio attivo che può raggiungere il grado farmaceutico.

    Le potenzialità della tecnologia associate all’esperienza dell’R&D di IRB si sono spinte fino ad ottenere l’isolamento e la purificazione di metaboliti secondari ad elevata attività biologica mai identificati in precedenza, aprendo prospettive inesplorate di ricerca e applicazioni potenziali di grande valore.

    Un profilo di sicurezza e di efficacia che ne estendono l’impiego ad ampio raggio: dalla farmaceutica alla cosmesi, dal nutrizionale alla zootecnia.

    STEMS

    La più ampia gamma di pure cellule staminali vegetali alla massima concentrazione disponibile e senza alcun conservante.

    Grazie a una consolidata banca di linee cellulari IRB è in grado di offrire la più estesa linea di prodotti a base di staminali vegetali disponibile sul mercato con potenzialità di estensione praticamente illimitata. Qualificata esperienza scientifica e capacità produttiva di livello industriale hanno permesso di sviluppare esclusivi concentrati di cellule staminali vegetali.

      

    Chi siamo
    Chi siamo
    Cos'è la mucosite, come riconoscerla

    La mucosite è l'infiammazione della mucosa del cavo orale che rappresenta una complicanza grave e di frequente osservazione nel corso di trattamenti per patologie neoplastiche. Occorre sapere come trattarla, poiché curare la malattia primaria vuol dire sacrificio, ma vuol dire soprattutto subire anche tutti i suoi effetti, le sue conseguenze

    La mucosite è l'infiammazione della mucosa del cavo orale che può espandersi a tutta la mucosa del tratto gastrointestinale e rappresenta una complicanza grave e di frequente osservazione nel corso di trattamenti per patologie neoplastiche (radioterapia e chemioterapia), le quali bloccano la capacità riproduttiva delle cellule epiteliali basali. 

    L'assenza di nuove cellule causa un assottigliamento della mucosa, che diventa atrofica e predisposta all'ulcerazione associata ad intenso eritema, dolore, sanguinamento e aumento del rischio di infezioni. 

    Gli effetti citotossici dei farmaci antineoplastici nei confronti dei tessuti a elevato turnover quali l'epitelic orale - e gli effetti locali delle radiazioni sulla mucosa orale sono responsabili di questa manifestazione, che compromettere in maniera importante la qualità di vita del paziente e può interferire con la gestione della malattia primaria, oltre ad essere una causa frequente di sospensione o ritardo del trattamento oncologico

    È una condizione dolorosa e debilitante che ostacola la masticazione, la deglutizione e, a volte, la capacità di parlare, producendo ritardi nei tempi di cura e aumento dei costi.

    Aumenta il rischio di emorragie e di infezioni, complicanze che possono rendere necessario un prolungamento dell'intervallo tra i cicli di chemioterapia o una riduzione delle dosi di farmaco. 

    Va incontro a mucosite oltre il 60% delle persone sottoposte a chemioterapia con dosaggio standard e circa l'80% dei soggetti sottoposti a chemioterapia ad alte dosi. Inoltre il disturbo riguarda quasi tutti i pazienti (dal 90-100%) sottoposti a radioterapia in particolare del distretto testa-collo. 

    La mucosite compare dopo 4-5 giorni dall'infusione del chemioterapico e generalmente ha un picco 7-14 giorni dopo, con la manifestazione di lesioni ulcerative. Inoltre determina un aumento dei costi per il maggiore utilizzo delle terapie di supporto e per l'allungamento dei tempi di ospedalizzazione. 

    Negli ultimi anni, tuttavia, i progressi nella conoscenza dei meccanismi fisiopatogenetici della mucosite hanno aperto una nuova fase che potrebbe preludere all'applicazione su larga scala di nuovi approcci terapeutici mirati e finalmente efficaci.

    Fattori di rischio

    Età:

    • bambini (aumento del rischio di mucosite per sistema immunitario incompleto, proliferazione cellulare
      elevata);
    • anziani (aumento del rischio di mucosite grave e di lunga durata per alterazioni degenerative, per ridotta escrezione renale, ridotta produzione di saliva, poca cheratina nella mucosa, aumento dell'incidenza di gengiviti);
    • sostanze irritanti; tabacco e alcol.

    Scarsa nutrizione

    • apporto calorico ridotto, con conseguente ritardo nella guarigione;
    • dieta ricca di zuccheri con aumento del rischio di patologie dentarie;
    • cibi speziati o acidi infiammano e traumatizzano la mucosa.

    Scarso apporto di liquidi

    Come viene curata oggi

    Oggi viene curata con dei farmaci specifici per la candidosi, ma non è una candidosi, e un trattamento del genere non porta a remissione della patologia. Oppure si deve rivedere il protocollo di cura della malattia primaria se il quadro clinico è complesso si può arrivare a mettere in discussione la vita del paziente.

    Come dev'essere curata

    Curare la mucosite per quello che è utilizzare farmaci specializzati e con minimo impatto sul paziente, puntare su un livello di remissione della malattia già dai primi giorni del ciclo chemio o radio terapico, puntare sulla prevenzione

    Chi siamo
    Soci fondatori
    Enza Cerullo

    Già presidentessa, nel 1993, dell’Associazione Italiana Sindrome di Sjogren (malattie rare) ha costituito una fitta rete di contatti e relazioni con Associazioni Onlus e Associazioni di malati, anche grazie alla tenacia e all’entusiasmo che le hanno permesso di sopravvivere a un melanoma.

    Con la sua testimonianza supporta i malati di tumore ed è attiva nel monitorare iniziative promosse da enti e associazioni. Mi aiuta a livello pratico, crede sempre in me e mi sostiene  con il suo dolce abbraccio.

    Per il paziente
    Bambini
    Prevenzione patologie orali nei piccoli pazienti sottoposti a terapia chemio e/o radio

    Linee guida del ministero della Salute per la promozione della salute orale e la prevenzione delle patologie orali negli individui in età evolutiva che devono essere sottoposti a terapia chemio e/o radio (Giugno 2010).

    Il cavo orale è un ambiente molto sensibile alla tossicità degli agenti antineoplastici. L’incidenza delle problematiche orali varia in maniera considerevole (dal 30 al 100% dei pazienti). La gravità di queste lesioni è estremamente variabile e richiede frequentemente terapia di supporto e può, nei casi più gravi, ritardare la terapia. 

    Le problematiche più frequenti sono:

    • mucositi
    • cambiamenti del gusto
    • xerostomia
    • infezioni
    • sanguinamento.

    Assistenza costante

    È fondamentale assistere, in equipe, il bambino prima, durante e dopo la somministrazione della chemio-radioterapia, al fine di controllare le frequenti possibili complicanze, soprattutto a carico dei tessuti molli.

    • Se i piccoli pazienti vengono valutati prima della terapia antineoplastica da un odontoiatra pediatrico coadiuvato da un igienista dentale (in collaborazione con un oncologo pediatra) è possibile identificare precocemente patologie orali che potrebbero insorgere, riacutizzarsi o complicarsi durante i trattamenti terapeutici. La valutazione oro-dentale deve assolutamente includere un attento esame del distretto testa-collo, l’ispezione dei denti, delle gengive e delle mucose orali. Tutte le necessità terapeutiche orali dovrebbero essere ultimate prima della fase di immunosoppressione.
    • È fondamentale assistere il paziente durante la fase di somministrazione della chemio-radioterapia monitorando la riduzione della saliva e le alterazioni del gusto. Prevenire e controllare le complicanze orali in questa fase, può evitare pericolosi aggravamenti, disconfort, malnutrizione e ipertermie.
    • E’ necessario, inoltre, iniziare un programma di controllo dello stato di salute orale, della durata di almeno 12- 24 mesi, che dovrà iniziare al termine della terapia antineoplastica o nella fase di post-trapianto di cellule staminali, allo scopo di evitare o ridurre le complicanze tardive, salvaguardando la salute generale del paziente e la sua qualità di vita.

    Mucosite orale

    La mucosite orale rappresenta una delle complicanze più invalidanti nei bambini sottoposti a terapia anticancro o immunosoppressiva. La natura e il grado di severità delle mucositi in un determinato paziente varia a seconda del regime di terapia applicato (i.e. combinazione di radio e chemioterapia, dosaggio, durata e sequenza).

    Si verifica nel 40-80% dei bambini ed è più elevata nei pazienti sottoposti a trattamento mieloablativo per trapianto di midollo osseo.

    In circa il 50% dei pazienti affetti, le lesioni compromettono in maniera significativa la qualità di vita; inoltre, le mucositi possono predisporre a una successiva infezione da miceti, virus e batteri.

    Nei bambini e negli adolescenti il rischio di mucosite è maggiore rispetto agli adulti. Di contro, la mucosite, nei pazienti pediatrici, tende a risolversi più rapidamente che nell’adulto.

    Fattori di rischio

    Diversi fattori di rischio legati all’organismo ospite possono influenzare lo sviluppo e la gravità della mucosite quali: età, sesso, stato nutrizionale, tipo di neoplasia, xerostomia farmaco-indotta, precedenti danni alla cavità orale, scarsa igiene orale e predisposizione genetica. Agenti chemioterapici come il metotrexate, fluorouracile (5-FU) ed etoposide sono particolarmente stomatotossici.

    Mucosite radio-indotta

    Nella mucosite radio-indotta, i fattori di rischio dipendono dalla dose, dal frazionamento, dal sito della radioterapia, dalla combinazione con chemioterapia ed eventuali regimi di condizionamento nei candidati al trapianto.

    Sono richieste da 3 a 6 settimane dopo il completamento della radioterapia per la guarigione dei tessuti orali. La mucosite radio-indotta interessa i tessuti limitati al settore esposto, tra palato duro e gengiva e si manifesta con eritema o alterazioni bianche delle mucose, a causa di una transitoria ipercheratinizzazione.

    Le lesioni ulcerative si verificano a dosi cumulative di 30-50 Gy, mentre un quadro di mucosite cronica si verifica raramente dopo la radioterapia.

    Mucosite indotta da chemioterapia

    Nella mucosite indotta da chemioterapia il segno clinico precoce è l’eritema: può verificarsi in qualsiasi regione della bocca, ma spesso è localizzato in aree non cheratinizzate, come le superfici interne delle guance e labbra, il palato molle, la superficie laterale e inferiore della lingua e il pavimento della bocca.

    La mucosite orale diventa clinicamente evidente dopo 4-5 giorni dall’infusione del chemioterapico e generalmente ha un picco 7-14 giorni dopo, con la manifestazione di lesioni ulcerative. Si risolve spontaneamente entro 3 settimane dalla fine della chemioterapia. Spesso non è limitata a tale periodo, ma può diventare una patologia più duratura che ostacola il completo benessere per anni.

    Il dolore associato alla mucosite può inibire i pazienti dall’assumere cibo e liquidi e richiede una gestione analgesica con anestetici topici, quali lidocaina viscosa associata ad agenti anti-infiammatori non steroidei. A volte, è necessario il ricorso alla nutrizione parenterale di supporto, con conseguenti tempi di ospedalizzazione più lunghi. Inoltre, è possibile la comparsa di ulcere e pseudo membrane che impediscono la normale deglutizione.

    La mucosite può portare anche a ostruzione delle vie aeree orofaringee secondarie a gonfiore, sanguinamento e a una minore capacità di proteggere le vie respiratorie.

    Fonte: Ministero della Salute

    Per il paziente
    Igiene e prevenzione
    L'importanza della saliva

    La saliva è il principale strumento di difesa della cavità orale. Con i suoi fattori enzimatici e immunitari governa l’equilibrio dell’ecosistema orale impedendo la proliferazione di batteri, virus e funghi.

    Qualsiasi evento porti alla riduzione del flusso salivare, comporta automaticamente il crollo dei potenziali di difesa della cavità orale e di conseguenza lo sviluppo di una flora patogena responsabile di:

    • gengiviti e sanguinamento gengivale
    • stomatiti
    • afte
    • mucositi
    • parodontiti, periodontiti e carie
    • candidosi.

    Il potenziale di difesa della cavità orale si riduce perché vengono a mancare tutti quei fattori di protezione fisico-chimici, enzimatici ed immunitari preposti al controllo dell’equilibrio dell’ecosistema orale.

    La ridotta lubrificazione delle superfici mucose orali provoca anche l'aumento e l'eccesso di frizione dei cibi solidi contro i tessuti duri dentali, i manufatti protesici, durante i movimenti volontari e involontari con conseguente ostacolo alla masticazione, alla deglutizione e alla fonazione.

    Xerostomia (xeros=secco e stoma=bocca)

    La riduzione del flusso salivare è caratterizzata da un disturbo definito Xerostomia che significa letteralmente “bocca secca”. La percezione della riduzione della secrezione salivare è fortemente influenzata dalla personalità del soggetto interessato (non è detto che a valori simili di ridotto flusso salivare corrispondano identiche reazioni di sofferenza).

    E’ un disturbo molto diffuso, secondo studi internazionali oltre il 30% della popolazione adulta ne soffre. A tale disturbo, però, non viene attribuita eccessiva importanza né particolare attenzione poiché, nella maggior parte dei casi si tende a considerarlo come un evento “normale” legato alla necessità di dissetarsi o relativo a disordini alimentari.

    Viene spontaneamente denunciato quando raggiunge dei livelli di intensità elevata, che creano obiettive difficoltà di deglutizione e fonazione, colllegate alla scarsissima umidificazione e lubrificazione della cavità orale.

    Il trattamento della xerostomia deve essere diretto a restituire rapidamente sollievo e benessere, ma soprattutto al recupero di ottimali condizioni di umidificazione, lubrificazione e protezione della cavità orale.

    Notizie
    Notizie
    La mucosite orale

    La mucosite orale è una complicanza clinica presente nel 30%- 40% dei pazienti sottoposti a Radioterapia o Chemioterapia e nell’80%  dei pazienti sottoposti a TMO.

    E’ la risposta infiammatoria della mucosa orale all’effetto citotossico dei chemioterapici e degli effetti locali della terapia radiante, che compromettono in maniera importante la qualità di vita del paziente e possono interferire con la gestione della malattia primaria.

    Manifestazione clinica

    La mucosite è una patologia multifattoriale che provoca infiammazione della mucosa orale con progressivo sfaldamento dell’epitelio associata ad ulcerazioni, sanguinamento e aumento del rischio di contrarre infezioni secondarie locali, a volte sistemiche.

    Inizialmente la mucosa si presenta atrofica, segue un intenso eritema che evolve in ulcerazioni. Le sedi più colpite sono il pavimento orale, le mucose e la lingua.

    I pazienti lamentano bruciore e dolore, fino all’incapacità di alimentarsi, deglutire e parlare o alla perdita del gusto. Questa patologia può causare la sospensione della terapia oncologica e rendere necessaria una terapia sistemica con oppiacei e la nutrizione parenterale totale.

    Patogenensi della mucosite

    Il danno delle mucose del cavo orofaringeo si produce attraverso una serie di eventi sequenziali. La valutazione sistematica del cavo orale, in seguito al trattamento, consente l'identificazione precoce delle lesioni

    Gli effetti citotossici dei farmaci antineoplastici nei confronti dei tessuti a elevato turnover, quali l’epitelio orale, e gli effetti locali delle radiazioni sulla mucosa orale sono responsabili di questa manifestazione.

    Fattori di rischio

    • Presenza di patologie del cavo orale preesistenti al trattamento di chemioterapia
    • Scarsa igiene orale durante il trattamento
    • Interventi chirurgici del cavo orale, ulcere traumatiche o causate da protesi dentarie e apparecchi ortodontici
    • Burning Mouth Syndrome (sindrome della bocca che brucia)
    • Età (i pazienti giovani sono più a rischio per l’elevata proliferazione dell’epitelio), sesso e razza.
    • Decadimento delle condizioni generali e la conta dei neutrofili.

    Scala di valutazione NCI-CTCI

    GradualitàParametri
    Grado 0Nessun sintomo
    Grado 1Eritema, pochi sintomi, dieta normale
    Grado 2Ulcere o pseudomembrane; fase sintomatica ma deglutizione-alimentazione ancora possibile
    Grado 3Ulcere confluenti o pseudomembrane, sanguinamento al minimo trauma; fase sintomatica, incapacità ad un’adeguata alimentazione e idratazione
    Grado 4Severe ulcerazioni, necrosi tissutale, sanguinamenti spontanei; sintomi associati a conseguenze minacciose per la vita
    Grado 5Exitus relativa a tossicità

    Trattamento della mucosite orale

    Si basa sulla terapia di supporto volta al controllo dei sintomi, alla prevenzione delle complicanze e alla promozione della guarigione.

    Misure di igiene orale intensificata, crioterapia, protettori della mucosa, analgesici topici o sistemici sono utilizzati con risultati variabili. Risultati ottimali si ottengono utlizzando Mucosyte fluid almeno tre volte al giorno.


     

    Per i medici
    Linee guida internazionali
    Management of Oral Mucositis in cancer patients

    Oral mucositis can be a significant problem for cancer patients. It is typically associated with pain and increased risk of infection and can lead to impaired nutritional status and inadequate hydration.

    These sequelae result in the need for supportive interventions. Mucositis also may be associated with increased risk for poorer outcome of cancer treatment due to the need for treatment interruption in some patient cohorts.

    Frequen­cies of oral mucositis are estimated at

    • 85% - 100% (25% - 45% grade 3/4) in the setting of head and neck high-dose radiation therapy
    • 75% - 100% (25% - 60% grade 3/4) in stem cell transplanta­tion
    • 5% - 40% (5% - 15% grade 3/4 ) in pa­tients receiving myelosuppressive chemotherapy for solid tumors.

    Guidelines for treatment - prevention

    Traditional management of oral mucositis has involved patient education and compliance:

    • Excellent oral hygiene
    • use of non-alcoolic mouthwashes
    • Topical protective agents and systemic agents for pain control
    • Hydration nutritional support, and infection surveillance and treatment.

    Risk of Oral Mucositis (2006)
    Peterson DE – J Supp Onc

    Il prodotto
    Il prodotto
    Proprietà antinfiammatorie del Verbascoside

    Numerosissime ricerche condotte sul Verbascoside hanno permesso di evidenziare le notevoli proprietà antinfiammatorie di questa molecola. 

    Verbascoside esercita la sua attività antinfiammatoria topicamente sulla mucosa orale infiammata.

    L’Allegato contiene sintesi dei principali lavori di ricerca in cui viene dimostrata la capacità del Verbascoside di intervenire nei complessi meccanismi del processo infiammatorio.

    I lavori più interessanti sono quelli che evidenziano la capacità del Verbascoside di bloccare l’attività e di ridurre la presenza delle iNOS e COX-2

    Verbascoside può prevenire lo stress ossidativo: è stato dimostrato per la prima volta che la concomitante inibizione dell’espressione della iNOS e COX-2 è conseguente ad una riduzione della degradazione di IκB-α nel citosol con conseguente inattivazione di NF-κB nel nucleo

    Azione sinergica

    1. L'Acido Ialuronico (sale sodico) favorisce i processi di riepitelizzazione.
    2. Il Polivinilpirrolidone è un polimero con proprietà muco-adesive capace di formare una barriera protettiva e di incorporare Verbascoside e Acido Ialuronico cedendoli lentamente.

    In questo modo le proprietà mucoadesive del PVP, la cessione del Verbascoside e dell’Acido Ialuronico è continua e progressiva, permettendo di esplicare al meglio le specifiche attività.

    Chi siamo
    Partner
    Antea
    Chi siamo
    IRB
    Bibliografia
    1. EFSA, Botanicals and Botanical Preparations widely used as food supplements and related products: coherent and comprehensive risk assessment and consumer information approaches, 25 June 2004
    2. M. Silano, V. Silano, Products of plant origin in medicine, food, herbal medicine and cosmetics. Normative, scientific and technical aspects concerning quality, safety and efficacy of different uses of officinal plants in Italy and in the European Union, Tecniche Nuove, 2006
    3. B. Hawkins, Plants for life: Medicinal plant conservation and botanic gardens, BGCI, January 2008
    4. Evaluation of efficacy and safety of IRB G01-005 in the treatment of adult patients affected by subacute or chronic atopic dermatitis, allergic contact dermatitis or irritative contact dermatitis, European Dermatological Institute (Milan), December 2005
    5. Evaluation of the protective and skin balancing power of a product intended to restore psoriatic skin to its normal condition. The test is performed through a clinical test and the use of a polarized light telecamera and TEWL, Biobasic (Milan)
    6. F.P. Bonina, D. Gimillaro, F. Melandri, G. Pressi, Protective effect of topical formulations based on glicerophosphoinositol choline salt, Dermatologia Ambulatoriale 4, 2006
    7. A. Motolese, M. Simonelli, Effect of glycerophosphoinositol salt of choline 1% cream on mild-to-moderate inflammatory and allergic dermatitis, Operative Unity of Dermatology, Hospital of Circolo, Macchi Foundation, Varese
    Notizie
    Notizie
    Tumori testa - collo: trattamenti radio-chemioterapici e Mucosite

    I tumori maligni della testa e del collo sono in prevalenza carcinomi squamosi e si presentano spesso, già alla diagnosi, in stadio localmente avanzato, ovvero estesi alle strutture vicine o con metastasi ai linfonodi del collo.

    Queste neoplasie possono essere curate in maniera radicale in oltre la metà dei casi avvalendosi di trattamenti che prevedono l’utilizzo di radioterapia, chemioterapia e chirurgia variamente integrate tra loro.

    Relativamente alla radioterapia, un punto chiave nel miglioramento del risultato è rappresentato dalla non interruzione delle sedute complessive (generalmente 1/die, dal lunedì al venerdì), al fine di contenere la durata totale del trattamento e quindi limitare il ripopolamento cellulare tumorale.

    Sia quando il trattamento radio-chemioterapico concomitante o radioterapico esclusivo è utilizzato come trattamento primario, sia quando esso deve seguire la chirurgia, è frequente lo svilupparsi di mucosite oro-faringo-laringo-esofagea soprattutto a partire dalla terza settimana di radioterapia.

    A livello del cavo orale, la mucosite consiste nella comparsa di arrossamento a livello del palato, della lingua, delle gengive e del pavimento della bocca; spesso può sovrapporsi la comparsa di zone biancastre suggestive di infezione fungina.

    A seconda del grado di severità, la mucosite oro-faringo-laringo-esofagea si accompagna a dolore, che in una sede nobile quale il distretto della testa e del collo comporta difficoltà a parlare, masticare e deglutire con conseguente dimagrimento e rischio di squilibri a fegato e reni.

    Gli effetti collaterali della radioterapia a fasci esterni sono di entità correlata al volume di trattamento e dunque sono tanto più gravi quanto maggiore è l’estensione del volume di tessuto irradiato. In ogni caso l’effetto acuto a livello delle mucose e della cute è generalmente transitorio e reversibile nel tempo.

    Un paziente malnutrito è anche a maggior rischio di infezioni opportunistiche, cioè malattie veicolate da batteri che abitualmente non nuocerebbero a un individuo sano.

    Controllare il dolore dovuto alla mucosite assume un ruolo cruciale sulla qualità di vita del paziente e sulla buona riuscita del trattamento radioterapico.

    Nella pratica clinica sono utilizzati risciacqui, agenti di rivestimento della mucosa, anestetici locali (lidocaina e benzocaina) fino ad arrivare agli antidolorifici sistemici. Queste terapie tuttavia producono tipicamente un sollievo di circa 30 minuti.

    In conclusione, la migliore strategia attuale per la gestione della mucosite orale nei tumori della testa e del collo deve prevedere l’integrazione tra la terapia del dolore di fondo, sia esso legato alla malattia o all’infiammazione indotta dalla radio/chemioterapia, in associazione a farmaci neuromodulatori del dolore e all’impiego degli oppioidi a rapido rilascio, al fine di garantire la maggiore tolleranza ed efficacia del trattamento oncologico e una migliore qualità di vita dei pazienti.

    Leggi la versione integrale dell'articolo sul sito della Fondazione Serono

    Francesco Miccichè
    Radioterapia Oncologica, Fondazione Policlinico A. Gemelli, Roma

    Per i medici
    Convegni
    60° Forum ASTRO sulla radioterapia oncologica in Texas

    La comunità internazionale della radioterapia oncologica si darà appuntamento a San Antonio (Texas) dal 21 al 24 ottobre in occasione del 60° Meeting annuale di ASTRO (American Society for Radiation Oncology).

    Secondo stime dell’American Cancer Society circa due terzi dei nuovi casi di cancro diagnosticati nel mondo vengono trattati con cure radioterapiche.

    I continui sviluppi nelle applicazioni, nelle tecniche e nelle metodologie rendono sempre più complessa la radioterapia oncologica e richiedono costanti aggiornamenti professionali.

    Sono attesi al Forum più di 11.000 specialisti, ricercatori e scienziati. I massimi esperti internazionali di radioterapia oncologica presenteranno le più recenti scoperte scientifiche e spiegheranno come tradurle in nuove applicazioni cliniche.

    Il programma prevede anche:

    • un focus dedicato all’importanza delle cure palliative e delle terapie di supporto
    • una sessione scientifica tematica dedicata al cancro alla testa e al collo.

    Per maggiori informazioni visita il sito ASTRO.

    Per il paziente
    Igiene e prevenzione
    Come trattare la Xerostomia (bocca secca)

    La definizione di secchezza orale comprende la xerostomia, cioè la sensazione soggettiva di secchezza della bocca e l’iposcialia, o iposalivazione, (riduzione anormale della produzione della saliva per compromissione reversibile o irreversibile della funzione ghiandolare).

    Il volume totale di saliva secreta nelle ventiquattrore, dalle ghiandole maggiori (parotidi, sub-mandibolari, sublinguali) e dai corpi ghiandolari minori (labiali, palatali, guanciali) oscilla tra 576 e 696 ml e considerando nulla l’attività secretiva durante le ore notturne, mediamente il flusso salivare varia da 0,4 ml/min (ore di veglia 13/14 h) a 2 ml/min (ore pasti 2/3 h). Valori progressivamente inferiori a 0,4 ml/min esprimono condizioni di ipofunzionalità delle ghiandole salivari

    La Xerostomia, quale diretto riflesso sintomatologico di ridotta secrezione salivare, può essere classificata in 4 livelli.

    • “fisiologica” - quando è legata all’età (ipotrofia delle ghiandole salivari)
    • “temporanea-reversibile” perché relativa a terapie farmacologiche di breve durata, malattie o periodi transitori di ansia/depressione
    • “cronica medio-alta intensità” perché relativa a terapie farmacologiche indispensabili e continuative, diabete, protesi dentarie o personalità di base ansia, depressione, o ipocondria
    • “cronica elevata intensità o cessazione totale del flusso salivare” perché relativa a trattamenti di radioterapia-oncologica, malattie autoimmunitarie (Sjögren), oppure gravi eventi traumatici demolitori.

    Gli approcci di trattamento devono essere impostati tenendo ben presente le diverse forme di xerostomia e la loro origine cercando di utilizzare degli stimolatori della secrezione salivare, se le ghiandole salivari sono ancora in grado di rispondere, o dei sostitutivi della saliva, se le ghiandole salivari hanno perso totalmente la loro funzionalità.

    Effetti della radioterapia e della chemioterapia

    La radioterapia con irradiazione delle ghiandole salivari causa secchezza orale in tutti i pazienti trattati, con effetto dose-dipendente. L'irradiazione provoca alterazioni infiammatorie con successiva atrofia e sostituzione fibrosa dei tessuti. Con le nuove tecniche di somministrazione della radioterapia, come la modulazione di intensità (IMRT), la secchezza orale perdura per periodi di tempo inferiori.

    La xerostomia indotta da chemioterapia è solitamente transitoria, si autolimita e, generalmente, si risolve entro le 48 ore. Il diminuito flusso salivare provoca notevoli modificazioni al trofismo dei tessuti orali e alterazione della flora batterica orale, favorendo la microflora responsabile della carie (Streptococcus mutans, Lactobacillus) e lo sviluppo eccessivo dei miceti (Candida spp.).

    È sempre fondamentale un regime di corretta e scrupolosa igiene orale.

    Per il paziente
    Per il paziente
    Per il paziente

    Informazioni pratiche su come prevenire la Mucosite orale, consigli per il trattamento dei pazienti più piccoli, Associazioni di volontariato che assistono in Italia i malati oncologici.

    Offriamo sintetiche risposte ai principali dubbi legati alla Mucosite orale e indicazioni terapeutiche su come utilizzare al meglio Mucosyte Fluid.
    Per maggiori informazioni, scrivici una e-mail, ti risponderemo appena possibile.

    Chi siamo
    Ricercatori
    Lorenza Speranza

    Ricercatrice e Docente di Biologia Applicata. Dottore di Ricerca in Scienze Biomediche e Citomorfologiche. Specialista in Scienza dell’Alimentazione.

    • 2014 Abilitazione Scientifica Nazionale a Professore Associato nel S.S.D BIO-13.
    • Membro della Società Italiana di Biologia e Genetica (AIBG).
    • Membro della Società Italiana di Biologia Cellulare e del differenziamento.
    • Guest Editor per la rivista International Journal of Molecular Sciences.
    • Guest Editor per la rivista Frontiers in Bioscience special issue endothelial dysfunction and nitregic system

    Attività di docenza

    • Biologia applicata
    • Biologia della varietà umana e dello sviluppo
    • Laboratorio professionale
    • Tirocinio di scienze biomediche

    Responsabile scientifico presso il dipartimento di Medicina e Scienze Dell’Invecchiamento dell’Università degli studi G.D’Annunzio Chieti-Pescara.

    Dal 2010 al 2015

    Tutor scientifico per l’assegno di ricerca in scienze biologiche.

    Responsabile scientifico presso il dipartimento di Medicina e Scienze Dell’Invecchiamento dell’Università degli studi G.D’Annunzio Chieti-Pescara dello studio non farmacologico. 

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    Fax: 070/6095540    
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    Fax: 079/228499    
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    Dipartimento Funzionale Di Emato-Oncologia Pediatrica Istituto G.Gaslini
    Largo G. Gaslini, 5 16148

    Tel: 010/56362515

    Fax: 010/56362714

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    Centri oncologia pediatrica
    IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesu
    Piazza Sant Onofrio 4 00168

    Tel: 06/68592678

    Fax: 06/68592292

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    Centri oncologia pediatrica
    Policlinico Umberto I, Universita’ “La Sapienza” UOC Oncoematologia Pediatrica
    Viale Regina Elena 324 00161

    Tel: 06/49979348-338

    Fax: 06/49979346

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    Centri oncologia pediatrica
    Policlinico Gemelli, UOC Oncologia Pediatrica
    Largo Agostino Gemelli 8 00168

    Tel: 06/3058203

    Fax: 06/3052751

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    Centri oncologia pediatrica
    Policlinico Umberto I, Universita’ “La Sapienza” Ematologia Pediatrica
    Via Benevento, 6 00161

    Tel: 06/49974753

    Fax: 06/49974579

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    Centri oncologia pediatrica
    Clinica Pediatrica Azienda Ospedaliera Universitaria Santa Maria Della Misericordia
    Piazzale Santa Maria Della Misericordia, 15, 33100

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    Centri oncologia pediatrica
    IRCCS Centro Di Riferimento Oncologico – Aviano e A.O.S.Maria degli Angeli
    Via Franco Gallini 2 33081

    Tel: 0434/659093

    Fax: 0434/659524

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    Centri oncologia pediatrica
    IRCCS Materno Infantile “Burlo Garofolo” Dipartimento oncoematologia e TMO
    Via Dell’istria, 65/1, 34137

    Tel: 040/3785563 – 309

    Fax: 040/3785494

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    Centri oncologia pediatrica
    stituto Ortopedico Rizzoli SSD Chemioterapia Dei Tumori dell’apparato locomotore
    Via Pupilli N. 1 40136

    Tel: 051/6366991

    Fax: 051/6366107

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    Centri oncologia pediatrica
    Ospedale Infermi U.O. Pediatria SS Oncoematologia Pediatrica
    Viale Settembrini, 2 47900

    Tel: 0541/705034

    Fax: 0541/705930

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    Centri oncologia pediatrica
    AOU Sant’Anna Di Ferrara, SSD Oncoematologia Pediatrica
    Via Aldo Moro 8 44124

    Tel: 0532/239068-259

    Fax: 0532/239281

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    Centri oncologia pediatrica
    Policlinico Sant’Orsola Malpighi Clinica Onco Ematologia Pediatrica “Lalla Seràgnoli”
    Via Massarenti, 11 40138

    Tel.: 051/346044

    Fax: 051/346044

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    Centri oncologia pediatrica
    Azienda Policlinico Di Modena Pediatria ad Indirizzo oncoematologico
    Via Del Pozzo, 71 41100

    Tel: 059/4224485-2837

    Fax: 059/4224268

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    Centri oncologia pediatrica
    Azienda Ospedaliero Universitaria Di Parma, UOC Di Pediatria Ed Oncoematologia
    Via Gramsci, 14 43126

    Tel.: 0521/702831-210

    Fax: 0521/702962

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    Centri oncologia pediatrica
    Ospedale ” Umberto Primo U.O.C Pediatria DH Emato-oncologia pediatrica
    Via San Francesco 1 84014
    Tel: 081/9213867
    Fax: 081/9213867
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    Centri oncologia pediatrica
    AORN Santobono-Pausilipon, Dipartimento Di Oncoematologia
    Via Posillipo, 226 80123

    Tel.: 081/2205418

    Fax: 081/2205418

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    Centri oncologia pediatrica
    AOU SUN – Seconda Universita’ Degli Studi Di Napoli-Servizio oncologia pediatrica
    Via Luigi De Crecchio 2 80138
    Tel: 081/5665412-438
    Fax: 081/5665411
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    Centri oncologia pediatrica
    SO “Annunziata” UOC Pediatria
    Via Francesco Migliori 87100
    Tel: 0984/681315 -343-548
    Fax: 0984/681315
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    Centri oncologia pediatrica
    AO “Bianchi Melacrino Morelli”, UOC Ematologia
    Via Melacrino 89100
    Tel: 0965/397686
    Fax: 0965/397195
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    Centri oncologia pediatrica
    AO Pugliese-Ciaccio, UOC Di Ematologia Ed Oncologia Pediatrica
    Viale Pio X, 88100
    Tel: 0961/883103
    Fax: 0961/883250
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    Centri oncologia pediatrica
    Ospedale Civile Dello Spirito Santo
    Via Fonte Romana, 8, 65123
    Tel: 085/4252741
    Fax: 085/4252904
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    Centri oncologia pediatrica
    Ospedale San Raffaele U.O. Immunoematologia Pediatrica

    Via Olgettina, 58 20132

    Tel: 02/26434875

    Fax: 02/26436545

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    Centri oncologia pediatrica
    Ospedale Filippo Del Ponte, Pediatria – DH Oncoematologico Pediatrico

    P.zza Biroldi, 2  20100

    Tel: 0332/299329-312

    Fax: 0332/235904

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    Contatti
    Centri oncologia pediatrica
    Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori SC Pediatria Oncologica
    Via G. Venezian, 1  20133
    Tel: 02/23902588
    Fax: 02/23902648
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    Centri oncologia pediatrica
    Ospedali Civili, Presidio Ospedale Dei Bambini Oncoematologia Pediatrica E TMO
    P.Le Spedali Civili,1  25123
    Tel: 030/3995711
    Fax: 030/3995041
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    Centri oncologia pediatrica
    Ospedale Papa Giovanni XXIII USS Oncoematologia Pediatrica
    Piazza OMS 1, 24100
    Tel: 035/2673239 – 3240
    Fax: 035/2674867
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    Centri oncologia pediatrica
    Fondazione Irccs, Policlinico San Matteo, SC Oncoematologia Pediatrica
    Viale Golgi, 19, 27100
    Tel: 0382/502607
    Fax: 0382/501251
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    Contatti
    Centri oncologia pediatrica
    Fondazione MBBM / AO San Gerardo Clinica Pediatrica Universitaria
    Via Pergolesi 33, 20900
    Tel: 039/2333513
    Fax: 0392301646
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    Centri oncologia pediatrica
    A.O.U Maggiore della carità- Clinica Pediatrica
    Corso Mazzini, 18 28100

    Tel 0321 3733279
    Fax 0321 3733598

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    Centri oncologia pediatrica
    A.O.U.Città della Salute e della Scienza " ReginMargherita "
    Piazza Polonia, 94 10126

    Tel: 011/3135230

    Fax: 011/3135487

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    Chi siamo
    Partner
    Bambino Gesù
    Chi siamo
    Ricercatori
    Alessandra Majorana

    Professore Ordinario - Università di Brescia Dirigente Medico I livello - Ospedali Civili di Brescia.

    Laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Brescia nel 1985. Specializzazione presso l’Università di Padova in Odontostomatologia nel 1990 e in Ortognatodonzia nel 2014

    Attività didattiche

    Professore Ordinario presso l’Università di Brescia. Titolare degli insegnamenti di:

    • Patologia Speciale Odontostomatologica 
    • Odontoiatria Pediatrica del Corso di Laurea Magistrale in Odontoiatria
    • Protesi Dentaria e del Corso di Laurea in Igiene Dentale.

    Presidente del Corso di Studio in Igiene Dentale dell’Università di Brescia

    Coordinatore del Master di II Livello in Odontoiatria Pediatrica.

    Attività clinica e collaborazioni

    • Dirigente Medico I livello responsabile dell’Unità di Odontoiatria Pediatrica e Patologia Orale - AO Spedali Civili di Brescia.
    • Past-President della Società Italiana di Odontoiatria Infantile (SIOI) 
    • Consigliere Società Italiana Patologia e Medicina Orale (SIPMO)
    • Counsellor dell’European Academy of Pediatric Dentistry (EAPD)
    • Membro del Mucosite Study Group del Organo mondiale per il “Support Care in Cancer “ (MASCC)
    • Membro dell’Osservatorio Nazionale per la prevenzione della Salute Orale dell’OMS
    • Collabora con il Ministero della Salute 
    • Membro della FIDAPA sezione Vittoria Alata di Brescia.
    Per i medici
    Casi clinici
    Oral mucositis in children - study
    Per i medici
    Bibliografia
    Bibliografia

    Principali fonti bibliografiche sulla Mucosite Orale e sulle proprietà terapeutiche di PVP, Verbascoside e Sodio jaluronato.

    Efficacy of a solution composed by Verbascoside, Polyvinylpyrrolidone and sodium hyaluronate (Mucosyte®) in the treatment of chemotherapy-induced Oral Mucositis in Children with acute lymphoblasticLeukemia

    E. Bardellini, F. Amadori, R.F. Schumaker, Carmelita D’Ippolito, F. Porta, A. Majorana
    Journal Pediatric Hematology Oncology - Sept 2016

    Clinical efficay of a Medical Device (Mucosyte®) in the treatment of chemotherapy-induced oral mucositis in children

    A. Majorana, E. Bardellini, F. Amadori, N. Pedrini, F.Gorla, R.F. Schumaker, F. Porta
    MASCC 2015 - Copenhagen - DK

    Prevention of Oral Mucositis in Cancer Patients - Clinical application of an anti-inflammatory agent (Mucosyte®)

    G.Pasini, G.Rossi, G.Citterio
    MASCC 2015 - Copenhagen - DK

    The role of (Mucosyte®) in Patients with Oral Mucositis under chemotherapy and/or Radiotherapy

    M. Vaslamatzis, T.H. Tegos, N. Alevizopoulos, A. Dimitriadou, C.H. Stathoupoulos, A. Lasharakis, C.H. Zoumblios, D. Protonotarios, O.U. Nikolatou
    MASCC 2015 - Copenhagen - DK

    Oral Mucositis related to Radiotherapy for Head and Neck: Evaluation of the effectiveness of a new anti-inflammatory product (Mucosyte®)

    Di Franco R, Matteo M, Ravo V, Borrelli D, Pepe A, Falivene S, Argenone A, Guida G, Muto P
    7° MASCC/ISOO Meeting - Miami USA June 26-28 2014

    Verbascoside down-regulates some pro-inflammatory signal transduction pathways by increasing the activity of SHP-1 in the U937 cell line

    Speranza L, Pesce M, Franceschelli S, Ferrone A, De Lutiis MA, Patruno A, Grilli A, Felaco M
    Journal of Cellular and Molecular Medicine, Nov. 2014

    Azione antinfiammatoria del Verbascoside su una linea cellulare mielomonocitica umana (THP-1)

    Speranza L, Franceschelli S, De Lutiis MA, Pesce M, Vinciguerra I, Patruno A, Menghini L, Grilli a, Felaco M.
    XI Congr Naz AIBG 8-11, Ott 2009 Palermo

    Antinflammatory  effects in U937 cells treated with Verbascoside

    Speranza L, Franceschelli S, Pesce M, Farrone A,  De Luts MA, Felaco M, GriIIi A.
    Dept Med Sci. Ag., Univ. D’Annunzio-Chieti  Italy

    Anti-inflammatory properties of the plant Verbascum mallophorum 
    Speranza L, Franceschelli S, Pesce M, Menghini L, Patruno A, Vinciguerra I, De Lutiis MA, Felaco M, Felaco P, Grilli A.
    J Biol Regul Homeost Agents. 2009 Jul-Sep;23(3):189-95

    The antiinflammatory action in THP-1 cells treated with of Verbascoside
    Speranza L, Felaco M , Menghini L , Patruno A , Epifano F , Reale M, Franceschelli S, Pesce M, Vinciguerra I, De Lutiis MA and Grilli A
    Phytotherapy Research. 2010 Sep 24(9):1398-404

    Purification, stability and antifungal activity of Verbascoside from Lippia javanica and Lantana camara leaf extracts

    Oyourou, J.N.; Combrinck, S.; Regnier, T.; Marston, A.
    Industrial Crops & Products vol. 43 May, 2013. p. 820-826

    Verbascoside isolated from Tectona grandis mediates gastric protection in rats via inhibiting proton pump activity 

    Singh, N.; Shukla, N.; Singh, P.; Sharma, R.; Rajendran, S.M.; Maurya, R.; Palit, G.
    Fitoterapia vol. 81 issue 7 October, 2010. p. 755-761

    Efficacy of treatment with Verbascoside, biotechnologically produced by Syringa vulgaris plant cell cultures in an experimental mice model of spinal cord trauma

    Genovese, Tiziana; Paterniti, Irene; Mazzon, E.; Esposito, E.; Paola, R.; Galuppo, Maria; Bramanti, P.; Cuzzocrea, Salvatore.
    Naunyn-Schmiedeberg's Archives of Pharmacology vol. 382 issue 4 October 2010. p. 331 - 345

    Antiinflammatory effects in THP-1 cells treated with Verbascoside.

    Speranza, Lorenza; Franceschelli, Sara; Pesce, Mirko; Reale, Marcella; Menghini, Luigi; Vinciguerra, Isabella; De Lutiis, Maria Anna; Felaco, Mario; Grilli, Alfredo.
    Phytotherapy Research vol. 24 issue 9 September 2010. p. 1398-1404

    Effects of Verbascoside, a phenylpropanoid glycoside from lemon verbena, on phospholipid model membranes

    Funes, L.; Laporta, O.; Cerdan-Calero, M.; Micol, V.
    Chemistry and Physics of Lipids vol. 163 issue 2 February, 2010. p. 190-199

    Protective effect of Verbascoside in activated C6 glioma cells: possible molecular mechanisms

    Esposito E.; Toso R.; Pressi G.; Bramanti P.; Meli R.; Cuzzocrea S.
    Naunyn-Schmiedeberg's Archives of Pharmacology vol. 381 issue 1 January 2010. p. 93 – 105

    Anti-inflammatory phenylpropanoid glycosides from Clerodendron trichotomum leaves

    Kim, Kyoung Hee; Kim, Sungun; Jung, Min Young; Ham, In Hye; Whang, Wan Kyunn
    Archives of Pharmacal Research vol. 32 issue 1 January 2009. p. 7 – 13

    Verbascoside and Verminoside - induced genotoxicity on human lymphocytes: Involvement of PARP-1 and p53 proteins

    Santoro A.; Bianco G.; Picerno P.; Aquino R.P.;Autore G.; Marzocco S.  Gazzerro P.; Lioi M.B.; Bifulco M.
    Toxicology Letters vol. 178 issue 2 May 5, 2008. p. 71-76

    Anti-inflammatory and anti-ulcerogenic properties of Stachytarpheta cayennensis (L.C. Rich) Vahl

    Penido, C.; Costa, K.A.; Futuro, D.O.; Paiva, S.R.; Kaplan, M.A.C.; Figueiredo, M.R.; Henriques, M.G.M.O.
    Journal of Ethnopharmacology vol. 104 issue 1-2 March 8, 2006. p. 225-233

    The effects of Verbascoside on plasma lipid peroxidation level and erythrocyte membrane fluidity during immobilization in rabbits: a time course study 

    Liu, Ming-Ju; Li, Jing-Xian; Guo, Hong-Zhu; Lee, Kwong-Man; Qin, Ling; Chan, Kai-Ming
    Life Sciences vol. 73 issue 7 July 4, 2003. p. 883-892

    Antiinflammatory activity and chemical composition of extracts of Verbena officinalis

    Deepak, Mundkinajeddu; Handa, Sukhdev Swami.
    Phytotherapy Research vol. 14 issue 6 September 2000. p. 463 - 465

    Mechanism of action of Verbascoside on the isolated rat heart: increases in level of prostacyclin

    Pennacchio, M.; Syah, Y. M.; Alexander, E.; Ghisalberti, E. L.
    Phytotherapy Research vol. 13 issue 3 May 1999. p. 254 - 255

    The effect of Verbascoside on cyclic 3′,5′-adenosine monophosphate levels in isolated rat heart

    Pennacchio, Marcello; Alexander, Elizabeth; Syah, Yana M.; Ghisalberti, Emilio L.
    European Journal of Pharmacology vol. 305 issue 1-3 June 3, 1996. p. 169-171

    PPAR-a Contributes to the anti-inflammatory activity of Verbascoside in a model of inflammatory bowel disease in mice

    Esposito E., Mazzon E., Paterniti I., Dal Toso R., Pressi G., Caminiti R., Cuzzocrea S.
    PPAR Research – Vol 2010 – ID 917312

    Wound healing potential of Verbena Officinalis methanolic extract in rats

    Sanay P.; Jayaveera K.N.; Kumar G.S.
    Int. J Chem Sci 2007 – 5, 1295-1300

    Molecular mechanisms underlying wound healing and anti-inflammatory properties of naturally occurring biotechnologically produced phenylpropanoid glycosides (Verbascoside)  

    Korkina LG, Mikhal'chik E, Suprun MV, Pastore S, Dal Toso R.
    CellMol.Biol. 2007 May 30;53(5):84-91

    Protective effect of Verbascoside on 1-methyl-4-phenylpyridinium ion-induced neurotoxicity in PC12 cells

    Sheng, Guo-Qing; Zhang, Jin-Rong; Pu, Xiao-Ping; Ma, Jian; Li, Chang-Ling. Europ Journal of Pharm vol. 451 issue 2 September 13, 2002. p. 119-124

    The neuroprotective effects of verbascoside, one of phenylpropanoid glucoside isolated from the Chinese herbal medicine Buddleja officinalis Maxim, on 1-methyl-4-phenylpyridinium ion (MPP+) induced apotosis and oxidative stress in PC12 neuronal cells were investigated. Treatment of PC12 cells with MPP+ for 48 h induced apoptotic death as determined by 3-(4,5-dimethylthiazol-2-yl)-2,5-diphenyltetrazolium bromide (MTT) assay and flow cytometry, the activation of caspase-3 measured by the caspase-3 activity assay kit, the reduction in mitochondrial membrane potential with laser scanning confocal microscopy and the increase in the extracellular hydrogen peroxide level. Simultaneous treatment with verbascoside markedly attenuated MPP+-induced apoptotic death, increased extracellular hydrogen peroxide level, the activation of caspase-3 and the collapse of mitochondrial membrane potential. These results strongly indicate that verbascoside may provide a useful therapeutic strategy for the treatment of oxidative stress-induced neurodegenerative disease such as Parkinson's disease.

    Per i medici
    Linee guida internazionali
    Management of oral complications during and after Radiotherapy and Chemotherapy

    National Cancer Institute - Updated Guidelines 2008

    Routine oral care

    1. Clean the teeth and mouth every 4 hours and at bedtime, more often if the mucositis becomes worse
    2. Use a soft bristle toothbrush
    3. Replace the toothbrush often
    4. Use water-soluble lubricating jelly to moisturize the mouth
    5. Use antibacterial mouthwashes without alcohol.

    Frequent rinsing removes particles and bacteria from the mouth, prevents crusting of sores, and moistens and soothes sore gums and the lining of the mouth. Try topical medications for pain and inflammation.

    Rinse the mouth before applying the medication onto the gums or lining of the mouth. Wipe mouth and teeth gently with wet gauze or cotton swabs dipped in the topical medication to relieve and help to find wellness.

    Fonte: www.cancer.gov

    Notizie
    Notizie
    La radioterapia
    La radioterapia è una terapia fisica che utilizza le radiazioni, in genere i raggi X, nella cura dei tumori. Le radiazioni ionizzanti colpiscono e distruggono le cellule tumorali, cercando di risparmiare quelle sane.

    Quattro persone su dieci con tumore sono sottoposte a radioterapia, da sola o associata ad altri trattamenti quali la chirurgia e la chemioterapia.

    La radioterapia utilizza radiazioni ad alta energia dirette contro la massa tumorale che non riesce più a proliferare e si riduce progressivamente. Sebbene la radioterapia sia effettuata con sempre maggiore precisione, può accadere che alcune cellule sane, vicine alla zona malata, siano colpite dalle radiazioni.

    La radioterapia non è un trattamento pericoloso né invasivo; la radioterapia esterna non richiede la somministrazione di un'anestesia, che può essere necessaria invece in alcune procedure di radioterapia interna.

    A seconda del tipo di tumore, delle sue dimensioni, della localizzazione nell'organismo, e delle condizioni del paziente, Il team di specialisti - medico oncologo radioterapista, fisico medico,  tecnico di radioterapia:

    • elabora un piano di trattamento personalizzato affinché la più alta dose possibile di radiazioni colpisca in maniera specifica le cellule tumorali e non quelle sane
    • stabilisce la dose di radiazioni totale necessaria a distruggere il tumore, in quante frazioni vada somministrata e con quale frequenza.

    Un trattamento di radioterapia di solito dura diversi giorni o alcune settimane. In genere è effettuata una seduta al giorno, dal lunedì al venerdì, con una pausa nel fine settimana per dare tempo alle cellule sane eventualmente colpite di mettere in atto i processi di autoriparazione. Ogni seduta dura da 10 minuti a mezz'ora circa.

    In genere il paziente non avverte alcun fastidio durante la seduta. La comparsa di effetti collaterali è molto variabile. Alcuni pazienti manifestano solo effetti lievi, altri più fastidiosi, e ciò dipende sia dalle condizioni di salute generali, sia dalla sede del tumore e dal tipo di trattamento.

    Effetti colletarali

    Nella maggior parte dei casi gli effetti collaterali, sebbene fastidiosi, sono di lieve o modesta entità, e scompaiono in genere dopo qualche settimana, una volta terminato il trattamento. Solo in alcuni pazienti durano più a lungo, o richiedono terapie specifiche.

    In caso di irradiazione al cavo orale può manifestarsi secchezza alla bocca o la mucosite orale.

    È importante parlare con il radioterapista di riferimento degli eventuali effetti collaterali per prevenirne la comparsa e attenuarne i sintomi.

    Quando si segue un trattamento di radioterapia è bene seguire una sana alimentazione e bere molti liquidi. L'organismo ha bisogno di proteine e di un buon apporto di energia (carne, pesce, uova, formaggio, latte intero, legumi, frutta secca).

    Fonte: AIRC

     

    Chi siamo
    IRB
    GPI

    Derivato dalla lecitina di girasole e coperto da brevetto internazionale, GPI è un principio attivo per uso topico che agisce a monte della cascata infiammatoria, con un meccanismo d’azione innovativo poiché si inserisce in un sistema di auto-regolazione totalmente fisiologico.

    Un ampio dossier di studi clinici, condotti in collaborazione con autorevoli centri universitari e dermatologici, confermano l’efficacia del prodotto nel controllo dei sintomi dell’infiammazione sia in condizioni fisiologiche (eritema solare) sia in presenza di patologia (dermatiti, psoriasi) a fronte di assenza di effetti collaterali tipici dei cortisonici topici.

    POLISACCARIDI

    • Polisaccaridi altamente purificati da cellule staminali vegetali ottenute con tecnologia HTN™.
    • Di natura poli-uronica e ad alto peso molecolare, i polisaccaridi sono stati veicolati in una formulazione in polvere priva di conservanti e compatibile con le principali materie prime cosmetiche.
    • Il superiore grado di purezza conferisce al prodotto un elevato potere idratante ed emolliente.

     

      

    Notizie
    Notizie
    La chemioterapia

    La chemioterapia consiste nella somministrazione di una o più sostanze capaci di uccidere le cellule tumorali durante il loro processo di replicazione.

    Le sostanze utilizzate per questi trattamenti interferiscono con i meccanismi legati alla replicazione delle cellule tumorali che si riproducono molto più rapidamente di quelle normali. L'effetto della chemioterapia si fa sentire soprattutto sui tumori che crescono velocemente, ma anche su alcuni tipi di cellule sane soggette a rapida replicazione (come le cellule dei bulbi piliferi, del sangue e quelle che rivestono le mucose dell'apparato digerente).

    Si spiegano così i più comuni effetti collaterali di questi trattamenti (perdita di capelli, anemia e calo delle difese immunitarie, vomito, diarrea e infiammazione o infezione della bocca). A fronte di questi disturbi, talvolta rilevanti, la chemioterapia è particolarmente efficace contro alcune forme di cancro, per esempio le leucemie infantili, il linfoma di Hodgkin o il tumore del testicolo, che oggi in un'altissima percentuale di casi giungono a completa guarigione.

    L'associazione di sostanze diverse consente di aggredire le cellule tumorali colpendo contemporaneamente diversi meccanismi essenziali per la loro replicazione. Si ostacola così la loro capacità di evolvere verso forme resistenti alle cure. Per le diverse malattie esistono quindi diversi schemi di chemioterapia chiamati con acronimi formati dalle iniziali dei medicinali utilizzati. Sono quasi un centinaio le sostanze che possono essere combinate per combattere meglio le diverse forme di tumore, e nuove molecole sono continuamente scoperte, sintetizzate o estratte e messe a punto nei laboratori di tutto il mondo.

    Per ogni tumore e per ogni malato i medici scelgono lo schema più adatto per ottenere il miglior risultato possibile con il minor carico di effetti collaterali. A questo scopo la chemioterapia viene spesso somministrata in cicli e non in maniera continua. Non tutte le cellule infatti sono contemporaneamente in fase di replicazione.

    Per ciclo di trattamento si intende il periodo in cui si riceve il trattamento e la fase di intervallo prima di quello successivo. L'intervallo tra un ciclo e l'altro consente di attendere che una nuova popolazione di cellule tumorali entri in fase di replicazione e, nel contempo, permette all'organismo di riprendersi dagli effetti collaterali della cura, soprattutto quelli che colpiscono le difese immunitarie.

    In genere la chemioterapia si prolunga per un periodo che va da tre a sei mesi, nel corso del quale si effettuano in genere da tre-quattro a sei-otto cicli di trattamento. Il programma tuttavia può cambiare in relazione al tipo di malattia, al singolo paziente e alla reazione individuale alle cure.

    I medici valutano l'opportunità di sottoporre un paziente a chemioterapia in base a diversi fattori:

    • il tipo di tumore, più o meno sensibile a queste cure
    • la sede in cui il tumore si è presentato  la prima volta
    • l'aspetto delle cellule tumorali al microscopio (cioè il grado  di severità del cancro)
    • lo stadio di evoluzione del cancro
    • le condizioni generali del paziente.

    Con questi stessi criteri, i medici stabiliscono il tipo di chemioterapia da somministrare, il numero di cicli necessari e se la cura sia da associare a un intervento chirurgico, a cicli di radioterapia, a terapie ormonali o possa essere integrata con le nuove terapie mirate o varie combinazioni di questi trattamenti. Quando la chemioterapia è somministrata contemporaneamente alla radioterapia si parla di chemio radioterapia.

    Possibili obiettivi

    • Eliminare definitivamente la malattia, nel caso di tumori molto sensibili a questi trattamenti
    • Ridurre il volume della massa tumorale  prima di un'operazione chirurgica o della radioterapia (chemioterapia neoadiuvante)
    • Prevenire il ritorno della malattia trattata con un intervento chirurgico o con la radioterapia, eliminando cellule tumorali che  possono essersi staccate dal tumore e diffuse in altre parti del corpo
    • prolungare la sopravvivenza o ritardare la progressione della malattia  quando questa non può essere eliminata del tutto, per esempio perché già diffusa nell'organismo
    • preparare l'organismo a un trapianto di midollo osseo o di cellule staminali.

    I farmaci chemioterapici possono essere presi per bocca sotto forma di capsule o compresse, per via endovenosa, intramuscolare, sottocutanea…

    Effetti collaterali

    Le cure chemioterapiche possono provocare diversi tipi di effetti collaterali.

    • Il senso di affaticamento e debolezza che si può provare con il cancro e durante le cure è particolarmente intenso e prolungato. Si può avvertire la stanchezza in maniera più marcata nei giorni in cui ci si sottopone alla chemioterapia e in quelli immediatamente successivi.
    • Le cellule che rivestono le mucose dell'apparato digerente, poiché sono soggette a un continuo ricambio, sono tra quelle che risentono di più dell'azione dei farmaci usati per la chemioterapia.
    • Non tutti i medicinali usati in chemioterapia provocano nausea e vomito e comunque, anche per quelli che di solito provocano questi disturbi, è impossibile prevedere se lo faranno, e in che entità, nel singolo individuo. Quando si verificano, i disturbi compaiono a partire da alcuni minuti fino a diverse ore dopo la somministrazione del farmaco. Possono durare per ore, più raramente per qualche giorno.
    • Dolore, infiammazione e ulcere in bocca possono comparire da cinque a dieci giorni dopo l'inizio del trattamento e in genere si risolvono gradualmente nelle tre-quattro settimane dopo che è finito. Il medico potrà consigliarvi dei risciacqui, per evitare che le ulcere si infettino, e degli analgesici per tenere a bada il dolore, in modo che non vi impedisca di mangiare e bere.
    • Alcuni medicinali usati in chemioterapia modificano il gusto dei cibi, che può risultare più salato, amaro o metallico. Il fenomeno regredisce alla fine del trattamento, ma prima che passi sono necessarie a volte alcune settimane.
    • La caduta dei capelli, dei peli, di ciglia e sopracciglia è considerato un segno caratteristico della chemioterapia, e anche per questo è una delle conseguenze più temute dai pazienti anche perché rende evidente a chiunque il proprio stato di malattia. In realtà, non tutti i farmaci usati per la cura dei tumori provocano questo effetto indesiderato, né tutti lo fanno con la stessa intensità. Inoltre è bene ricordare che il fenomeno è reversibile e i capelli ricominciano a crescere dopo poche settimane dalla fine del trattamento.

    Fonte: AIRC

    Per il paziente
    Igiene e prevenzione
    Disgeusia, Disfagia e Trisma

    La terapia antineoplastica causa frequentemente la perdita della percezione del gusto, disfagia e difficoltà all'apertura della bocca e alla conduzione delle normali funzioni orali.

    La perdita della percezione del gusto o alterazione del senso dello stesso interessa il dolce, l'acido, l'amaro e il salato. Può essere correlata all’effetto diretto dei farmaci, della radioterapia e alla diminuzione del flusso salivare e può causare gravi disagi ai pazienti, riducendo l’apporto alimentare e interferendo con la qualità della vita.

    Solitamente il senso del gusto viene recuperato tra 1 e 3 mesi dopo la conclusione della terapia

    Disfagia

    Per disfagia si intende la difficoltà a deglutire; può riguardare solo i cibi solidi, o anche quelli semiliquidi o liquidi. La disfagia indotta da radio-terapia può condurre a gravi complicanze come la polmonite ab ingestis.

    La secchezza delle mucose aggrava il deficit della funzione deglutitoria. Gli effetti della disfagia cronica sulla qualità della vita conseguenti alla radio-terapia sono importanti quanto la xerostomia permanente.

    Esistono trattamenti preventivi (es. “la posizione del capo flesso”) che devono iniziare prima del trattamento radioterapico o chemioterapico. Talvolta, gli effetti collaterali della chemioterapia impediscono al paziente di portare a termine un programma di esercizi di fisioterapia specifici per migliorare la deglutizione.

    Gli interventi compensatori terapeutici (es. la deglutizione sopraglottica o la manovra di Mendelsohn) sui deficit individuati, attraverso la valutazione strumentale, si rivelano migliorativi della funzionalità deglutitoria approssimativamente nel 75% dei pazienti trattati con radioterapia.

    Trisma muscolare

    La reazione infiammatoria con fibrosi dei muscoli masticatori in seguito all'irradiazione ad alte dosi di sedi della testa e del collo può portare allo sviluppo di trisma con difficoltà all'apertura della bocca e alla conduzione delle normali funzioni orali. Il paziente lamenta dolore muscolare, articolare e difficoltà nell’apertura della bocca. Quindi, il paziente avrà problemi nella masticazione, nella fonetica e nel sottoporsi a trattamenti odontoiatrici.

    Alcuni esercizi di fisioterapia mandibolare per allenare l’apertura della bocca aiutano a prevenire il trisma muscolare o per lo meno a ridurre le sue conseguenze.

     

    Chi siamo
    Ricercatori
    Umberto Mariani

    Responsabile dell'Unità di Odontostomatologia dell'Ospedale di Bergamo.

    Già Dirigente Medico di I livello dello stesso reparto e poi Responsabile dell’Unità di Patologia e Medicina Orale è laureato in Medicina e Chirurgia all'univerità di Milano con le le seguenti specializzazioni: 

    • Patologia e Medicina Orale
    • Linfologia Oncologica
    • Odontologia Forense
    • Terapia Laser.

    Attività di docenza

    Professore a contratto (a.a. 2013/2014, 2012/2013 e 2011/2012) - Università degli Studi di Milano Bicocca
    Corso di laurea in Tecniche di Radiologia Medica per Immagini e Radioterapia
    Corso di “Malattie odontostomatologiche"

    Professore a contratto a.a. 2012/2013 - Università degli Studi di Cagliari
    Facoltà di Medicina e Chirurgia – Dip. di Scienze Odontostomatologiche Scuola di Specializzazione in ortognatodonzia
    Corso di “Malattie odontostomatologiche"

    Pubblicazioni

    • Autore e coautore di n. 7 pubblicazioni su riviste nazionali ed internazionali
    • Autore e coautore di n. 11 poster
    • Autore e coautore di n. 2 opere editoriali
    • Autore e coautore di n. 7 pubblicazioni internet
    Per i medici
    Linee guida internazionali
    Clinical practice guidelines for the prevention and treatment of Mucositis

    Basic oral care and good clinical practice principles.

    The panel suggests interdisciplinary development of systematic oral care protocols that are geared toward the individual needs of the patient; educational approaches to promulgating them that include the patient, family, and staff; and quality-improvement processes to evaluate them.

    It also suggests the use of a soft-bristle toothbrush that is replaced on a regular basis. Based on expert opinion and the limited published literature, the panel recommends the following:

    • Regular assessment of oral pain is essential and should be performed using validated, self-report pain instruments. Topical protective agents or anesthetics should be considered to promote oral comfort.
    • Use of a preventive oral care regimen should be part of routine supportive care along with a therapeutic oral care regimen if mucositis develops.

    Regular, systematic, oral care hygiene with brushing, flossing, bland rinses, and moisturizers using a standardized oral care protocol should be implemented for all patients.

    Panel

    Dorothy M. Keefe, Mark M. Schubert, Linda S. Elting, Stephen T. Sonis, Joel B. Epstein, Judith E. Raber-Durlacher, Cesar A. Migliorati, Deborah B. McGuire, Ronald D. Hutchins, Douglas E. Peterson.

    • Multinational Association Mucositis Study Supportive Care in Cancer International Society Oral Oncology - Dept of Medical Oncology Royal Hospital Adelaide - Australia.
    • School of Dentistry, University of Washington 
    • Dept of Biostatistics -  University of Texas 
    • Cancer Center, Houston  Texas
    • Dept of Surgery Research, Brigham Women’s Hospital, Boston, Massachusetts
    • Dept of Hematology, Leiden University Medical Center, Leiden, the Netherlands
    • Dept of Diagnostic Sciences, NOVA
    • Southeastern University, Fort Lauderdale, Florida
    • School of Nursing, University of Maryland, Baltimore, Maryland
    • Res Med Library, University of Texas
    • School of Dental Medicine, Univ. of Connecticut Health Center, Farmington, Connecticut.

    Fonte: American Cancer Society

       

      Chi siamo
      IRB
      La nostra materia prima: non solo virtù naturali

      Nel corso dei millenni le piante hanno costituito la principale fonte di principi medicamentosi per l’uomo, mettendo a disposizione preziose sostanze biologicamente attive.

      A tutt’oggi le specie utilizzate sono molteplici e i principi attivi vegetali trovano richieste di applicazioni sempre maggiori non solo in ambito farmacologico, ma anche in numerosi altri settori.

      Tuttavia gli standard di sicurezza, disponibilità e purezza dei principi attivi vegetali, per la stessa natura del processo produttivo - non molto distante nell’approccio da quello utilizzato fin dalle origini della farmacologia - sono ancora compromessi da più variabili, spesso imprevedibili, critiche, talora nocive e comunque solo parzialmente controllabili poiché insite nella natura stessa del processo.

      Una condizione quindi che mette alla prova le competenze delle aziende produttrici e distributrici ed espone a rischi potenziali proprio il benessere e la salute delle persone: un paradosso ancora parzialmente irrisolto, ma non per questo irrisolvibile.

      IRB, biotech italiana da oltre dieci anni focalizzata nella ricerca, sviluppo e produzione di innovativi principi attivi vegetali da colture cellulari per l’area farmaceutica, dermo-cosmetica, nutrizionale e zootecnica, apre una nuova era: servizi e soluzioni d’avanguardia che, con l’ausilio delle tecnologie più avanzate, traggono il meglio della natura a beneficio di tutti, gli uomini come l’ambiente.

      Per il paziente
      Igiene e prevenzione
      Infezioni orali

      Alcuni farmaci e la radioterapia causano ai tessuti danni diretti e indiretti ai tessuti. La compromissione del sistema immunitario, l’interruzione delle barriere mucose, le modificazioni dei biofilm orali e la riduzione del flusso salivare aumentano il rischio di infezioni da microrganismi residenti, opportunisti o acquisiti.

      Le infezioni batteriche (Gram + Streptococcus spp., Staphilococcus spp e batteri opportunisti Gram - E. coli, Enterobacteri, Pseudomonas, Neisseria, Klebsiella, Serratia , Fusobacterium) coinvolgono più frequentemente i tessuti gengivali, anche se tutta la superficie della mucosa è potenzialmente a rischio.

      Le infezioni della mucosa orale possono causare febbre e batteriemia sistemica. Il coinvolgimento dei batteri nella fase ulcerativa della mucosite orale è stato confermato da tempo.

      L’incidenza delle sepsi da batteri del cavo orale è maggiore nei pazienti sottoposti a chemio e radioterapia in presenza di mucosite. Più spesso le sepsi si verificano in pazienti sottoposti a trapianto di midollo; i batteri più spesso isolati sono Streptococcus spp alfa-viridans e Staphylococcus aureus.

      I quadri clinici di infezione orale dovrebbero essere sempre confermati dal risultato di test di laboratorio, utile anche per stabilire la sensibilità agli antibiotici.

      In circa il 40% dei casi alla mucosite orale si associa un’infezione da miceti anche se in letteratura non è stata trovata un’associazione statisticamente significativa. Nella maggior parte degli isolamenti microbiologici dalla cavità orale è stato repertato Candida albicans, più raramente Candida tropicalis, Candida parapsilosis ed Aspergillus.

      Nel 70% circa dei casi la candidosi orale coinvolge la lingua. Il rischio di infezioni fungine sistemiche è maggiore nel caso di grave e prolungata neutropenia (<500 neutrofili/ml).

      Sono frequenti anche le infezioni primarie o secondarie da Herpes simplex virus (HSV) e le ricorrenze di infezione da Varicella-Zoster Virus (VZV) e da Citomegalovirus (CMV).

      Clinicamente, le infezioni orali da HSV e da VZV sono caratterizzate da vescicole, erosioni e ulcerazioni della mucosa orale e della cute periorale con eritema e croste. Il quadro clinico di ulcere orali erpetiche può essere confuso con quello di una stomatite aftosa ricorrente, di sindromi di Stevens-Johnson da farmaci o di lesioni traumatiche.

      Non si rileva un’incidenza maggiore di infezione erpetica in caso di radioterapia.

      Lo specialista infettivologo dovrebbe essere coinvolto per l'adozione di specifici protocolli di trattamento.

      Fonte: Linee Guida Ministero della Sanità

      Notizie
      Notizie
      Cure Palliative e Terapia del dolore

      Le cure Palliative provvedono al sollievo dal dolore e dagli altri sintomi, integrano gli aspetti psicologici, sociali e spirituali dell’assistenza e offrono supporto alla famiglia del paziente durante la malattia e nell’elaborazione del lutto.

      Il termine Palliativo deriva dalla parola latina “pallium” che significa mantello, protezione.

      L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce le cure Palliative come "…un approccio che migliora la qualità della vita dei malati e delle loro famiglie che si trovano ad affrontare le problematiche associate a malattie inguaribili, attraverso la prevenzione e il sollievo della sofferenza per mezzo di una identificazione precoce e di un ottimale trattamento del dolore e delle altre problematiche di natura fisica, psicofisica e spirituale."

      Le Cure Palliative si rivolgono a pazienti in fase terminale di ogni malattia cronica ed evolutiva: in primo luogo malattie oncologiche, ma anche neurologiche, respiratorie, cardiologiche.

      La fase terminale è una condizione non reversibile con le cure, caratterizzata da progressiva perdita di autonomia e dal manifestarsi di sintomi fisici e psichici che coinvolgono anche le relazioni sociali.

      Corpo, mente e spirito

      Le cure Palliative danno la massima qualità di vita possibile alla persona malata, nel rispetto della sua volontà, e la aiutano a vivere al meglio la fase terminale della malattia. Le cure Palliative considerano la morte come un evento naturale e sono contrarie a qualsiasi forma di accanimento terapeutico e a qualsiasi forma di eutanasia.

      In questo approccio si predilige un’assistenza domiciliare piuttosto che in strutture ospedaliere perché il supporto della famiglia e l’ambiente di casa rappresentano, nella maggioranza dei casi, il luogo ideale di assistenza e cura.

      Le cure Palliative non possono prescindere da una Terapia del dolore che utilizza sia metodi farmacologici che non.

      Terapia del dolore

      L’International Association for the Study of Pain (IASP) definisce il dolore come “un’esperienza sensoriale ed emozionale spiacevole associata a danno tissutale, in atto o potenziale, o descritta in termini di danno. E’ un esperienza individuale e soggettiva, a cui convergono componenti puramente sensoriali relative al trasferimento dello stimolo doloroso dalla periferia alle strutture centrali, e componenti esperienziali e affettive, che modulano in maniera importante quanto percepito“.

      A livello clinico, il dolore è il sintomo che più mina l'integrità fisica e psichica del paziente e più angoscia e preoccupa i suoi familiari, con un notevole impatto sulla qualità della vita.

      Nella definizione di un programma di gestione del dolore, indipendentemente dal tipo e dalla causa del dolore, è necessario un intervento globale che preveda il ricorso a terapie farmacologiche e non.

      • Terapia Farmacologica: analgesici non narcotici, analgesici narcotici, adiuvanti ed anestetici locali. Studi scientifici hanno puntualizzato indicazioni e limiti di questi farmaci: l'OMS ha stabilito una scala graduata d'interventi in base alle caratteristiche e all'entità del dolore; le paure legate alla dipendenza ed alla tolleranza dei farmaci narcotici sono state ridimensionate
         
      • Terapia non farmacologica: molti tipi d'intervento assai diversi fra loro che si possono suddividere in metodi psicologici (di supporto, cognitive, comportamentali) e fisici (agopuntura, massaggio, fisioterapia…). Alcuni agiscono su altri sistemi sensitivi che bloccano la progressione dello stimolo doloroso, altre attivano i meccanismi nervosi centrali e/o periferici che inibiscono la percezione fisica del dolore.

      Riferimenti normativi

      La legge n. 38 del 2010 ha sancito il diritto per ogni cittadino all’accesso alle Cure Palliative e alla cura del dolore considerato in tutte le sue forme. Anche la famiglia del paziente diventa meritevole di ricevere un “adeguato sostegno sanitario e socio-assistenziale”.

      Le Cure Palliative e la Terapia del Dolore sono state inserite tra gli obiettivi prioritari del Piano Sanitario Nazionale che prevede l’istituzione di due tipologie di reti distinte, la Rete di cure Palliative e la Rete per la terapia del Dolore che dovranno integrarsi al fine di rendere l’assistenza uniforme su tutto il territorio nazionale.

      La normativa del 2010 inoltre ha sancito l’obbligo di riportare in Cartella clinica la valutazione del dolore per tutte le strutture sanitarie, nonché terapia prescritta e risultati ottenuti.

      Fonte: Antea (Associazione Onlus centro di Cure Palliative)

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      Europa donna
      Per i medici
      Linee guida internazionali
      Good clinical practice principles in the management of Oral Mucositis

      The Basic Oral Care Group is one of eight subcommittees functioning within the Mucositis Study Group Guidelines Panel of the Multinational Association of Supportive Care in Cancer and International Society for Oral Oncology (MASCC/ISOO).

      The Basic Oral Care Group, comprised of the four authors of this paper, represented the disciplines of nursing (DBM, JJ), dentistry (MEPC), and pediatric dentistry (PW).

      This group reviewed research and clinical literature to update the original 2004 Mucositis Management Guidelines in the areas of basic oral care, bland rinses, protocols and education, and good clinical practices such as pain management, oral assessment, oral care, and dental care.

      Although research remains scanty for components of basic oral care, bland rinses, protocols, and education, the original 2004 guidelines with the help of newer literature from 2000 to 2005 and expert consensus among the Guidelines Panel enabled the development of useful clinical practice guidelines for managing oral mucositis in patients receiving cancer treatment with radiation and/or chemotherapy.

      Care in Cancer – Vol. 14, n°6, 541-547
      McGuire D.B., Correa M.E.P., Johnson J., Wienandts P.

      Notizie
      Notizie
      La gestione integrata delle persone colpite da cancro

      Solo il 57% dei pazienti colpiti da cancro riferisce al medico i piccoli disturbi legati alla malattia o alle terapie, contro il 98% che affronta con l’oncologo gli effetti collaterali ritenuti rilevanti.

      Spossatezza, nervosismo, difficoltà ad addormentarsi, lieve dissenteria, mancanza di appetito, secchezza al cavo orale, sono solo alcuni dei piccoli fastidi fra i pazienti oncologici italiani, che sembrano però restare nella terra di nessuno.

      Il 54%, infatti, ritiene che il medico di famiglia non sia un interlocutore adeguato sulle neoplasie e il 79% lamenta l’assenza di dialogo fra oncologi e medici del territorio. E solo il 9% si rivolge al farmacista di fiducia per avere consigli su come affrontare questi disturbi.

      Questi dati sono stati presentati dalla Fondazione AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) nell’ambito del progetto nazionale “I nuovi bisogni del paziente oncologico e la sua qualità di vita” realizzato con il contributo incondizionato di Bristol-Myers Squibb.

      Il progetto vuole creare rapporti di collaborazione strutturati e preferenziali fra centri oncologici, medicina del territorio, farmacisti che vadano oltre le visite di controllo successive alla fase acuta della malattia.

       “In Italia - spiega Stefania Gori, presidente nazionale AIOM - vivono più di 3 milioni e trecentomila persone dopo la diagnosi di tumore (il 24% in più rispetto al 2010). E la malattia sta diventando sempre più cronica grazie a armi efficaci come l’immuno-oncologia e le terapie a bersaglio molecolare che si aggiungono a chirurgia, chemioterapia, ormonoterapia e radioterapia. Questi cittadini presentano nuovi bisogni, impensabili fino a dieci anni fa”.

      Lo specialista è il principale punto di riferimento nella gestione degli effetti collaterali. Spesso però il paziente, per timore o insicurezza, preferisce non parlare dei piccoli disturbi che non hanno rilevanza clinica determinante, ma sono in grado di peggiorare la qualità di vita e, oggi, non trovano capacità d’ascolto.

      I pazienti rivolgono sempre più spesso domande sulla dieta da seguire, l’attività fisica che possono praticare e il senso di disagio psicologico con cui sono spesso costretti a convivere. Per questo è fondamentale migliorare il livello di consapevolezza di tutti gli attori coinvolti.

      Uno strumento che potrebbe facilitare la comunicazione di questi disturbi è costituito dai PRO-CTCAE (Patient Reported Outcomes - Common Terminology Criteria for Adverse Event): un questionario, utilizzato nelle ricerche cliniche negli USA e in altri Paesi (la versione italiana è stata validata lo scorso giugno), con cui il paziente segnala in autonomia e in maniera dettagliata gli effetti collaterali dei trattamenti anti-tumorali.

      La creazione di un percorso strutturato con gli oncologi e i medici di famiglia può creare le condizioni per una reale reintegrazione dei cittadini colpiti dal cancro nella società e nel mondo del lavoro.

      Fonte: AIOM

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      IRB
      I principi attivi vegetali: una risorsa da ottimizzare

      La presenza nell’ambiente di inquinanti, quali metalli pesanti, pesticidi, diossine e aflatossine, mina pesantemente la sicurezza e la qualità dei principi attivi. 

      Errata identificazione della pianta, contaminazioni ambientali e adulterazioni sono problemi ampiamente documentati.

      La reperibilità delle piante dipende da elementi non controllabili.

      • limitazioni geografiche e climatiche
      • salvaguardia di specie protette
      • tempi di coltivazione (tempo balsamico)
      • degradazione del principio attivo in fase di stoccaggio della pianta
      • difficoltà di estrazione del principio attivo e conseguente utilizzo esteso di solventi ad alto impatto ambientale.

      Secondo alcuni esperti centinaia di piante medicinali sono a rischio di estinzione a causa della raccolta indiscriminata e della deforestazione. Il crescente consumo di materie prime determina l’implementazione delle metodologie di coltivazione ed estrazione tradizionali con conseguente iper-sfruttamento dei terreni. Gli attuali processi produttivi sono comunque caratterizzati da basse rese di produzione a fronte di elevati consumi e produzione di CO2.

      Le variabili ambientali e tecnologiche rappresentano un considerevole ostacolo nel garantire purezza e standardizzazione del prodotto finito. Il profilo e la concentrazione dei metaboliti secondari prodotti dalle piante dipendono fortemente dalle condizioni ambientali e di crescita (fattori biotici e abiotici) che risultano però intrinsecamente variabili. Le aziende produttivamente più evolute sono in grado di garantire la purezza dichiarata solo applicando rigorosi protocolli di coltivazione e di estrazione non sempre economicamente sostenibili.

      IL PRINCIPIO ATTIVO IDEALE: QUALITÀ ASSOLUTA E QUANTITÀ INFINITA

      IRB offre la miglior alternativa:

      • Esente da qualsiasi tipo di inquinante, sterile
      • Di disponibilità illimitata, pianificabile e flessibile sulla base della domanda
      • A titolo elevato e garantito

       

      Chi siamo
      Partner
      Idea
      Chi siamo
      Ricercatori
      Paolo Muto

      Direttore dell’U.O.C. di Radioterapia Oncologica Istituto Nazionale dei Tumori Fondazione Senatore Giovanni Pascale di Napoli.

      Dal  2004 al 2010

      Direttore dell’U.O.C. di Radioterapia del P.O. “Cardinale Ascalesi “ –  ASL NA1 di Napoli

      2009

      Consulente per la Fondazione muto-onlus per implementazione ed attivazione del primo sistema per Tomoterapia in Italia Meridionale.

      Dal 1999 al 2004

      Direzione e gestione  dei reparti di 2 centri di radioterapia presso la Case di Cura “Villa del Sole” e la “Clinica Mediterranea”

      1998

      Funzionario Tecnico presso la I cattedra di Radiologia e Radioterapia del II Policlinico di Napoli.

      Attività di docenza

      Dal  2006

      Docente presso la Seconda Università degli Studi di Napoli per il Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia (Abilitante alla Professione Sanitaria di Tecnico di Radiologia Medica) 

      2006

      Docente presso la Seconda Università degli Studi di Napoli per la Disciplina Radioterapia nel Corso di Specializzazione in Chirurgia Maxillo-Facciale

      1999

      Professore esterno al corso di specializzazione in Oncologia Radioterapica all’Università Nazionale de la Plata

      Dal 1983 al 1997

      Collaboratore professionale esterno presso la I cattedra di Radiologia e Radioterapia  del II Policlinico di Napoli

      1993 - 1996

      Docente presso la scuola dei Tecnici di Radiologia Medica presso l’Istituto Elena D’Aosta III Anno

      1986

      Docente presso il corso di qualificazione professionale T.S.R.M. ex legge 312 dell'11.07.80 per la materia Apparecchiature Radiologiche presso l'Università di Napoli

      1984 - 1987

      Docente presso la scuola dei Tecnici di Radiologia Medica dell'Istituto Fondazione Pascale, per la disciplina di insegnamento "Tecnica ed Anatomia Radiologica"

      1982 - 1983

      • Docente nella Scuola Speciale di qualificazione professionale per infermieri generici e psichiatrici legge 03.06.1980 n.243 II Policlinico Università di Napoli Corso di Radiologia e Radioterapia agli allievi del III anno.
      • Docente presso USL 40, Ospedale Cardarelli, per l'insegnamento della "Radiologia e Radioterapia" alla scuola di Infermieri Professionali
      Chi siamo
      Ricercatori
      Gabriella Pasini

      Laureata in Igiene dentale presso l’Università degli Studi di Milano. Consulente presso il Centro di Igiene Orale e Prevenzione U.O.C. di Odontoiatria IRCCS Ospedale San Raffaele.

      Attività di docenza

      • Professore a contratto nell’ambito del Corso di Laurea in Igiene dentale, presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università VitaSalute San Raffaele Milano.
      • Tutor presso il CLID, università Vita-Salute San Raffaele Milano.
      • Coordinatore e Responsabile tecnico del Tirocinio Clinico del Corso di Laurea in Igiene Dentale, Università Vita-Salute San Raffaele Milano.

      Nell’ambito delle stesse istituzioni fa parte di un gruppo di lavoro indirizzato alla ricerca ad orientamento parodontale

      Corsi e Master

      • Corso di perfezionamento in Prevenzione Odontostomatologica, organizzato dalla Scuola post Universitaria dell’Ateneo Vita-Salute San Raffaele Milano.
      • Master presso l’università La Sapienza di Roma “Nuove tecnologie in Igiene Dentale
      • Corso di Alta Formazione “Esperto nel miglioramento dello stile di vita” presso l’Università degli Studi di Bologna con la qualifica di Life Style Trainer Socio onorario AIDI

      Pubblicazioni e Congressi

      Autore di molteplici pubblicazioni di articoli, poster, contributi e atti di convegno, vincitore di numerosi premi in ambito congressuale.

      Relatore in vari congressi nazionali e internazionali.

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      Biotech
      Dal principio attivo alla produzione: l'ideale assoluto

      Innovicare, puntantdo alla sostenibilità, utilizza un metodo di coltura su scala industriale, denominato HTNTM - High Tech Nature, per la produzione di metaboliti secondari. 

      Oggi è l’unica azienda biotech al mondo in grado di produrre industrialmente, anche per il largo consumo, principi attivi da colture di cellule vegetali in condizioni altamente controllate, garantendo il massimo profilo di standardizzazione e di sicurezza disponibili sulmercato

      Grazie a una rigorosa e delicata procedura di biotecnologie avanzate, il processo particolarmente vantaggioso anche in termini di rapidità e flessibilità: supera il limite del ciclo biologico della pianta, preservandone anche le sue naturali condizioni di crescita e sviluppo.

      Ciò riduce sensibilmente i tempi del ciclo produttivo, garantendo in ogni momento una completa disponibilità dei costituenti del fitocomplesso vegetale

      Inoltre, un’esclusiva metodica di criopreservazione consente il deposito ufficiale della linea cellulare, condizione necessaria alla successiva copertura brevettuale a protezione del know-how industriale.

      Contatti
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      La sede di Innovicare srl e in Via della Liberazione, 27 a Peschiera Borromeo - 20068 Milano.

      Tel. +39 0256566190 
      Fax +39 0287181513
      info@innovicare.it

      Per i medici
      Per i medici
      Per i medici

      Approfondimenti scientifici, linee guida internazionali sul trattamento della mucosite orale, bibliografia e convegni in programma.

      Per i medici
      Convegni
      Convegni in Italia

      Calendario incontri e Convegni medici in programma in Italia nel corso del 2018.

      Novembre

      • Rimini 2 - 4 novembre 2018
        XXVIII Congresso Airo

      Dicembre

      • Torino 1 dicembre 2018
        Congresso interregionale Piemonte Liguria Val d’osta
      • Genova 13 - 15 dicembre 2018
        Grandangolo: un anno di oncologia.
      Il prodotto
      Il prodotto
      Mucosyte fluid

      Mucosyte fluid è una soluzione concentrata con formulazione innovativa. Protegge la mucosa orale ed è particolarmente indicata per il trattamento delle mucositi orali e degli eventi patologici che interessano la mucosa orale (infiammazione, dolore e sofferenza epiteliale).

      MUCOSYTE® aderisce alla mucosa orale formando un film protettivo che ricopre e protegge la mucosa orale donando rapido sollievo e benessere ed eliminando il senso di bruciore. 

      Indicazioni

      MUCOSYTE® è indicato per il trattamento, come coadiuvante, delle lesioni della cavità orale e del tratto orofaringeo di varia eziologia:

      • radioterapia e chemioterapia
      • mucositi e stomatiti causate da farmaci
      • interventi chirurgici del cavo orale, traumi causati dall'uso di protesi o apparecchi ortodontici
      • BMS (sindrome della bocca che brucia)
      • deficit alimentari o da invecchiamento.

      MUCOSYTE® trova specifico impiego nel trattamento di: Afte, Ulcere, Stomatiti aftose ricorrenti, Mucositi, Gengiviti, Parodontiti.
      Non sono state segnalate interazioni con medicinali o altri prodotti.

      Benefici

      • Riduce l’infiammazione, attenua la componente dolorosa e dona rapido sollievo all’intera cavità orale
      • protegge la mucosa orale favorendo la riepitelizzazione
      • accellera il recupero della capacità di alimentarsi e di parlare.

      Formulazione originale e brevettata

      Acqua, Polivinilpirrolidone, maltodestrine, glicole propilenico, idrossietilcellulosa, aroma menta, aroma liquirizia, Verbascoside (syringa vulgaris estr.sec.), EDTA sale disodico, potassio sorbato, sodio benzoato, acido citrico, saccarina sodica, Sodio jaluronato.

      La formulazione è stata concepita per garantire una azione sinergica tra i vari componenti per fare in modo che le proprietà muco-adesive del PVP, la cessione del Verbascoside e del Sodio jaluronato sia continua e progressiva.

        Chi siamo
        Chi siamo
        Innovicare

        Innovicare è un'azienda farmaceutica, leader nella gestione e trattamento della mucosite orale, specializzata nella terapia di supporto al paziente oncologico.

        L'azienda si occupa delle terapie di supporto per la cura del cancro e è impegnata nella ricerca e realizzazione di risposte terapeutiche innovative utili a migliore la qualità della vita dei pazienti oncologici.

        L'ambito di intervento

        La mucosite è l'infiammazione della mucosa del cavo orale che rappresenta una complicanza grave e di frequente osservazione nel corso di trattamenti per patologie neoplastiche. Occorre sapere come trattarla, poiché curare la malattia primaria vuol dire sacrificio, ma vuol dire soprattutto subire anche tutti i suoi effetti, le sue conseguenze.

        Come viene curata oggi

        Oggi viene curata con dei farmaci specifici per la candidosi, ma non è una candidosi, e un trattamento del genere non porta a remissione della patologia. Oppure si deve rivedere il protocollo di cura della malattia primaria se il quadro clinico è complesso si può arrivare a mettere in discussione la vita del paziente.

        Come dev'essere curata

        Curare la mucosite per quello che è utilizzare farmaci specializzati e con minimo impatto sul paziente, puntare su un livello di remissione della malattia già dai primi giorni del ciclo chemio o radio terapico, puntare sulla prevenzione

        L'azienda

        Il progetto è nato per iniziativa di due donne.

        Chi siamo
        Partner
        Aieop
        Il prodotto
        Mucosyte fluid
        Mucosyte®fluid 12 bustine 15 ml

        Descrizione 

        Mucosyte fluid è un gel bio-aderente protettivo della mucosa orale ad azione rigenerante. Forma un film protettivo che ricopre e protegge la mucosa orale. Mucosyte Fluid favorisce la riparazione delle lesioni, dona immediato sollievo e benessere eliminando il dolore. Indicato per la cura e il trattamento della mucosite orale e di tutte le lesioni della mucosa orale dovute a Chemio e Radioterpia. 

        Indicazioni 

        Indicato per il trattamento e la gestione della Mucosite Orale e di tutte le lesioni  della mucosa orale  causate da Chemio e Radio Terapia. Per le sue spiccate attività trova specifico impiego nel trattamento di: afte, ulcere, stomatiti, gengiviti, parodontiti, interventi chirurgici del cavo orale, estrazioni difficili, implantologia, ulcere traumatiche causate da protesi e apparecchi ortodontici, Burning Mouth Syndrome (sindrome della bocca che brucia). 

        Ingredienti attivi

        Ingredienti: Acqua depurata, Maltodestrine, Polivinilpirrolidone, Glicole propilenico, Idrossietilcellulosa, Aroma, Verbascoside, EDTA sale disodico, Potassio sorbato, Sodio benzoato, Acido citrico, Saccarina sodica, Sodio Jaluronato. 

        Modalità di impiego 

        Mucosyte fluid Bustine 15 ml 

        Versare il contenuto della bustina in un bicchiere e aggiungere 15 ml di acqua. Mescolare bene e usare immediatamente. Sciacquare accuratamente la bocca, assicurandosi che l'intera cavità orale, palato, lingua all'interno delle guance e tutti i tessuti circostanti siano uniformemente impregnati con il prodotto almeno per 1 minuto ed espellere. 

        Il prodotto può essere utilizzato anche per i gargarismi e, in casi particolari, può essere usato non diluito.

        Per i bambini piccoli, applicare direttamente sulle parti da trattare, trattandole  con un tampone imbevuto di prodotto puro o non diluito.

        Il prodotto non utilizzato deve essere eliminato. Si consiglia di non assumere cibo e bere per almeno 1 ora dopo il trattamento. La deglutizione involontaria del prodotto non crea rischi per il consumatore, tuttavia è preferibile evitare. Può essere usato non diluito con tamponi. Uso consigliato almeno tre volte al giorno. Si raccomanda una buona igiene orale.

        Controindicazioni 

        Ipersensibilità accertata o presunta verso uno o più componenti del prodotto 

        Avvertenze 

        • Evitare di mangiare o bere per almeno 60 minuti successivi al trattamento. Eventuali addensamenti o opalescenze non alterano né l’efficacia del prodotto né la sicurezza d’impiego. Eventuali quantità rimaste inutilizzate vanno eliminate.
        • Conservare Ia confezione, ben chiusa, a temperatura ambiente e lontano da fonti luminose o di calore.
        • Non utilizzare Mucosyte fluid se la confezione non è integra o dopo la data di scadenza.
        • L’involontaria eventuale deglutizione non rappresenta un rischio per la salute del consumatore, ma si consiglia di evitarlo. Non sono note interazioni con medicinali o altri prodotti.
        • Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini.
        • In caso di intolleranza, sospendere il trattamento e qualora i disturbi dovessero ancora persistere dopo 7 giorni di trattamento si consiglia di consultare un Medico. 

        Contenuto 

        12 Bustine da 15 ml  ℮ 

        Dispositivo Medico CE  
        Data ultima revisione 03/05/2019 

        Chi siamo
        IRB
        Aree di collaborazione

        Il nostro know-how, i vostri vantaggi!

        IRB, biotech italiana da oltre dieci anni focalizzata nella ricerca, sviluppo e produzione di innovativi principi attivi vegetali da colture cellulari per i settori

        FARMA

        • Cosviluppo di principi attivi esclusivi
        • brevettabilità
        • standardizzazione e qualità farmaceutica

        DERMATOLOGIA - COSMESI

        • Innovazione continua
        • qualità superiore
        • elevata funzionalità

        NUTRIZIONALE

        • Sicurezza superiore
        • titolo garantito
        • garanzia di fornitura

        ZOOTECNIA

        • Sicurezza superiore
        • titolo garantito
        • elevate performance

         

        Chi siamo
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        Innovicare: più valori, grandi risultati

        La mission di Innovicare è ricercare, produrre e assicurare - attraverso processi biotecnologici innovativi, esclusivi e ecosostenibili - la disponibilità di principi attivi vegetali con standard di eccellenza per impiego farmaceutico.

        Una filosofia operativa che pone al proprio vertice più valori:

        • favorire e migliorare la salute e il benessere dell’utilizzatore finale
        • garantire il massimo grado di purezza, efficacia e sicurezza disponibile nel mercato
        • promuovere la salvaguardia delle risorse naturali, dell’equilibrio ecologico e della biodiversità.

        Oggi Innovicare ha raggiunto il profilo ideale del principio attivo vegetale:

        • esente da qualsiasi tipo di inquinante, in quanto le cellule staminali vegetali vengono fatte crescere in un ambiente sterile e protetto che esclude la presenza di pesticidi, metalli pesanti e aflatossine
        • non OGM, in quanto non viene effettuato alcun intervento sul DNA della cellula vegetale
        • a titolo elevato e garantito, grazie alla continua selezione delle cellule che producono più principio attivo
        • di disponibilità illimitata, grazie all’impiego di un processo biotecnologico che opera nel pieno rispetto dell’ambiente.
        Notizie
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        HEROES meet in Maratea sceglie Innovicare

        Si tratta dell'appuntamento annuale dedicato a innovazione, futuro e impresa e a chi vuole costruire nuove relazioni di business, lanciare una startup o innovare la propria azienda. Innovicare è stata selezionata come startup innovativa in campo farmaceutico

        Carla Schettino founder Innovicare

        Ci occupiamo di terapia di supporto per la cura del cancro in particolare di patologie radio e chemio indotte che interessano la mucosite orale.

        Abbiamo messo sul mercato un prodotto con una formulazione innovativa per la cura e il trattamento della mucosite orale che troppo spesso non viene trattata adeguatamente.

        Ovviamente non è un percorso facile perché ci confrontiamo con le grandi case farmaceutiche, e noi siamo piccoli, per quanto innovativi, ma vogliamo rivoluzionare il sistema e l’approccio terapeutico di questo particolare segmento.

        Abbiamo deciso di partecipare perché noi aiutiamo il prossimo: le terapie di supporto, le terapie di supporto sono utili per migliorare la qualità di vita del paziente e per ridargli dignità, quindi penso proprio che noi questo premio ce lo meritiamo.

        Notizie
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        Innovicare vince il bando di finanziamento regionale Frim Startup con Mucosyte

        Mucosyte è stato selezionato per aver utilizzato una molecola mai utilizzata finora in campo oncologico. Il verbascosite infatti esercita la sua attività antinfiammatoria topicamente sulla mucosa orale infiammata riducendo dolore anche nei casi più gravi, permettendo così al paziende di recuperare in tempi brevi le funzioni ottimali del cavo orale.

        Programma integrato di interventi a sostegno della creazione d’impresa – linea 8 Frim “start up e re-start”Programma integrato di interventi a sostegno della creazione d’impresa – linea 8 Frim “start up e re-start”

        Il Bando intende favorire la nascita di nuove imprese e il rilancio delle imprese esistenti mediante la concessione di finanziamenti diretti a medio termine a tasso agevolato e contributi a fondo perduto per l’acquisizione di servizi di affiancamento erogati dalla rete di soggetti fornitori selezionati da Regione Lombardia.

        Per il paziente
        Bambini
        Linee Guida Nazionali per la prevenzione delle patologie orali nei bambini in terapia oncologica

        Raccomandazioni generali per la salute orale del paziente in età evolutiva affetto da neoplasia e candidato a terapia chemio - radio (Approvate in via definitiva il 2 agosto 2010).

        Prima della terapia

        Tutti i pazienti candidati a chemio - radio terapia devono essere sottoposti  a un’accurata visita odontoiatrica al momento della diagnosi della patologiaI A
        A tutti i pazienti candidati a chemio - radio terapia devono essere completate tutte le terapie conservative e/o estrattive prima dell’inizio della terapiaI A
        Devono essere presi in considerazione i possibili effetti a lungo termine del trattamento chemioterapico sulle strutture dento-maxillo-faccialiI A
        Il personale sanitario specialistico di pertinenza è primariamente l’odontoiatria pediatrico, l’igienista dentale e il logopedistaI A
        Si raccomanda una corretta e regolare igiene orale per diminuire il rischio di infezione sistemica a partenza dal cavo oraleI A
        Istruzioni di igiene orale devono essere impartite ai pazienti e ai genitori prima dell’inizio della terapiaI A
        È raccomandato lo spazzolamento dei denti almeno due volte al giorno con una quantità di dentifricio al fluoro secondo le fasce d’età (come riportato nelle linee guida precedenti)I A
        Lo spazzolino, di uso esclusivo del bambino, deve essere cambiato almeno ogni tre mesi oppure sostituito dopo ogni episodio infettivo che abbia interessato la cavità oraleIV B
        Se il paziente soffre di bocca dolorante deve essere raccomandato l’uso di uno spazzolino morbidoIV B
        I genitori sono i responsabili dell’igiene orale dei loro bambini fino all’età di 6 anniIII B
        Per i neonati i genitori devono essere istruiti su come pulire le mucose con una garza tessuto - non tessutoI A

        Durante

        Devono essere applicati protocolli di igiene orale durante la chemio-radio terapia motivando i bambini e i loro tutori a mantenere un buon livello di igiene orale al fine di minimizzare il rischio di sviluppare carie, infezioni locali, emorragie e mucosite oraleI A
        La gestione della mucosite orale tossica nelle forme cliniche più severe è Palliativa e si concentra principalmente sulla riduzione dei fattori che sono in grado di causare danni e irritazione alla mucosa oraleI A
        E’ sconsigliato l’uso della clorexidina per la mucosite nel paziente pediatrico a causa dei suoi caratteristici effetti collaterali (bruciore e disgeusia) che possano arrecare disagio alla bocca e ridurre la compliance del pazienteI A
        Al  fine di ridurre il rischio di carie nei bambini affetti da xerostomia, sono raccomandati frequenti applicazioni di fluoro topico, dieta senza zucchero e  igillature dei solchi e delle fessureI A
        Il flusso salivare può essere stimolato succhiando o masticando una gomma senza zucchero, insieme all’uso di saliva artificialeI A
        Durante la nausea e il vomito, gli acidi derivanti dallo stomaco aumentano il rischio di sviluppo di erosioni dello smalto e secondariamente carie; il paziente deve sciacquare la bocca con acqua immediatamente dopo ogni episodio emeticoI A
        Per prevenire il trisma, sono raccomandati esercizi quotidiani di stretching della bocca e fisioterapia durante la radiazione (da 3 a 6mesi)I A

        Non devono essere erogate cure dentali, ma solo terapie d’urgenza previo assoluto consulto con l’ematooncologo.

        Dopo

        I bambini guariti dal cancro vanno considerati a più alto rischio di carie rispetto alla popolazione generaleI A
        I bambini guariti dal cancro vanno considerati ad elevato rischio di manifestare anomalie dentarieI A
        Va preso in considerazione il fatto che i bambini guariti dal cancro presentano una significativa riduzione della curva di crescita nonché anomalie di crescita delle strutture cranio-maxillo-faccialiI A

        Alessandra Majorana
        PO Università degli Studi di Brescia - USD Patologie delle mucose orali-AO Spedali Civili di Brescia

        Per i medici
        Linee guida internazionali
        Prevenzione e trattamento della Mucosite causata da terapie oncologiche

        Linee Guida pratiche MASCC/ISOO basate sull’evidenza per la prevenzione e il trattamento della mucosite causata da terapie oncologiche (23 gennaio 2014).

        Raccomandazioni in favore di un intervento

        L’efficacia del setting terapeutico elencato è supportata da forte evidenza.

        1. Il panel raccomanda l’utilizzo di crioterapia orale per 30 minuti nella prevenzione della mucosite orale in pazienti che ricevono 5-fluorouracile in bolo (livello di evidenza II)
        2. Il panel raccomanda l’utilizzo del fattore di crescita per i cheratinociti ricombinante umano (KGF-1/palifermin) nella prevenzione della mucosite orale (ad una dose di 60 μg/kg al giorno per 3 giorni prima del regime di condizionamento e per 3 giorni successivi al trapianto) in pazienti con neoplasia ematologica che ricevono chemioterapia ad alte dosi e irradiazione total-body (TBI) seguiti da trapianto di cellule staminali autologhe (livello di evidenza II).
        3. Il panel raccomanda che la terapia laser low-level (lunghezza d’onda 650 nm, potenza 40 mW, con ciascun cm2 trattato per il tempo richiesto con una dose di energia tissutale pari a 2 J/cm2) sia utilizzata per la prevenzione della mucosite orale in pazienti che ricevono trapianto di cellule staminali preceduto da regime di condizionamento ad alte dosi, con o senza una irradiazione total-body (TBI) (livello di evidenza II).
        4. Il panel raccomanda che un trattamento analgesico con morfina controllato dal paziente sia utilizzato per il trattamento del dolore dovuto a mucosite orale in pazienti sottoposti a trapianto di cellule staminali (livello di evidenza II)
        5. Il panel raccomanda sciacqui con benzidamina nella prevenzione della mucosite orale nei pazienti con neoplasia del distretto testa-collo, che ricevono una dose moderata di radioterapia (fino a 50 Gy), senza chemioterapia concomitante (livello di evidenza I).

        Suggerimenti in favore di un intervento

        L’efficacia del setting terapeutico elencato è supportata da evidenza più debole.

        1. Il panel suggerisce che i protocolli di igiene e cura del cavo orale siano utilizzati per la prevenzione della mucosite in tutte le fasce di età e indipendentemente dalle modalità di trattamento oncologico (livello di evidenza III).
        2. Il panel suggerisce che la crioterapia orale sia utilizzata per la prevenzione della mucosite orale in pazienti che ricevono melfalan ad alte dosi, con o senza una irradiazione total-body (TBI), come regime di condizionamento per il trapianto di cellule staminali ematopoietiche (livello di evidenza III).
        3. Il panel suggerisce che la terapia laser low-level (lunghezza d’onda 632.8 nm) sia utilizzata per la prevenzione della mucosite orale in pazienti che ricevono radioterapia senza chemioterapia concomitante per neoplasie del distretto testa-collo (livello di evidenza III).
        4. Il panel suggerisce che l’applicazione di fentanyl transdermico possa essere efficace per il trattamento del dolore dovuto a mucosite orale in pazienti che ricevono chemioterapia convenzionale o ad alte dosi, con o senza irradiazione total-body (TBI) (livello di evidenza III).
        5. Il panel suggerisce che sciacqui con morfina al 2% possano essere efficaci nel trattamento del dolore dovuto a mucosite orale in pazienti sottoposti a radioterapia per neoplasia del distretto testa-collo (livello di evidenza III).
        6. Il panel suggerisce che sciacqui con doxepina allo 0.5% possano essere efficaci nel trattamento del dolore dovuto a mucosite orale (livello di evidenza IV).
        7. Il panel suggerisce che supplementi sistemici di zinco per via orale possano essere di beneficio per prevenire la mucosite orale in pazienti in trattamento con radioterapia o chemioradioterapia (livello di evidenza III).

        Raccomandazioni contro l’intervento

        Esiste una forte evidenza che indica la mancanza di efficacia dei trattamenti elencati.

        1. Il panel raccomanda che l’utilizzo di pastiglie antimicrobiche contenenti PTA (polimixina, tobramicina, anfotericina B) e BCoG (bacitracina, clotrimazolo, gentamicina) e creme ad uso orale contenenti PTA non siano utilizzate nella prevenzione della mucosite orale in pazienti che ricevono radioterapia per neoplasie del distretto testa-collo (livello di evidenza II).
        2. Il panel raccomanda che gli sciacqui con l’antimicrobico iseganan non siano utilizzati nella prevenzione della mucosite orale in pazienti con neoplasia ematologica che ricevono chemioterapia ad alte dosi con o senza irradiazione total-body (TBI) seguiti da trapianto di cellule staminali autologhe o in pazienti che ricevono radioterapia o radiochemioterapia concomitante per una neoplasia del distretto testa-collo (livello di evidenza II).
        3. Il panel raccomanda che gli sciacqui con sucralfato non siano utilizzati per la prevenzione della mucosite orale in pazienti che ricevono chemioterapia (livello di evidenza I) o in pazienti che ricevono radioterapia (livello di evidenza I) o radiochemioterapia concomitante (livello di evidenza II) per neoplasie del distretto testa-collo.
        4. Il panel raccomanda che gli sciacqui con sucralfato non siano utilizzati per il trattamento della mucosite orale in pazienti che ricevono chemioterapia (livello di evidenza I) o in pazienti che ricevono radioterapia (livello di evidenza II) per neoplasie del distretto testacollo.
        5. Il panel raccomanda che il trattamento con glutamina per via endovenosa non sia usato come prevenzione della mucosite orale in pazienti che ricevono chemioterapia ad alte dosi, con o senza irradiazione total-body (TBI), per il trapianto di cellule staminali emtopoietiche (livello di evidenza II).

        Suggerimenti contro un intervento

        Una evidenza più debole indica la mancanza di efficacia dei trattamenti elencati.

        1. Il panel suggerisce che gli sciacqui di clorexidina non siano utilizzati nella prevenzione della mucosite orale in pazienti che ricevono radioterapia per neoplasie del distretto testa-collo (livello di evidenza III).
        2. Il panel suggerisce che i fattori di crescita per i granulociti macrofagi (GM-CSF) in sciacqui non siano utilizzati nella prevenzione della mucosite orale in pazienti che ricevano chemioterapia ad alte dosi, per il trapianto di cellule staminali autologo od eterologo (livello di evidenza II).
        3. Il panel suggerisce che gli sciacqui con misoprostolo non siano utilizzati nella prevenzione della mucosite orale in pazienti che ricevono radioterapia per neoplasie del distretto testacollo (livello di evidenza III).
        4. Il panel suggerisce che la pentossifilina sistemica per via orale non sia utilizzata per la prevenzione della mucosite orale in pazienti sottoposti a trapianto di midollo (livello di evidenza III).
        5. Il panel suggerisce che la pilocarpina sistemica per via orale non sia utilizzata per la prevenzione della mucosite orale in pazienti sottoposti a radioterapia per neoplasia del distretto testa-collo (livello di evidenza III) o in pazienti che ricevono chemioterapia ad alte dosi con o senza irradiazione total-body (TBI) per trapianto di cellule staminali ematopoietiche (livello di evidenza II).

        Fonte: AIDI Italia

         

        Per il paziente
        Associazioni per il malato
        Associazioni a supporto del malato oncologico

        In Italia operano con competenza e professionalità Associazioni di volontariato al servizio dei malati di cancro. Con alcune collaboriamo e condividiamo la sfida di migliorare la qualità della vita del paziente.

        Associazione Italiana Malati di Cancro

        L’Associazione Italiana Malati di Cancro, parenti e amici (A.I.M.A.C.) - fondata nel 1997 con lo scopo di fornire informazioni ai malati di cancro e ai loro familiari attraverso una strategia multimediale. Dal 2010 riconosciuta come organizzazione che svolge attività di evidente funzione sociale sul territorio nazionale, ha realizzato l'Oncoguida, un servizio dedicato ai malati di cancro che offre informazioni utili: dove effettuare indagini diagnostiche, trattamenti  terapeutici, a chi rivolgersi per sostegno psicologico, riabilitazione e assistenza.

        Antea Associazione Onlus centro di Cure Palliative

        L’Associazione Antea è una Onlus, che nasce a Roma nel 1987 per garantire assistenza gratuita a domicilio ai pazienti in fase avanzata di malattia. Dal 2000 l'hospice Antea, dotato di 25 stanze singole, ospita i pazienti. L’assistenza Antea è basata sulle cure palliative, un approccio che comprende non solo assistenza medico-infermieristica, ma anche supporto psicologico, riabilitativo, sociale, spirituale e legale per garantire la migliore qualità di vita possibile al paziente e alla la sua famiglia.

        Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro

        L'Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro AIRC, ente privato senza fini di lucro fondato nel 1965 grazie all'iniziativa di alcuni ricercatori dell'Istituto dei Tumori di Milano, fra cui il Professor Umberto Veronesi e il Professor Giuseppe della Porta. Gli obiettivi di AIRC sono finanziare in maniera costante la ricerca oncologica, con particolare attenzione ai giovani ricercatori e sensibilizzare e informare il pubblico. AIRC conta oggi 17 Comitati Regionali e oltre 4.500.000 sostenitori.

        AIL

        Nata nel 1969 a Roma da un’intuizione del Prof. Franco Mandelli e grazie al contributo di illustri personalità del mondo della medicina, della scienza, dell’economia e della cultura, AIL promuove e sostiene la ricerca scientifica per la cura delle leucemie, dei linfomi e del mieloma. Assolve il compito di assistere i malati e le loro famiglie, accompagnandoli in tutte le fasi del percorso della malattia, offrendo loro servizi, conoscenza e comprensione. Lotta al loro fianco per migliorarne la qualità della vita e sostenerli nel complesso percorso delle cure. Sensibilizza l’opinione pubblica sulla lotta contro le malattie del sangue.

        Fondazione Bambin Gesù

        La Fondazione Bambino Gesù Onlus nasce nel 2000, a sostegno degli obiettivi di sviluppo dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (I.R.C.C.S.). Accompagnare e sostenere l'impegno dei medici, dei ricercatori, degli operatori sanitari e di quanti si adoperano per dare una migliore qualità della vita ai bambini e alle loro famiglie. Questa la  mission della Fondazione “… perchè la domanda di salute dei piccoli pazienti ha bisogno di risposte immediate”.

        Fondazione Umberto Veronesi

        La Fondazione Umberto Veronesi nasce nel 2003 su iniziativa di Umberto Veronesi e di molti altri scienziati e intellettuali di fama internazionale, fra cui 11 premi Nobel, con lo scopo di promuovere la ricerca scientifica di eccellenza e progetti di prevenzione, educazione alla salute e divulgazione della scienza. La Fondazione eroga borse di ricerca per medici e ricercatori e finanzia progetti di altissimo profilo che possano elaborare nuove conoscenze e nuove cure per le malattie, realizza campagne di prevenzione e educazione che promuovono l'adozione di stili di vita sani e consapevoli.

        F.A.V.O

        F.A.V.O. nasce nel 2003 come “associazione delle associazioni” di volontariato a servizio dei malati di cancro e delle loro famiglie. Costituita da oltre 500 associazioni diffuse su tutto il territorio nazionale per un totale di circa 25.000 volontari (nella maggior parte dei casi malati o ex malati). Le associazioni federate offrono diversi servizi: offerta di case-alloggio per pazienti e familiari che devono frequentare luoghi di cura durante la fase acuta della malattia; accompagnamento dei pazienti e dei lungo-viventi con problemi di disabilità; presa in carico  dei malati terminali a domicilio, sostegno psicologico nei luoghi di cura con il coinvolgimento di familgiari.

        Il prodotto
        Il prodotto
        Protocollo terapia secondo gravità della lesione

        Come prevenzione si consiglia l’uso di Mucosyte® 2 volte al giorno, in caso di trattamento si passa dalle 3 alle 6 applicazioni a seconda della gravità della lesione. Evitare di mangiare o bere per almeno 60 minuti successivi al trattamento.

        Mucosyte® fluid BustineFlacone 180 ml
        Versare il contenuto della bustina in un bicchiere e aggiungere 10 ml di acqua.Riempire il misurino fino alla tacca (15 ml), versare in un bicchiere e aggiungere 15 ml di acqua.

         

        • Mescolare bene e utilizzare immediatamente per almeno 1 minuto o per quanto sia possibile facendo in modo che tutta la cavità orale (palato, lingua, interno guance e tutti i tessuti circostanti) risulti uniformemente impregnata. Espellere poi la soluzione.
        • Mucosyte può essere utilizzato anche per gargarismi e in casi particolari può essere usato non diluito.
        • Per i pazienti più piccoli, applicare direttamente sulle parti da trattare con tampone imbevuto con il prodotto puro o diluito.
        • Evitare di mangiare o bere per almeno 60 minuti successivi al trattamento.

         

        Grado G-1
        GravitàSenza ulcerazioni
        SintomiLieve dolore alla cavità orale
        AlimentazioneSi, spontanea
        Diagnosi clinicaLieve dolore senza ulcerazioni
        Protocollo terapia MUCOSYTE3 applicazioni die
        Trattamento preventivo2 applicazioni die
        Grado G-2
        GravitàSenza ulcerazioni
        SintomiDolore alla cavità orale
        AlimentazioneSi, spontanea piuttosto liquida
        Diagnosi clinicaDolore e difficoltà a alimentarsi
        Protocollo terapia MUCOSYTE4 applicazioni die
        Trattamento preventivo2 applicazioni die
        Grado G-3
        GravitàUlcere profonde
        SintomiDolore intenso alla cavità orale
        AlimentazioneSolamente dieta liquida
        Diagnosi clinicaUlcerazioni e abrasioni estese
        Protocollo terapia MUCOSYTE6 applicazioni die
        Trattamento preventivo3 applicazioni die
        Grado G-4
        GravitàUlcere molto profonde
        SintomiForte dolore alla cavità orale
        AlimentazioneDifficoltà o impossibilità
        Diagnosi clinicaUlcere estese e profonde nella cavità oro-faringea
        Protocollo terapia MUCOSYTE5/6 applicazioni die
        Trattamento preventivo3 applicazioni die

        interazioni con medicinali o altri prodotti.

         

        Conservazione

        Conservare la confezione, ben chiusa, a temperatura ambiente e lontano da fonti luminose o di calore.

        Tenere fuori dalla portata dei bambini. L’involontaria eventuale deglutizione non rappresenta un rischio per la salute del consumatore, ma si consiglia di evitarlo.

        Per i medici
        Convegni
        Convegni all'estero

        Calendario incontri e Convegni medici internazionali.

        Giugno

        Vienna 28 - 30 giugno 2018
        MASCC/ISOO Annual Meeting

        Settembre

        Monaco 18 settembre 2018
        24th EACMFS Congress

        Ottobre

        Chicago 21 - 24 ottobre 2018
        28 ASTRO’s 60th Annual meeting

        Chi siamo
        Soci fondatori
        Carla Schettino
        Ideatrice e Amministratore delegato di Innovicare.

        Dopo diversi anni nel mondo delle pubbliche relazioni e della comunicazione decido di supportare mio padre nella Direzione dell’azienda farmaceutica di famiglia. Questa esperienza mi consente di acquisire nuove competenze gestionali. Per seguire il mio secondo bambino, che ha sofferto di convulsioni febbrili, mi prendo una pausa.

        Quando rientro nel mondo del lavoro decido di realizzare un nuovo progetto e propongo a mio padre di acquisire un prodotto - in cui credevo avendo partecipato al suo lancio - per commercializzarlo.

        Nasce così Innovicare srl il 26 luglio 2013 (il nome è stato scelto da mia figlia).

        Ho sempre avuto una forte vocazione per il sociale e, grazie a questo progetto, riesco a mantenere i miei figli e ad aiutare tanta gente. In questa avventura ho un'altra socia: Enza Cerullo (la mia mamma).

        Per il paziente
        Igiene e prevenzione
        Igiene orale e prevenzione della mucosite

        Sintesi delle linee guida nazionali del Ministero della Salute per la promozione della salute orale e la prevenzione delle patologie orali in età adulta - Aggiornamento anno 2015

        Per la prevenzione delle patologie orali bisogna curare l'igiene orale e l’alimentazione (bassi consumi di zuccheri, alto consumo di frutta e verdura), seguire programmi di screening per la diagnosi precoce delle patologie e intervenire sui fattori di rischio.

        La bio-pellicola è rappresentata da una comunità microbica complessa, adesa alla superficie del dente, nota anche come placca dentale o placca batterica. Numerosi esperimenti hanno dimostrato che l’accumulo di batteri sui denti porta a una distruzione dei tessuti dentali e che la regolare rimozione quotidiana della placca previene le malattie dentali.

        Un adeguato spazzolamento manuale delle superfici dentali permette la rimozione del 78% della placca dentale. Tale dato non viene modificato dalla forza esercitata che, al contrario, se eccessiva, potrebbe determinare l’usura dei tessuti duri dentali per erosione e abrasione. Gli spazzolini elettrici, a testina tonda e movimento oscillante, se utilizzati con metodica corretta, possono rimuovere la placca più efficacemente degli spazzolini manuali e senza particolari effetti avversi.

        Numerosi studi clinici hanno evidenziato come, in età adulta, l’utilizzo di paste dentifricie fluorate comporta una sensibile riduzione della formazione di nuove carie.

        Restauri conservativi

        I restauri conservativi di denti cariati non “curano” la carie. Il processo di carie necessita di essere gestito, insieme al paziente, lungo tutto il percorso della vita, con il controllo dei fattori eziologici.

        La longevità dei restauri conservativi è mediamente inferiore ai 10 anni. La loro sostituzione comporta restauri più estesi con progressivo indebolimento delle strutture dentarie e con maggior rischio di perdita dell’elemento dentario.

        Malattie parodontali

        Le malattie parodontali sono patologie dell’apparato di supporto del dente caratterizzate da infiammazione che può limitarsi alla parte marginale gengivale o progredire con formazione di tasche parodontali, mobilità dentaria, determinando, negli stadi più avanzati, la perdita degli elementi dentari.

        La colonizzazione delle superfici dentali da parte dei batteri è riconosciuta come il fattore eziologico principale per lo sviluppo delle malattie parodontali. Diversi studi longitudinali confermano che il fumo è il primo fattore di rischio ambientale per le malattie parodontali.

        La parodontite si manifesta con perdita di attacco parodontale; radiograficamente si può evidenziare una perdita di osso di supporto e clinicamente la formazione di una tasca parodontale. La parodontite è sempre preceduta dalla gengivite; la prevenzione della gengivite, pertanto, consente un’efficace opera di prevenzione della parodontite.

        La gengivite è una patologia infiammatoria della gengiva; si manifesta con sanguinamento al sondaggio marginale e /o spontaneo e assenza di perdita di attacco parodontale; può dare ipertrofia gengivale. È causata da infezione batterica che interagisce con la suscettibilità dell’ospite, fattori ambientali e comportamentali. La gengivite, se trattata, è reversibile.

        L’uso del filo interdentale diminuisce la presenza di gengivite rispetto al solo uso dello spazzolino e così l’uso dello scovolino interdentale. Non esiste sufficiente evidenza per valutare in maniera comparativa la maggiore efficacia o meno derivante dall’utilizzo del filo rispetto allo scovolino.

        Xerostomia

        Nell’ambito dei fattori di rischio locale per la perdita di denti in età matura va annoverata anche la situazione di iposcialia/xerostomia ricorrente con una certa frequenza nel paziente geriatrico. Bassi livelli di secrezione salivare si traducono in un ambiente orale più acido, con una minor capacità tampone, che contribuisce a predisporre all’insorgenza di carie. Molti farmaci in uso in età avanzata (antipsicotici, antidepressivi, sedativi, diuretici, anti-Parkinson, anti-ipertensivi) possono avere come effetto collaterale la riduzione della secrezione salivare, così come malattie specifiche (S. Sjogren, m. autommuni, m. Alzheimer) e l’irradiazione cervicofacciale.

        Fonte: Ministero della Salute

        Per i medici
        Casi clinici
        Radioterapia per cancro al collo e alla testa

        Abstract in italiano

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        Chi siamo
        Partner
        Ail
        Per i medici
        Linee guida internazionali
        Management of Oral Mucositis – ESMO Practice Guidelines

        Incidence of oral mucositis in patients receiving high-dose head and neck radiation.

        Incidence of World Health Organization (WHO) grade 3 or 4 oral mucositis in patients receiving high-dose head and neck radiation approaches 100%.

        Mucositis is one of the prime limiting factors of chemoradiation for advanced head and neck carcinoma, leading frequently to enteral nutritional support and use of morphinomimetics with the objective of maintaining dose intensity throughout the entire radiation regimen.

        Oral mucositis management guidelines

        Oral mucositis management guidelines are mainly based on a basic oral care and good clinical practice.

        • Multidisciplinary development and evaluation of oral care protocols, and patient and staff education in the use of such protocols is recommended for reduction of severity of oral mucositis from chemotherapy and/or radiation therapy.
        • Interdisciplinary development of systematic oral care protocols is suggested. As part of the protocols, the use of a soft toothbrush that is replaced on a regular basis is also suggested consistent with good clinical practice.
        • Patient-controlled analgesia with morphine is recommended as the treatment of choice for oral mucositis pain in patients undergoing HSCT Regular oral pain assessment using validated instruments for self-reporting is essential.
        • In addition to the evidence-based recommendations and suggestions published by the Multinat.Assoc.of Supp.Care in Cancer and the Int.Soc.Oral Oncology (MASCC/ISOO), it is relevant to note that topical agent and  anesthetics can provide short-term pain relief for oral mucositis on an empiric basis.

        Guidelines Work Gr – Annals of Oncology – Vol. 21 2010
        Petersen D.E., Bensadoun R.J., Roila F. - ESMO  

        Chi siamo
        Chi siamo
        Missione

        Utilizziamo sofisticati processi biotech per realizzare prodotti farmaceutici innovativi in grado migliorare la qualità della vita del malato oncologico.

        Siamo impegnati a ridurre gli effetti collaterali dei trattamenti radio e dei farmaci chemioterapici per aiutare il paziente a risolvere nel più breve tempo possibile il problema della mucosite orale.

        Ispirati dalle linee guida internazionali, dialoghiamo e collaboriamo con tutti gli operatori di settore: specialisti, medici di base, ricercatori, infermieri, associazioni di ricerca e volontariato, ma soprattutto parliamo direttamente con i malati.

        Grazie a questa "rete di ascolto" acquisiamo conoscenze e informazioni utili a sviluppare nuovi programmi di terapia mirata.

        Sostenibilità e responsabilità sociale

        Attraverso un’accurata informazione medico scientifica cerchiamo di informare il più elevato numero possibile di operatori sulla presenza del prodotto in commercio.

        Oltre a partecipare a congressi di settore nazionali e internazionali, collaboriamo alla realizzazione di studi clinici, sosteniamo la ricerca e eventi di beneficenza a favore dei bambini malati.

        Chi siamo
        Partner
        Aimac
        Chi siamo
        Partner
        Aiocc
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        Aiom
        Per il paziente
        Igiene e prevenzione
        Raccomandazioni per la prevenzione delle patologie orali nei pazienti adulti con malattia neoplastica

        Sintesi delle Linee guida ministeriali “Raccomandazioni per la promozione della salute orale, la prevenzione delle patologie orali e la terapia odontostomatologica nei pazienti adulti con malattia neoplastica” del gennaio 2014.

        Le terapie non chirurgiche utilizzate per il trattamento dei tumori maligni, quali la chemioterapia, la radioterapia o la combinazione di entrambe sono sempre più diffuse ed efficaci, ma sono associate a effetti avversi a breve e lungo termine. Tra questi vi sono le complicanze orali, acute e/o croniche.

        Lo scopo di queste raccomandazioni è quello di fornire indicazioni basate su prove scientifiche per l'implementazione di percorsi clinico-assistenziali adeguati per la prevenzione e la cura delle complicanze orali nei pazienti affetti da tumori maligni che vengono trattati con terapie oncologiche.

        Un ruolo fondamentale ha l'adozione di un protocollo adeguato e corretto con opportuni percorsi, tecniche e modalità di igiene dentale professionale con l'obiettivo di ridurre al minimo la presenza di agenti e fattori irritanti locali orali prima dell'inizio delle fasi della terapia oncologica.

        Complicanze orali delle terapie oncologiche

        Le terapie non chirurgiche del cancro come le chemioterapie e le radioterapie sono sempre più efficaci e vengono utilizzate:

        • per la cura primaria del tumore
        • nella terapia associata di completamento all’intervento chirurgico
        • come trattamento palliativo per il prolungamento della sopravvivenza dei pazienti.

        Poichè gli agenti chemioterapici sono tra i farmaci a più basso indice terapeutico e la radioterapia può determinare la distruzione non solo del tessuto neoplastico, ma anche dei tessuti compresi nell'area irradiata, questi trattamenti possono causare effetti collaterali gravi, a breve e a lungo termine, che interessano diversi distretti, incluso il cavo orale.

        Le conseguenze negative per il cavo orale delle cure oncologiche sono diverse, e possono compromettere in modo rilevante la salute, il benessere e l'esito delle terapie durante la fase di cura. Alcuni effetti negativi possono essere persistenti e compromettere le funzioni orali e la qualità della vita al termine delle cure antitumorali.

        L’incidenza dei problemi orali è molto variabile: dal 30 al 100% dei pazienti oncologici possono soffrire di complicazioni orali con implicazioni rilevanti per la sopravvivenza e il benessere durante e dopo la terapia. La loro comparsa richiede frequentemente terapia di supporto e può, nei casi più gravi, compromettere o ostacolare la terapia.

        Il trapianto di midollo associato a chemioterapia con o senza irradiazione total-body è un’ ulteriore e rilevante causa di effetti avversi e negativi per il cavo orale.

        Radioterapia

        La radioterapia è una modalità terapeutica richiesta da circa il 60% dei pazienti oncologici e basata sull’uso di radiazioni ionizzanti e sul loro effetto sui tessuti biologici. Viene somministrata una precisa dose di radiazione, in base al tipo di tessuto “bersaglio”, al suo grado di assorbimento e alla localizzazione del tumore, prospettando di ottenere l’eradicazione del tumore, o, in alternativa, il miglioramento della qualità della vita e il prolungamento della sopravvivenza dell’individuo, con il minor danno possibile ai tessuti normali circostanti.

        Gli effetti collaterali negativi delle radiazioni sul cavo orale sono:

        • immediati, quali xerostomia, mucosite, infezioni batteriche, disgeusia e disfagia
        • tardivi come iposcialia, processi cariosi, fragilità della mucosa, infezioni, trisma, fibrosi muscolare, diminuzione della vascolarizzazione, necrosi dei tessuti molli, osteoradionecrosi e malformazioni dentali e facciali.

        Chemioterapia

        La chemioterapia è la terapia di scelta per curare i tumori con diffusione metastatica. Viene utilizzata anche per il trattamento della malattia locale in associazione alla chirurgia e alla radioterapia, come chemioterapia primaria e adiuvante.

        I principali effetti avversi orali delle cure anticancro sono le mucositi, le modificazioni del gusto, la secchezza orale, la disfagia, le infezioni opportunistiche e le conseguenze a lungo termine come l'osteonecrosi dei mascellari da radiazioni o da farmaci, le compromissioni dentali e parodontali. Questi eventi provocano in misura maggiore o minore la compromissione delle funzioni orali di deglutizione, masticazione e fonazione.

        Mucositi orali

        La mucosite è il danno delle barriere mucose associato alle terapie non chirurgiche del cancro e può interessare la mucosa di rivestimento del tratto gastrointestinale e delle vie aeree superiori. La mucosite orale è una delle complicanze più frequenti e potenzialmente più severe associate al trattamento radio-chemioterapico.

        • Più del 40% dei pazienti sottoposti a chemioterapia a dosi standard e circa il 75% dei pazienti che ricevono chemioterapia ad alte dosi sviluppa una mucosite orale.
        • Nei pazienti sottoposti a radioterapia del distretto testa-collo, della zona pelvica o addominale o quelli sottoposti a chemioterapia o chemioradioterapia mieloablativa ad alta dose precedentemente ad un trapianto di cellule staminali ematopoietiche, la prevalenza della mucosite orale è del 90 - 100%.

        L’estensione e la gravità della mucosite dipende non solo dallo specifico protocollo terapeutico, ma anche da fattori individuali quali età, sesso, razza, compromissione sistemica, igiene orale, caratteristiche dell’epitelio, stato nutrizionale, tipo di neoplasia, secchezza orale farmaco-indotta, precedenti danni alla cavità orale, scarsa igiene orale, tabagismo e predisposizione genetica.

        Nella mucosite radio-indotta, i fattori di rischio dipendono dalla dose, dal frazionamento, dal sito della radioterapia, dalla combinazione con chemioterapia ed eventuali regimi di condizionamento nei candidati al trapianto. Sono richieste da 3 a 6 settimane dopo il completamento della radioterapia per la guarigione dei tessuti orali.

        La mucosite radio-indotta interessa i tessuti limitati al settore esposto, tra palato duro e gengiva e si manifesta con eritema o alterazioni bianche delle mucose.  Il quadro di mucosite cronica si verifica raramente dopo la radioterapia.

        Nella mucosite indotta da chemioterapia il segno clinico precoce è l’eritema: può verificarsi in qualsiasi regione della bocca, ma spesso è localizzato in aree non cheratinizzate, come le superfici interne delle guance e labbra, il palato molle, la superficie laterale e inferiore della lingua e il pavimento della bocca.

        Agenti chemioterapici come il metotrexate, fluorouracile (5-FU) ed etoposide sono particolarmente stomatotossici.

        La mucosite orale diventa clinicamente evidente dopo 4-5 giorni dall’infusione del chemioterapico e generalmente ha un picco 7-14 giorni dopo, con la manifestazione di lesioni ulcerative. Si risolve spontaneamente entro tre settimane dalla fine della chemioterapia.

        Spesso non è limitata a tale periodo, ma può diventare una patologia più duratura con effetti devastanti sul recupero del paziente e tali da ostacolare il completo benessere per anni. Inoltre, è possibile la comparsa di ulcere e pseudo membrane che impediscono la normale deglutizione.

        Fonte: Ministero della Salute

        Chi siamo
        Ricercatori
        Elena Bardellini

        Ricercatore Universitario-Dirigente Medico di I livello presso Università degli Studi di Brescia-Clinica Odontoiatrica ASST Ospedali Civili di Brescia

        Ricercatore gruppo disciplinare MED28 Malattie Odontostomatologiche:

        • presso il Corso di Laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Brescia.
        • presso la Clinica Odontoiatrica di Brescia.

         Attività didattica nel Corso di Laurea Specialistica in Odontoiatria e Protesi Dentaria (CLSOPD) dell’Università di Brescia.

        Aree di specializzazione

        L’attività scientifica della Dott. ssa Bardellini si è orientata in particolare sui diversi aspetti della patologie odontostomatologiche infantili nelle malattie sistemiche, sulla patologia orale e sulla traumatologia dento-alveolare.

        I suoi studi e le sue ricerche hanno dato luogo a 40 pubblicazioni a stampa su riviste specializzate (nazionali e internazionali) e a 61 abstracts di contributi a congressi (nazionali e internazionali).

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        Chi siamo
        Partner
        Airc
        Il prodotto
        Mucosyte fluid
        Mucosyte®fluid 12 sachets 15 ml ℮

        Description 

        Mucosyte Fluid is a bioadherent protective oral mucosa gel with repairing activity. It forms a protective film coating over the oral mucosa. Mucosyte  Fluid promotes  the wound healing and provides immediate relief and comfort by eliminating pain. Suggested for the treatment and management of oral mucositis and  of all lesions of oral mucosa caused by Chemo and Radiation Therapy.  

        Indications 

        Suggested for the treatment and management of Oral Mucositis and  of all lesions of the mucous caused by Chemo and Radiation Therapy. For its outstanding action it finds specific use in the treatment of: Sores, ulcers, stomatitis, gingivitisperiodontitis, Oral surgery, difficult extractions, Implantology, traumatic ulcers caused by dentures and orthodontic devicesBurning Mouth Syndrome. 

        Active ingredients

        Ingredients; Demineralized water, Maltodextrin, Polyvinylpyrrolidone, Propylene Glycol, Hydroxyethyl  cellulose, aroma, Verbascoside, EDTA disodium salt, potassium sorbate, sodium benzoate, citric acid, sodium saccharin, sodium hyaluronate. 

        Directions FOR USE 

        Mucosyte fluid sachets 15 ml

        Pour the contents of the sachet into a glass and add 15 ml of water. Mix well and use immediately. Swish the solution in the mouth thoroughly for 1 minute or for as long as possible , ensuring that the whole oral cavity, palate, tongue inside cheeks and all surrounding tissues are uniformly impregnated with it and after spit out.  The product may be used also for gargling and in special cases it may be used undiluted. For small children, apply directly onto the parts to be treated, dabbing them with a pad soaked with pure or undiluted product. Any unused product should be thrown away.  It is advised not to take food, drink for at least 1 hour after treatment. Unintentional swallowing of the product does not create risk for the consumer, however it is preferable to be avoided. Can be used undiluted with swabs. Suggested use at least three times a day. Good oral hygiene as  recommended. 

        Side effects 

        Alleged or confirmed hypersensitivity to one or more product components. 

        Special precautions for use

        Avoid eating or drinking for at least 60 minutes after treatment. Any cloudiness or opalescence do not alter the effectiveness of the product nor its safety for use. Any unused quantities must be eliminated. Keep the package tightly closed, at room temperature and away from light or heat. Do not use Mucosyte fluid if the package is not intact or after the expiration date. Involuntary swallowing is not a risk for the consumer’s health but should be avoided. There are no known interactions with medicines or other products. Keep out of the reach and sight of children. In case of intolerance, suspend treatment and if disturbances persist after 7 days of treatment, consult a physician. 

        Contents 

        12 Sachets of 15 ml ℮ 

        Medical Device EC 

        Date last revised 03/05/2019 

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        I prodotti

        HTN™Actives

        ​​​​​​Gli unici ingredienti vegetali al 100% privi di contaminanti con il titolo più alto disponibile nel mercato e prodotti in modo completamente eco-sostenibile. La tecnologia HTN™ garantisce un ambiente di produzione sterile, protetto da inquinanti ambientali e rigorosamente controllato assicurando, grazie anche ad una continua attività di selezione, un profilo di composizione riproducibile e un titolo di principio attivo che può raggiungere il grado farmaceutico.

        Le potenzialità della tecnologia associate all’esperienza dell’R&D di IRB si sono spinte fino ad ottenere l’isolamento e la purificazione di metaboliti secondari ad elevata attività biologica mai identificati in precedenza, aprendo prospettive inesplorate di ricerca e applicazioni potenziali di grande valore.

        Un profilo di sicurezza e di efficacia che ne estendono l’impiego ad ampio raggio: dalla farmaceutica alla cosmesi, dal nutrizionale alla zootecnia.

        STEMS

        La più ampia gamma di pure cellule staminali vegetali alla massima concentrazione disponibile e senza alcun conservante.

        Grazie a una consolidata banca di linee cellulari IRB è in grado di offrire la più estesa linea di prodotti a base di staminali vegetali disponibile sul mercato con potenzialità di estensione praticamente illimitata. Qualificata esperienza scientifica e capacità produttiva di livello industriale hanno permesso di sviluppare esclusivi concentrati di cellule staminali vegetali.

          

        Chi siamo
        Chi siamo
        Cos'è la mucosite, come riconoscerla

        La mucosite è l'infiammazione della mucosa del cavo orale che rappresenta una complicanza grave e di frequente osservazione nel corso di trattamenti per patologie neoplastiche. Occorre sapere come trattarla, poiché curare la malattia primaria vuol dire sacrificio, ma vuol dire soprattutto subire anche tutti i suoi effetti, le sue conseguenze

        La mucosite è l'infiammazione della mucosa del cavo orale che può espandersi a tutta la mucosa del tratto gastrointestinale e rappresenta una complicanza grave e di frequente osservazione nel corso di trattamenti per patologie neoplastiche (radioterapia e chemioterapia), le quali bloccano la capacità riproduttiva delle cellule epiteliali basali. 

        L'assenza di nuove cellule causa un assottigliamento della mucosa, che diventa atrofica e predisposta all'ulcerazione associata ad intenso eritema, dolore, sanguinamento e aumento del rischio di infezioni. 

        Gli effetti citotossici dei farmaci antineoplastici nei confronti dei tessuti a elevato turnover quali l'epitelic orale - e gli effetti locali delle radiazioni sulla mucosa orale sono responsabili di questa manifestazione, che compromettere in maniera importante la qualità di vita del paziente e può interferire con la gestione della malattia primaria, oltre ad essere una causa frequente di sospensione o ritardo del trattamento oncologico

        È una condizione dolorosa e debilitante che ostacola la masticazione, la deglutizione e, a volte, la capacità di parlare, producendo ritardi nei tempi di cura e aumento dei costi.

        Aumenta il rischio di emorragie e di infezioni, complicanze che possono rendere necessario un prolungamento dell'intervallo tra i cicli di chemioterapia o una riduzione delle dosi di farmaco. 

        Va incontro a mucosite oltre il 60% delle persone sottoposte a chemioterapia con dosaggio standard e circa l'80% dei soggetti sottoposti a chemioterapia ad alte dosi. Inoltre il disturbo riguarda quasi tutti i pazienti (dal 90-100%) sottoposti a radioterapia in particolare del distretto testa-collo. 

        La mucosite compare dopo 4-5 giorni dall'infusione del chemioterapico e generalmente ha un picco 7-14 giorni dopo, con la manifestazione di lesioni ulcerative. Inoltre determina un aumento dei costi per il maggiore utilizzo delle terapie di supporto e per l'allungamento dei tempi di ospedalizzazione. 

        Negli ultimi anni, tuttavia, i progressi nella conoscenza dei meccanismi fisiopatogenetici della mucosite hanno aperto una nuova fase che potrebbe preludere all'applicazione su larga scala di nuovi approcci terapeutici mirati e finalmente efficaci.

        Fattori di rischio

        Età:

        • bambini (aumento del rischio di mucosite per sistema immunitario incompleto, proliferazione cellulare
          elevata);
        • anziani (aumento del rischio di mucosite grave e di lunga durata per alterazioni degenerative, per ridotta escrezione renale, ridotta produzione di saliva, poca cheratina nella mucosa, aumento dell'incidenza di gengiviti);
        • sostanze irritanti; tabacco e alcol.

        Scarsa nutrizione

        • apporto calorico ridotto, con conseguente ritardo nella guarigione;
        • dieta ricca di zuccheri con aumento del rischio di patologie dentarie;
        • cibi speziati o acidi infiammano e traumatizzano la mucosa.

        Scarso apporto di liquidi

        Come viene curata oggi

        Oggi viene curata con dei farmaci specifici per la candidosi, ma non è una candidosi, e un trattamento del genere non porta a remissione della patologia. Oppure si deve rivedere il protocollo di cura della malattia primaria se il quadro clinico è complesso si può arrivare a mettere in discussione la vita del paziente.

        Come dev'essere curata

        Curare la mucosite per quello che è utilizzare farmaci specializzati e con minimo impatto sul paziente, puntare su un livello di remissione della malattia già dai primi giorni del ciclo chemio o radio terapico, puntare sulla prevenzione

        Chi siamo
        Soci fondatori
        Enza Cerullo

        Già presidentessa, nel 1993, dell’Associazione Italiana Sindrome di Sjogren (malattie rare) ha costituito una fitta rete di contatti e relazioni con Associazioni Onlus e Associazioni di malati, anche grazie alla tenacia e all’entusiasmo che le hanno permesso di sopravvivere a un melanoma.

        Con la sua testimonianza supporta i malati di tumore ed è attiva nel monitorare iniziative promosse da enti e associazioni. Mi aiuta a livello pratico, crede sempre in me e mi sostiene  con il suo dolce abbraccio.

        Per il paziente
        Bambini
        Prevenzione patologie orali nei piccoli pazienti sottoposti a terapia chemio e/o radio

        Linee guida del ministero della Salute per la promozione della salute orale e la prevenzione delle patologie orali negli individui in età evolutiva che devono essere sottoposti a terapia chemio e/o radio (Giugno 2010).

        Il cavo orale è un ambiente molto sensibile alla tossicità degli agenti antineoplastici. L’incidenza delle problematiche orali varia in maniera considerevole (dal 30 al 100% dei pazienti). La gravità di queste lesioni è estremamente variabile e richiede frequentemente terapia di supporto e può, nei casi più gravi, ritardare la terapia. 

        Le problematiche più frequenti sono:

        • mucositi
        • cambiamenti del gusto
        • xerostomia
        • infezioni
        • sanguinamento.

        Assistenza costante

        È fondamentale assistere, in equipe, il bambino prima, durante e dopo la somministrazione della chemio-radioterapia, al fine di controllare le frequenti possibili complicanze, soprattutto a carico dei tessuti molli.

        • Se i piccoli pazienti vengono valutati prima della terapia antineoplastica da un odontoiatra pediatrico coadiuvato da un igienista dentale (in collaborazione con un oncologo pediatra) è possibile identificare precocemente patologie orali che potrebbero insorgere, riacutizzarsi o complicarsi durante i trattamenti terapeutici. La valutazione oro-dentale deve assolutamente includere un attento esame del distretto testa-collo, l’ispezione dei denti, delle gengive e delle mucose orali. Tutte le necessità terapeutiche orali dovrebbero essere ultimate prima della fase di immunosoppressione.
        • È fondamentale assistere il paziente durante la fase di somministrazione della chemio-radioterapia monitorando la riduzione della saliva e le alterazioni del gusto. Prevenire e controllare le complicanze orali in questa fase, può evitare pericolosi aggravamenti, disconfort, malnutrizione e ipertermie.
        • E’ necessario, inoltre, iniziare un programma di controllo dello stato di salute orale, della durata di almeno 12- 24 mesi, che dovrà iniziare al termine della terapia antineoplastica o nella fase di post-trapianto di cellule staminali, allo scopo di evitare o ridurre le complicanze tardive, salvaguardando la salute generale del paziente e la sua qualità di vita.

        Mucosite orale

        La mucosite orale rappresenta una delle complicanze più invalidanti nei bambini sottoposti a terapia anticancro o immunosoppressiva. La natura e il grado di severità delle mucositi in un determinato paziente varia a seconda del regime di terapia applicato (i.e. combinazione di radio e chemioterapia, dosaggio, durata e sequenza).

        Si verifica nel 40-80% dei bambini ed è più elevata nei pazienti sottoposti a trattamento mieloablativo per trapianto di midollo osseo.

        In circa il 50% dei pazienti affetti, le lesioni compromettono in maniera significativa la qualità di vita; inoltre, le mucositi possono predisporre a una successiva infezione da miceti, virus e batteri.

        Nei bambini e negli adolescenti il rischio di mucosite è maggiore rispetto agli adulti. Di contro, la mucosite, nei pazienti pediatrici, tende a risolversi più rapidamente che nell’adulto.

        Fattori di rischio

        Diversi fattori di rischio legati all’organismo ospite possono influenzare lo sviluppo e la gravità della mucosite quali: età, sesso, stato nutrizionale, tipo di neoplasia, xerostomia farmaco-indotta, precedenti danni alla cavità orale, scarsa igiene orale e predisposizione genetica. Agenti chemioterapici come il metotrexate, fluorouracile (5-FU) ed etoposide sono particolarmente stomatotossici.

        Mucosite radio-indotta

        Nella mucosite radio-indotta, i fattori di rischio dipendono dalla dose, dal frazionamento, dal sito della radioterapia, dalla combinazione con chemioterapia ed eventuali regimi di condizionamento nei candidati al trapianto.

        Sono richieste da 3 a 6 settimane dopo il completamento della radioterapia per la guarigione dei tessuti orali. La mucosite radio-indotta interessa i tessuti limitati al settore esposto, tra palato duro e gengiva e si manifesta con eritema o alterazioni bianche delle mucose, a causa di una transitoria ipercheratinizzazione.

        Le lesioni ulcerative si verificano a dosi cumulative di 30-50 Gy, mentre un quadro di mucosite cronica si verifica raramente dopo la radioterapia.

        Mucosite indotta da chemioterapia

        Nella mucosite indotta da chemioterapia il segno clinico precoce è l’eritema: può verificarsi in qualsiasi regione della bocca, ma spesso è localizzato in aree non cheratinizzate, come le superfici interne delle guance e labbra, il palato molle, la superficie laterale e inferiore della lingua e il pavimento della bocca.

        La mucosite orale diventa clinicamente evidente dopo 4-5 giorni dall’infusione del chemioterapico e generalmente ha un picco 7-14 giorni dopo, con la manifestazione di lesioni ulcerative. Si risolve spontaneamente entro 3 settimane dalla fine della chemioterapia. Spesso non è limitata a tale periodo, ma può diventare una patologia più duratura che ostacola il completo benessere per anni.

        Il dolore associato alla mucosite può inibire i pazienti dall’assumere cibo e liquidi e richiede una gestione analgesica con anestetici topici, quali lidocaina viscosa associata ad agenti anti-infiammatori non steroidei. A volte, è necessario il ricorso alla nutrizione parenterale di supporto, con conseguenti tempi di ospedalizzazione più lunghi. Inoltre, è possibile la comparsa di ulcere e pseudo membrane che impediscono la normale deglutizione.

        La mucosite può portare anche a ostruzione delle vie aeree orofaringee secondarie a gonfiore, sanguinamento e a una minore capacità di proteggere le vie respiratorie.

        Fonte: Ministero della Salute

        Per il paziente
        Igiene e prevenzione
        L'importanza della saliva

        La saliva è il principale strumento di difesa della cavità orale. Con i suoi fattori enzimatici e immunitari governa l’equilibrio dell’ecosistema orale impedendo la proliferazione di batteri, virus e funghi.

        Qualsiasi evento porti alla riduzione del flusso salivare, comporta automaticamente il crollo dei potenziali di difesa della cavità orale e di conseguenza lo sviluppo di una flora patogena responsabile di:

        • gengiviti e sanguinamento gengivale
        • stomatiti
        • afte
        • mucositi
        • parodontiti, periodontiti e carie
        • candidosi.

        Il potenziale di difesa della cavità orale si riduce perché vengono a mancare tutti quei fattori di protezione fisico-chimici, enzimatici ed immunitari preposti al controllo dell’equilibrio dell’ecosistema orale.

        La ridotta lubrificazione delle superfici mucose orali provoca anche l'aumento e l'eccesso di frizione dei cibi solidi contro i tessuti duri dentali, i manufatti protesici, durante i movimenti volontari e involontari con conseguente ostacolo alla masticazione, alla deglutizione e alla fonazione.

        Xerostomia (xeros=secco e stoma=bocca)

        La riduzione del flusso salivare è caratterizzata da un disturbo definito Xerostomia che significa letteralmente “bocca secca”. La percezione della riduzione della secrezione salivare è fortemente influenzata dalla personalità del soggetto interessato (non è detto che a valori simili di ridotto flusso salivare corrispondano identiche reazioni di sofferenza).

        E’ un disturbo molto diffuso, secondo studi internazionali oltre il 30% della popolazione adulta ne soffre. A tale disturbo, però, non viene attribuita eccessiva importanza né particolare attenzione poiché, nella maggior parte dei casi si tende a considerarlo come un evento “normale” legato alla necessità di dissetarsi o relativo a disordini alimentari.

        Viene spontaneamente denunciato quando raggiunge dei livelli di intensità elevata, che creano obiettive difficoltà di deglutizione e fonazione, colllegate alla scarsissima umidificazione e lubrificazione della cavità orale.

        Il trattamento della xerostomia deve essere diretto a restituire rapidamente sollievo e benessere, ma soprattutto al recupero di ottimali condizioni di umidificazione, lubrificazione e protezione della cavità orale.

        Notizie
        Notizie
        La mucosite orale

        La mucosite orale è una complicanza clinica presente nel 30%- 40% dei pazienti sottoposti a Radioterapia o Chemioterapia e nell’80%  dei pazienti sottoposti a TMO.

        E’ la risposta infiammatoria della mucosa orale all’effetto citotossico dei chemioterapici e degli effetti locali della terapia radiante, che compromettono in maniera importante la qualità di vita del paziente e possono interferire con la gestione della malattia primaria.

        Manifestazione clinica

        La mucosite è una patologia multifattoriale che provoca infiammazione della mucosa orale con progressivo sfaldamento dell’epitelio associata ad ulcerazioni, sanguinamento e aumento del rischio di contrarre infezioni secondarie locali, a volte sistemiche.

        Inizialmente la mucosa si presenta atrofica, segue un intenso eritema che evolve in ulcerazioni. Le sedi più colpite sono il pavimento orale, le mucose e la lingua.

        I pazienti lamentano bruciore e dolore, fino all’incapacità di alimentarsi, deglutire e parlare o alla perdita del gusto. Questa patologia può causare la sospensione della terapia oncologica e rendere necessaria una terapia sistemica con oppiacei e la nutrizione parenterale totale.

        Patogenensi della mucosite

        Il danno delle mucose del cavo orofaringeo si produce attraverso una serie di eventi sequenziali. La valutazione sistematica del cavo orale, in seguito al trattamento, consente l'identificazione precoce delle lesioni

        Gli effetti citotossici dei farmaci antineoplastici nei confronti dei tessuti a elevato turnover, quali l’epitelio orale, e gli effetti locali delle radiazioni sulla mucosa orale sono responsabili di questa manifestazione.

        Fattori di rischio

        • Presenza di patologie del cavo orale preesistenti al trattamento di chemioterapia
        • Scarsa igiene orale durante il trattamento
        • Interventi chirurgici del cavo orale, ulcere traumatiche o causate da protesi dentarie e apparecchi ortodontici
        • Burning Mouth Syndrome (sindrome della bocca che brucia)
        • Età (i pazienti giovani sono più a rischio per l’elevata proliferazione dell’epitelio), sesso e razza.
        • Decadimento delle condizioni generali e la conta dei neutrofili.

        Scala di valutazione NCI-CTCI

        GradualitàParametri
        Grado 0Nessun sintomo
        Grado 1Eritema, pochi sintomi, dieta normale
        Grado 2Ulcere o pseudomembrane; fase sintomatica ma deglutizione-alimentazione ancora possibile
        Grado 3Ulcere confluenti o pseudomembrane, sanguinamento al minimo trauma; fase sintomatica, incapacità ad un’adeguata alimentazione e idratazione
        Grado 4Severe ulcerazioni, necrosi tissutale, sanguinamenti spontanei; sintomi associati a conseguenze minacciose per la vita
        Grado 5Exitus relativa a tossicità

        Trattamento della mucosite orale

        Si basa sulla terapia di supporto volta al controllo dei sintomi, alla prevenzione delle complicanze e alla promozione della guarigione.

        Misure di igiene orale intensificata, crioterapia, protettori della mucosa, analgesici topici o sistemici sono utilizzati con risultati variabili. Risultati ottimali si ottengono utlizzando Mucosyte fluid almeno tre volte al giorno.


         

        Per i medici
        Linee guida internazionali
        Management of Oral Mucositis in cancer patients

        Oral mucositis can be a significant problem for cancer patients. It is typically associated with pain and increased risk of infection and can lead to impaired nutritional status and inadequate hydration.

        These sequelae result in the need for supportive interventions. Mucositis also may be associated with increased risk for poorer outcome of cancer treatment due to the need for treatment interruption in some patient cohorts.

        Frequen­cies of oral mucositis are estimated at

        • 85% - 100% (25% - 45% grade 3/4) in the setting of head and neck high-dose radiation therapy
        • 75% - 100% (25% - 60% grade 3/4) in stem cell transplanta­tion
        • 5% - 40% (5% - 15% grade 3/4 ) in pa­tients receiving myelosuppressive chemotherapy for solid tumors.

        Guidelines for treatment - prevention

        Traditional management of oral mucositis has involved patient education and compliance:

        • Excellent oral hygiene
        • use of non-alcoolic mouthwashes
        • Topical protective agents and systemic agents for pain control
        • Hydration nutritional support, and infection surveillance and treatment.

        Risk of Oral Mucositis (2006)
        Peterson DE – J Supp Onc

        Il prodotto
        Il prodotto
        Proprietà antinfiammatorie del Verbascoside

        Numerosissime ricerche condotte sul Verbascoside hanno permesso di evidenziare le notevoli proprietà antinfiammatorie di questa molecola. 

        Verbascoside esercita la sua attività antinfiammatoria topicamente sulla mucosa orale infiammata.

        L’Allegato contiene sintesi dei principali lavori di ricerca in cui viene dimostrata la capacità del Verbascoside di intervenire nei complessi meccanismi del processo infiammatorio.

        I lavori più interessanti sono quelli che evidenziano la capacità del Verbascoside di bloccare l’attività e di ridurre la presenza delle iNOS e COX-2

        Verbascoside può prevenire lo stress ossidativo: è stato dimostrato per la prima volta che la concomitante inibizione dell’espressione della iNOS e COX-2 è conseguente ad una riduzione della degradazione di IκB-α nel citosol con conseguente inattivazione di NF-κB nel nucleo

        Azione sinergica

        1. L'Acido Ialuronico (sale sodico) favorisce i processi di riepitelizzazione.
        2. Il Polivinilpirrolidone è un polimero con proprietà muco-adesive capace di formare una barriera protettiva e di incorporare Verbascoside e Acido Ialuronico cedendoli lentamente.

        In questo modo le proprietà mucoadesive del PVP, la cessione del Verbascoside e dell’Acido Ialuronico è continua e progressiva, permettendo di esplicare al meglio le specifiche attività.

        Chi siamo
        Partner
        Antea
        Chi siamo
        IRB
        Bibliografia
        1. EFSA, Botanicals and Botanical Preparations widely used as food supplements and related products: coherent and comprehensive risk assessment and consumer information approaches, 25 June 2004
        2. M. Silano, V. Silano, Products of plant origin in medicine, food, herbal medicine and cosmetics. Normative, scientific and technical aspects concerning quality, safety and efficacy of different uses of officinal plants in Italy and in the European Union, Tecniche Nuove, 2006
        3. B. Hawkins, Plants for life: Medicinal plant conservation and botanic gardens, BGCI, January 2008
        4. Evaluation of efficacy and safety of IRB G01-005 in the treatment of adult patients affected by subacute or chronic atopic dermatitis, allergic contact dermatitis or irritative contact dermatitis, European Dermatological Institute (Milan), December 2005
        5. Evaluation of the protective and skin balancing power of a product intended to restore psoriatic skin to its normal condition. The test is performed through a clinical test and the use of a polarized light telecamera and TEWL, Biobasic (Milan)
        6. F.P. Bonina, D. Gimillaro, F. Melandri, G. Pressi, Protective effect of topical formulations based on glicerophosphoinositol choline salt, Dermatologia Ambulatoriale 4, 2006
        7. A. Motolese, M. Simonelli, Effect of glycerophosphoinositol salt of choline 1% cream on mild-to-moderate inflammatory and allergic dermatitis, Operative Unity of Dermatology, Hospital of Circolo, Macchi Foundation, Varese
        Notizie
        Notizie
        Tumori testa - collo: trattamenti radio-chemioterapici e Mucosite

        I tumori maligni della testa e del collo sono in prevalenza carcinomi squamosi e si presentano spesso, già alla diagnosi, in stadio localmente avanzato, ovvero estesi alle strutture vicine o con metastasi ai linfonodi del collo.

        Queste neoplasie possono essere curate in maniera radicale in oltre la metà dei casi avvalendosi di trattamenti che prevedono l’utilizzo di radioterapia, chemioterapia e chirurgia variamente integrate tra loro.

        Relativamente alla radioterapia, un punto chiave nel miglioramento del risultato è rappresentato dalla non interruzione delle sedute complessive (generalmente 1/die, dal lunedì al venerdì), al fine di contenere la durata totale del trattamento e quindi limitare il ripopolamento cellulare tumorale.

        Sia quando il trattamento radio-chemioterapico concomitante o radioterapico esclusivo è utilizzato come trattamento primario, sia quando esso deve seguire la chirurgia, è frequente lo svilupparsi di mucosite oro-faringo-laringo-esofagea soprattutto a partire dalla terza settimana di radioterapia.

        A livello del cavo orale, la mucosite consiste nella comparsa di arrossamento a livello del palato, della lingua, delle gengive e del pavimento della bocca; spesso può sovrapporsi la comparsa di zone biancastre suggestive di infezione fungina.

        A seconda del grado di severità, la mucosite oro-faringo-laringo-esofagea si accompagna a dolore, che in una sede nobile quale il distretto della testa e del collo comporta difficoltà a parlare, masticare e deglutire con conseguente dimagrimento e rischio di squilibri a fegato e reni.

        Gli effetti collaterali della radioterapia a fasci esterni sono di entità correlata al volume di trattamento e dunque sono tanto più gravi quanto maggiore è l’estensione del volume di tessuto irradiato. In ogni caso l’effetto acuto a livello delle mucose e della cute è generalmente transitorio e reversibile nel tempo.

        Un paziente malnutrito è anche a maggior rischio di infezioni opportunistiche, cioè malattie veicolate da batteri che abitualmente non nuocerebbero a un individuo sano.

        Controllare il dolore dovuto alla mucosite assume un ruolo cruciale sulla qualità di vita del paziente e sulla buona riuscita del trattamento radioterapico.

        Nella pratica clinica sono utilizzati risciacqui, agenti di rivestimento della mucosa, anestetici locali (lidocaina e benzocaina) fino ad arrivare agli antidolorifici sistemici. Queste terapie tuttavia producono tipicamente un sollievo di circa 30 minuti.

        In conclusione, la migliore strategia attuale per la gestione della mucosite orale nei tumori della testa e del collo deve prevedere l’integrazione tra la terapia del dolore di fondo, sia esso legato alla malattia o all’infiammazione indotta dalla radio/chemioterapia, in associazione a farmaci neuromodulatori del dolore e all’impiego degli oppioidi a rapido rilascio, al fine di garantire la maggiore tolleranza ed efficacia del trattamento oncologico e una migliore qualità di vita dei pazienti.

        Leggi la versione integrale dell'articolo sul sito della Fondazione Serono

        Francesco Miccichè
        Radioterapia Oncologica, Fondazione Policlinico A. Gemelli, Roma

        Per i medici
        Convegni
        60° Forum ASTRO sulla radioterapia oncologica in Texas

        La comunità internazionale della radioterapia oncologica si darà appuntamento a San Antonio (Texas) dal 21 al 24 ottobre in occasione del 60° Meeting annuale di ASTRO (American Society for Radiation Oncology).

        Secondo stime dell’American Cancer Society circa due terzi dei nuovi casi di cancro diagnosticati nel mondo vengono trattati con cure radioterapiche.

        I continui sviluppi nelle applicazioni, nelle tecniche e nelle metodologie rendono sempre più complessa la radioterapia oncologica e richiedono costanti aggiornamenti professionali.

        Sono attesi al Forum più di 11.000 specialisti, ricercatori e scienziati. I massimi esperti internazionali di radioterapia oncologica presenteranno le più recenti scoperte scientifiche e spiegheranno come tradurle in nuove applicazioni cliniche.

        Il programma prevede anche:

        • un focus dedicato all’importanza delle cure palliative e delle terapie di supporto
        • una sessione scientifica tematica dedicata al cancro alla testa e al collo.

        Per maggiori informazioni visita il sito ASTRO.

        Per il paziente
        Igiene e prevenzione
        Come trattare la Xerostomia (bocca secca)

        La definizione di secchezza orale comprende la xerostomia, cioè la sensazione soggettiva di secchezza della bocca e l’iposcialia, o iposalivazione, (riduzione anormale della produzione della saliva per compromissione reversibile o irreversibile della funzione ghiandolare).

        Il volume totale di saliva secreta nelle ventiquattrore, dalle ghiandole maggiori (parotidi, sub-mandibolari, sublinguali) e dai corpi ghiandolari minori (labiali, palatali, guanciali) oscilla tra 576 e 696 ml e considerando nulla l’attività secretiva durante le ore notturne, mediamente il flusso salivare varia da 0,4 ml/min (ore di veglia 13/14 h) a 2 ml/min (ore pasti 2/3 h). Valori progressivamente inferiori a 0,4 ml/min esprimono condizioni di ipofunzionalità delle ghiandole salivari

        La Xerostomia, quale diretto riflesso sintomatologico di ridotta secrezione salivare, può essere classificata in 4 livelli.

        • “fisiologica” - quando è legata all’età (ipotrofia delle ghiandole salivari)
        • “temporanea-reversibile” perché relativa a terapie farmacologiche di breve durata, malattie o periodi transitori di ansia/depressione
        • “cronica medio-alta intensità” perché relativa a terapie farmacologiche indispensabili e continuative, diabete, protesi dentarie o personalità di base ansia, depressione, o ipocondria
        • “cronica elevata intensità o cessazione totale del flusso salivare” perché relativa a trattamenti di radioterapia-oncologica, malattie autoimmunitarie (Sjögren), oppure gravi eventi traumatici demolitori.

        Gli approcci di trattamento devono essere impostati tenendo ben presente le diverse forme di xerostomia e la loro origine cercando di utilizzare degli stimolatori della secrezione salivare, se le ghiandole salivari sono ancora in grado di rispondere, o dei sostitutivi della saliva, se le ghiandole salivari hanno perso totalmente la loro funzionalità.

        Effetti della radioterapia e della chemioterapia

        La radioterapia con irradiazione delle ghiandole salivari causa secchezza orale in tutti i pazienti trattati, con effetto dose-dipendente. L'irradiazione provoca alterazioni infiammatorie con successiva atrofia e sostituzione fibrosa dei tessuti. Con le nuove tecniche di somministrazione della radioterapia, come la modulazione di intensità (IMRT), la secchezza orale perdura per periodi di tempo inferiori.

        La xerostomia indotta da chemioterapia è solitamente transitoria, si autolimita e, generalmente, si risolve entro le 48 ore. Il diminuito flusso salivare provoca notevoli modificazioni al trofismo dei tessuti orali e alterazione della flora batterica orale, favorendo la microflora responsabile della carie (Streptococcus mutans, Lactobacillus) e lo sviluppo eccessivo dei miceti (Candida spp.).

        È sempre fondamentale un regime di corretta e scrupolosa igiene orale.

        Per il paziente
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        Informazioni pratiche su come prevenire la Mucosite orale, consigli per il trattamento dei pazienti più piccoli, Associazioni di volontariato che assistono in Italia i malati oncologici.

        Offriamo sintetiche risposte ai principali dubbi legati alla Mucosite orale e indicazioni terapeutiche su come utilizzare al meglio Mucosyte Fluid.
        Per maggiori informazioni, scrivici una e-mail, ti risponderemo appena possibile.

        Chi siamo
        Ricercatori
        Lorenza Speranza

        Ricercatrice e Docente di Biologia Applicata. Dottore di Ricerca in Scienze Biomediche e Citomorfologiche. Specialista in Scienza dell’Alimentazione.

        • 2014 Abilitazione Scientifica Nazionale a Professore Associato nel S.S.D BIO-13.
        • Membro della Società Italiana di Biologia e Genetica (AIBG).
        • Membro della Società Italiana di Biologia Cellulare e del differenziamento.
        • Guest Editor per la rivista International Journal of Molecular Sciences.
        • Guest Editor per la rivista Frontiers in Bioscience special issue endothelial dysfunction and nitregic system

        Attività di docenza

        • Biologia applicata
        • Biologia della varietà umana e dello sviluppo
        • Laboratorio professionale
        • Tirocinio di scienze biomediche

        Responsabile scientifico presso il dipartimento di Medicina e Scienze Dell’Invecchiamento dell’Università degli studi G.D’Annunzio Chieti-Pescara.

        Dal 2010 al 2015

        Tutor scientifico per l’assegno di ricerca in scienze biologiche.

        Responsabile scientifico presso il dipartimento di Medicina e Scienze Dell’Invecchiamento dell’Università degli studi G.D’Annunzio Chieti-Pescara dello studio non farmacologico. 

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        Ospedale Ca’ Foncello UOC Pediatria, Presidio Ospedaliero Di Treviso
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        Fax: 0422/322248    
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        Largo L.A. Scuro 10 37134
                
        Tel:
        045/8126889 – 4931
        Fax: 045/8126326    
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        Azienda Ospedaliera Di Padova Oncoematologia Pediatrica
        Via Giustiniani, 3 35128
                
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        Fax: 049/8213510    
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        AOU Policlinico Vittorio Emanuele, UOC Oncoematologiaologia Pediatrica e TMO
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        Fax: 095/3781154    
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        ARNAS Civico Di Cristina E Benfratelli UOC Oncoematologia Pediatrica
        Piazza Nicola Leotta 4    90127    
            
        Tel: 091/6664142-143
        Fax: 091/6664127    
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        Tel: 070/6095686-649-537
        Fax: 070/6095540    
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        AOU Sassari, Clinica Pediatrica
        Viale S.Pietro, 12 71100    
            
        Tel: 079/228454
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        AOU Policlinico, Dipartimento Di Pediatria
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        PO “Vito Fazzi” U.O.C. Di Oncoematologia Pediatrica”

        Piazza Muratore 1 73100
                
        Tel: 0832/661930
        Fax: 0832/661927    
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        AO ‘Cardinale G.Panico’ UO Pediatria

        Via San Pio X N. 4 73039
                
        Tel: 0833/733111
        Fax: 0833/543561    
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        RCCS Ospedale “Casa Sollievo Della Sofferenza”, UOC Oncoematologia Pediatrica
        Viale Cappuccini 7, 71013    
            
        Tel: 0882/416250
        Fax: 0882/416250-319    
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        Ospedali Riuniti Marche Nord-Presido Ospedaliero San Salvatore
        Piazzale Cinelli, 7 61100
                
        Tel: 0721/362459
        Fax: 0721/362460    
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        Azienda Ospedali Riuniti Presidio “G. Salesi”, SOS Oncoematologia Pediatrica
        Via F. Corridoni, 11 60123        


        Tel: 071/5962130 
        Fax: 071/3636

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        Dipartimento Funzionale Di Emato-Oncologia Pediatrica Istituto G.Gaslini
        Largo G. Gaslini, 5 16148

        Tel: 010/56362515

        Fax: 010/56362714

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        IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesu
        Piazza Sant Onofrio 4 00168

        Tel: 06/68592678

        Fax: 06/68592292

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        Policlinico Umberto I, Universita’ “La Sapienza” UOC Oncoematologia Pediatrica
        Viale Regina Elena 324 00161

        Tel: 06/49979348-338

        Fax: 06/49979346

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        Policlinico Gemelli, UOC Oncologia Pediatrica
        Largo Agostino Gemelli 8 00168

        Tel: 06/3058203

        Fax: 06/3052751

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        Policlinico Umberto I, Universita’ “La Sapienza” Ematologia Pediatrica
        Via Benevento, 6 00161

        Tel: 06/49974753

        Fax: 06/49974579

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        Clinica Pediatrica Azienda Ospedaliera Universitaria Santa Maria Della Misericordia
        Piazzale Santa Maria Della Misericordia, 15, 33100

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        IRCCS Centro Di Riferimento Oncologico – Aviano e A.O.S.Maria degli Angeli
        Via Franco Gallini 2 33081

        Tel: 0434/659093

        Fax: 0434/659524

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        IRCCS Materno Infantile “Burlo Garofolo” Dipartimento oncoematologia e TMO
        Via Dell’istria, 65/1, 34137

        Tel: 040/3785563 – 309

        Fax: 040/3785494

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        stituto Ortopedico Rizzoli SSD Chemioterapia Dei Tumori dell’apparato locomotore
        Via Pupilli N. 1 40136

        Tel: 051/6366991

        Fax: 051/6366107

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        Ospedale Infermi U.O. Pediatria SS Oncoematologia Pediatrica
        Viale Settembrini, 2 47900

        Tel: 0541/705034

        Fax: 0541/705930

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        AOU Sant’Anna Di Ferrara, SSD Oncoematologia Pediatrica
        Via Aldo Moro 8 44124

        Tel: 0532/239068-259

        Fax: 0532/239281

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        Policlinico Sant’Orsola Malpighi Clinica Onco Ematologia Pediatrica “Lalla Seràgnoli”
        Via Massarenti, 11 40138

        Tel.: 051/346044

        Fax: 051/346044

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        Azienda Policlinico Di Modena Pediatria ad Indirizzo oncoematologico
        Via Del Pozzo, 71 41100

        Tel: 059/4224485-2837

        Fax: 059/4224268

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        Azienda Ospedaliero Universitaria Di Parma, UOC Di Pediatria Ed Oncoematologia
        Via Gramsci, 14 43126

        Tel.: 0521/702831-210

        Fax: 0521/702962

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        Ospedale ” Umberto Primo U.O.C Pediatria DH Emato-oncologia pediatrica
        Via San Francesco 1 84014
        Tel: 081/9213867
        Fax: 081/9213867
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        AORN Santobono-Pausilipon, Dipartimento Di Oncoematologia
        Via Posillipo, 226 80123

        Tel.: 081/2205418

        Fax: 081/2205418

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        AOU SUN – Seconda Universita’ Degli Studi Di Napoli-Servizio oncologia pediatrica
        Via Luigi De Crecchio 2 80138
        Tel: 081/5665412-438
        Fax: 081/5665411
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        SO “Annunziata” UOC Pediatria
        Via Francesco Migliori 87100
        Tel: 0984/681315 -343-548
        Fax: 0984/681315
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        AO “Bianchi Melacrino Morelli”, UOC Ematologia
        Via Melacrino 89100
        Tel: 0965/397686
        Fax: 0965/397195
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        AO Pugliese-Ciaccio, UOC Di Ematologia Ed Oncologia Pediatrica
        Viale Pio X, 88100
        Tel: 0961/883103
        Fax: 0961/883250
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        Ospedale Civile Dello Spirito Santo
        Via Fonte Romana, 8, 65123
        Tel: 085/4252741
        Fax: 085/4252904
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        Ospedale San Raffaele U.O. Immunoematologia Pediatrica

        Via Olgettina, 58 20132

        Tel: 02/26434875

        Fax: 02/26436545

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        Ospedale Filippo Del Ponte, Pediatria – DH Oncoematologico Pediatrico

        P.zza Biroldi, 2  20100

        Tel: 0332/299329-312

        Fax: 0332/235904

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        Via G. Venezian, 1  20133
        Tel: 02/23902588
        Fax: 02/23902648
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        Tel: 030/3995711
        Fax: 030/3995041
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        Tel: 035/2673239 – 3240
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        Tel: 0382/502607
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        Tel: 039/2333513
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        Tel 0321 3733279
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        Alessandra Majorana

        Professore Ordinario - Università di Brescia Dirigente Medico I livello - Ospedali Civili di Brescia.

        Laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Brescia nel 1985. Specializzazione presso l’Università di Padova in Odontostomatologia nel 1990 e in Ortognatodonzia nel 2014

        Attività didattiche

        Professore Ordinario presso l’Università di Brescia. Titolare degli insegnamenti di:

        • Patologia Speciale Odontostomatologica 
        • Odontoiatria Pediatrica del Corso di Laurea Magistrale in Odontoiatria
        • Protesi Dentaria e del Corso di Laurea in Igiene Dentale.

        Presidente del Corso di Studio in Igiene Dentale dell’Università di Brescia

        Coordinatore del Master di II Livello in Odontoiatria Pediatrica.

        Attività clinica e collaborazioni

        • Dirigente Medico I livello responsabile dell’Unità di Odontoiatria Pediatrica e Patologia Orale - AO Spedali Civili di Brescia.
        • Past-President della Società Italiana di Odontoiatria Infantile (SIOI) 
        • Consigliere Società Italiana Patologia e Medicina Orale (SIPMO)
        • Counsellor dell’European Academy of Pediatric Dentistry (EAPD)
        • Membro del Mucosite Study Group del Organo mondiale per il “Support Care in Cancer “ (MASCC)
        • Membro dell’Osservatorio Nazionale per la prevenzione della Salute Orale dell’OMS
        • Collabora con il Ministero della Salute 
        • Membro della FIDAPA sezione Vittoria Alata di Brescia.
        Per i medici
        Casi clinici
        Oral mucositis in children - study
        Per i medici
        Bibliografia
        Bibliografia

        Principali fonti bibliografiche sulla Mucosite Orale e sulle proprietà terapeutiche di PVP, Verbascoside e Sodio jaluronato.

        Efficacy of a solution composed by Verbascoside, Polyvinylpyrrolidone and sodium hyaluronate (Mucosyte®) in the treatment of chemotherapy-induced Oral Mucositis in Children with acute lymphoblasticLeukemia

        E. Bardellini, F. Amadori, R.F. Schumaker, Carmelita D’Ippolito, F. Porta, A. Majorana
        Journal Pediatric Hematology Oncology - Sept 2016

        Clinical efficay of a Medical Device (Mucosyte®) in the treatment of chemotherapy-induced oral mucositis in children

        A. Majorana, E. Bardellini, F. Amadori, N. Pedrini, F.Gorla, R.F. Schumaker, F. Porta
        MASCC 2015 - Copenhagen - DK

        Prevention of Oral Mucositis in Cancer Patients - Clinical application of an anti-inflammatory agent (Mucosyte®)

        G.Pasini, G.Rossi, G.Citterio
        MASCC 2015 - Copenhagen - DK

        The role of (Mucosyte®) in Patients with Oral Mucositis under chemotherapy and/or Radiotherapy

        M. Vaslamatzis, T.H. Tegos, N. Alevizopoulos, A. Dimitriadou, C.H. Stathoupoulos, A. Lasharakis, C.H. Zoumblios, D. Protonotarios, O.U. Nikolatou
        MASCC 2015 - Copenhagen - DK

        Oral Mucositis related to Radiotherapy for Head and Neck: Evaluation of the effectiveness of a new anti-inflammatory product (Mucosyte®)

        Di Franco R, Matteo M, Ravo V, Borrelli D, Pepe A, Falivene S, Argenone A, Guida G, Muto P
        7° MASCC/ISOO Meeting - Miami USA June 26-28 2014

        Verbascoside down-regulates some pro-inflammatory signal transduction pathways by increasing the activity of SHP-1 in the U937 cell line

        Speranza L, Pesce M, Franceschelli S, Ferrone A, De Lutiis MA, Patruno A, Grilli A, Felaco M
        Journal of Cellular and Molecular Medicine, Nov. 2014

        Azione antinfiammatoria del Verbascoside su una linea cellulare mielomonocitica umana (THP-1)

        Speranza L, Franceschelli S, De Lutiis MA, Pesce M, Vinciguerra I, Patruno A, Menghini L, Grilli a, Felaco M.
        XI Congr Naz AIBG 8-11, Ott 2009 Palermo

        Antinflammatory  effects in U937 cells treated with Verbascoside

        Speranza L, Franceschelli S, Pesce M, Farrone A,  De Luts MA, Felaco M, GriIIi A.
        Dept Med Sci. Ag., Univ. D’Annunzio-Chieti  Italy

        Anti-inflammatory properties of the plant Verbascum mallophorum 
        Speranza L, Franceschelli S, Pesce M, Menghini L, Patruno A, Vinciguerra I, De Lutiis MA, Felaco M, Felaco P, Grilli A.
        J Biol Regul Homeost Agents. 2009 Jul-Sep;23(3):189-95

        The antiinflammatory action in THP-1 cells treated with of Verbascoside
        Speranza L, Felaco M , Menghini L , Patruno A , Epifano F , Reale M, Franceschelli S, Pesce M, Vinciguerra I, De Lutiis MA and Grilli A
        Phytotherapy Research. 2010 Sep 24(9):1398-404

        Purification, stability and antifungal activity of Verbascoside from Lippia javanica and Lantana camara leaf extracts

        Oyourou, J.N.; Combrinck, S.; Regnier, T.; Marston, A.
        Industrial Crops & Products vol. 43 May, 2013. p. 820-826

        Verbascoside isolated from Tectona grandis mediates gastric protection in rats via inhibiting proton pump activity 

        Singh, N.; Shukla, N.; Singh, P.; Sharma, R.; Rajendran, S.M.; Maurya, R.; Palit, G.
        Fitoterapia vol. 81 issue 7 October, 2010. p. 755-761

        Efficacy of treatment with Verbascoside, biotechnologically produced by Syringa vulgaris plant cell cultures in an experimental mice model of spinal cord trauma

        Genovese, Tiziana; Paterniti, Irene; Mazzon, E.; Esposito, E.; Paola, R.; Galuppo, Maria; Bramanti, P.; Cuzzocrea, Salvatore.
        Naunyn-Schmiedeberg's Archives of Pharmacology vol. 382 issue 4 October 2010. p. 331 - 345

        Antiinflammatory effects in THP-1 cells treated with Verbascoside.

        Speranza, Lorenza; Franceschelli, Sara; Pesce, Mirko; Reale, Marcella; Menghini, Luigi; Vinciguerra, Isabella; De Lutiis, Maria Anna; Felaco, Mario; Grilli, Alfredo.
        Phytotherapy Research vol. 24 issue 9 September 2010. p. 1398-1404

        Effects of Verbascoside, a phenylpropanoid glycoside from lemon verbena, on phospholipid model membranes

        Funes, L.; Laporta, O.; Cerdan-Calero, M.; Micol, V.
        Chemistry and Physics of Lipids vol. 163 issue 2 February, 2010. p. 190-199

        Protective effect of Verbascoside in activated C6 glioma cells: possible molecular mechanisms

        Esposito E.; Toso R.; Pressi G.; Bramanti P.; Meli R.; Cuzzocrea S.
        Naunyn-Schmiedeberg's Archives of Pharmacology vol. 381 issue 1 January 2010. p. 93 – 105

        Anti-inflammatory phenylpropanoid glycosides from Clerodendron trichotomum leaves

        Kim, Kyoung Hee; Kim, Sungun; Jung, Min Young; Ham, In Hye; Whang, Wan Kyunn
        Archives of Pharmacal Research vol. 32 issue 1 January 2009. p. 7 – 13

        Verbascoside and Verminoside - induced genotoxicity on human lymphocytes: Involvement of PARP-1 and p53 proteins

        Santoro A.; Bianco G.; Picerno P.; Aquino R.P.;Autore G.; Marzocco S.  Gazzerro P.; Lioi M.B.; Bifulco M.
        Toxicology Letters vol. 178 issue 2 May 5, 2008. p. 71-76

        Anti-inflammatory and anti-ulcerogenic properties of Stachytarpheta cayennensis (L.C. Rich) Vahl

        Penido, C.; Costa, K.A.; Futuro, D.O.; Paiva, S.R.; Kaplan, M.A.C.; Figueiredo, M.R.; Henriques, M.G.M.O.
        Journal of Ethnopharmacology vol. 104 issue 1-2 March 8, 2006. p. 225-233

        The effects of Verbascoside on plasma lipid peroxidation level and erythrocyte membrane fluidity during immobilization in rabbits: a time course study 

        Liu, Ming-Ju; Li, Jing-Xian; Guo, Hong-Zhu; Lee, Kwong-Man; Qin, Ling; Chan, Kai-Ming
        Life Sciences vol. 73 issue 7 July 4, 2003. p. 883-892

        Antiinflammatory activity and chemical composition of extracts of Verbena officinalis

        Deepak, Mundkinajeddu; Handa, Sukhdev Swami.
        Phytotherapy Research vol. 14 issue 6 September 2000. p. 463 - 465

        Mechanism of action of Verbascoside on the isolated rat heart: increases in level of prostacyclin

        Pennacchio, M.; Syah, Y. M.; Alexander, E.; Ghisalberti, E. L.
        Phytotherapy Research vol. 13 issue 3 May 1999. p. 254 - 255

        The effect of Verbascoside on cyclic 3′,5′-adenosine monophosphate levels in isolated rat heart

        Pennacchio, Marcello; Alexander, Elizabeth; Syah, Yana M.; Ghisalberti, Emilio L.
        European Journal of Pharmacology vol. 305 issue 1-3 June 3, 1996. p. 169-171

        PPAR-a Contributes to the anti-inflammatory activity of Verbascoside in a model of inflammatory bowel disease in mice

        Esposito E., Mazzon E., Paterniti I., Dal Toso R., Pressi G., Caminiti R., Cuzzocrea S.
        PPAR Research – Vol 2010 – ID 917312

        Wound healing potential of Verbena Officinalis methanolic extract in rats

        Sanay P.; Jayaveera K.N.; Kumar G.S.
        Int. J Chem Sci 2007 – 5, 1295-1300

        Molecular mechanisms underlying wound healing and anti-inflammatory properties of naturally occurring biotechnologically produced phenylpropanoid glycosides (Verbascoside)  

        Korkina LG, Mikhal'chik E, Suprun MV, Pastore S, Dal Toso R.
        CellMol.Biol. 2007 May 30;53(5):84-91

        Protective effect of Verbascoside on 1-methyl-4-phenylpyridinium ion-induced neurotoxicity in PC12 cells

        Sheng, Guo-Qing; Zhang, Jin-Rong; Pu, Xiao-Ping; Ma, Jian; Li, Chang-Ling. Europ Journal of Pharm vol. 451 issue 2 September 13, 2002. p. 119-124

        The neuroprotective effects of verbascoside, one of phenylpropanoid glucoside isolated from the Chinese herbal medicine Buddleja officinalis Maxim, on 1-methyl-4-phenylpyridinium ion (MPP+) induced apotosis and oxidative stress in PC12 neuronal cells were investigated. Treatment of PC12 cells with MPP+ for 48 h induced apoptotic death as determined by 3-(4,5-dimethylthiazol-2-yl)-2,5-diphenyltetrazolium bromide (MTT) assay and flow cytometry, the activation of caspase-3 measured by the caspase-3 activity assay kit, the reduction in mitochondrial membrane potential with laser scanning confocal microscopy and the increase in the extracellular hydrogen peroxide level. Simultaneous treatment with verbascoside markedly attenuated MPP+-induced apoptotic death, increased extracellular hydrogen peroxide level, the activation of caspase-3 and the collapse of mitochondrial membrane potential. These results strongly indicate that verbascoside may provide a useful therapeutic strategy for the treatment of oxidative stress-induced neurodegenerative disease such as Parkinson's disease.

        Per i medici
        Linee guida internazionali
        Management of oral complications during and after Radiotherapy and Chemotherapy

        National Cancer Institute - Updated Guidelines 2008

        Routine oral care

        1. Clean the teeth and mouth every 4 hours and at bedtime, more often if the mucositis becomes worse
        2. Use a soft bristle toothbrush
        3. Replace the toothbrush often
        4. Use water-soluble lubricating jelly to moisturize the mouth
        5. Use antibacterial mouthwashes without alcohol.

        Frequent rinsing removes particles and bacteria from the mouth, prevents crusting of sores, and moistens and soothes sore gums and the lining of the mouth. Try topical medications for pain and inflammation.

        Rinse the mouth before applying the medication onto the gums or lining of the mouth. Wipe mouth and teeth gently with wet gauze or cotton swabs dipped in the topical medication to relieve and help to find wellness.

        Fonte: www.cancer.gov

        Notizie
        Notizie
        La radioterapia
        La radioterapia è una terapia fisica che utilizza le radiazioni, in genere i raggi X, nella cura dei tumori. Le radiazioni ionizzanti colpiscono e distruggono le cellule tumorali, cercando di risparmiare quelle sane.

        Quattro persone su dieci con tumore sono sottoposte a radioterapia, da sola o associata ad altri trattamenti quali la chirurgia e la chemioterapia.

        La radioterapia utilizza radiazioni ad alta energia dirette contro la massa tumorale che non riesce più a proliferare e si riduce progressivamente. Sebbene la radioterapia sia effettuata con sempre maggiore precisione, può accadere che alcune cellule sane, vicine alla zona malata, siano colpite dalle radiazioni.

        La radioterapia non è un trattamento pericoloso né invasivo; la radioterapia esterna non richiede la somministrazione di un'anestesia, che può essere necessaria invece in alcune procedure di radioterapia interna.

        A seconda del tipo di tumore, delle sue dimensioni, della localizzazione nell'organismo, e delle condizioni del paziente, Il team di specialisti - medico oncologo radioterapista, fisico medico,  tecnico di radioterapia:

        • elabora un piano di trattamento personalizzato affinché la più alta dose possibile di radiazioni colpisca in maniera specifica le cellule tumorali e non quelle sane
        • stabilisce la dose di radiazioni totale necessaria a distruggere il tumore, in quante frazioni vada somministrata e con quale frequenza.

        Un trattamento di radioterapia di solito dura diversi giorni o alcune settimane. In genere è effettuata una seduta al giorno, dal lunedì al venerdì, con una pausa nel fine settimana per dare tempo alle cellule sane eventualmente colpite di mettere in atto i processi di autoriparazione. Ogni seduta dura da 10 minuti a mezz'ora circa.

        In genere il paziente non avverte alcun fastidio durante la seduta. La comparsa di effetti collaterali è molto variabile. Alcuni pazienti manifestano solo effetti lievi, altri più fastidiosi, e ciò dipende sia dalle condizioni di salute generali, sia dalla sede del tumore e dal tipo di trattamento.

        Effetti colletarali

        Nella maggior parte dei casi gli effetti collaterali, sebbene fastidiosi, sono di lieve o modesta entità, e scompaiono in genere dopo qualche settimana, una volta terminato il trattamento. Solo in alcuni pazienti durano più a lungo, o richiedono terapie specifiche.

        In caso di irradiazione al cavo orale può manifestarsi secchezza alla bocca o la mucosite orale.

        È importante parlare con il radioterapista di riferimento degli eventuali effetti collaterali per prevenirne la comparsa e attenuarne i sintomi.

        Quando si segue un trattamento di radioterapia è bene seguire una sana alimentazione e bere molti liquidi. L'organismo ha bisogno di proteine e di un buon apporto di energia (carne, pesce, uova, formaggio, latte intero, legumi, frutta secca).

        Fonte: AIRC

         

        Chi siamo
        IRB
        GPI

        Derivato dalla lecitina di girasole e coperto da brevetto internazionale, GPI è un principio attivo per uso topico che agisce a monte della cascata infiammatoria, con un meccanismo d’azione innovativo poiché si inserisce in un sistema di auto-regolazione totalmente fisiologico.

        Un ampio dossier di studi clinici, condotti in collaborazione con autorevoli centri universitari e dermatologici, confermano l’efficacia del prodotto nel controllo dei sintomi dell’infiammazione sia in condizioni fisiologiche (eritema solare) sia in presenza di patologia (dermatiti, psoriasi) a fronte di assenza di effetti collaterali tipici dei cortisonici topici.

        POLISACCARIDI

        • Polisaccaridi altamente purificati da cellule staminali vegetali ottenute con tecnologia HTN™.
        • Di natura poli-uronica e ad alto peso molecolare, i polisaccaridi sono stati veicolati in una formulazione in polvere priva di conservanti e compatibile con le principali materie prime cosmetiche.
        • Il superiore grado di purezza conferisce al prodotto un elevato potere idratante ed emolliente.

         

          

        Notizie
        Notizie
        La chemioterapia

        La chemioterapia consiste nella somministrazione di una o più sostanze capaci di uccidere le cellule tumorali durante il loro processo di replicazione.

        Le sostanze utilizzate per questi trattamenti interferiscono con i meccanismi legati alla replicazione delle cellule tumorali che si riproducono molto più rapidamente di quelle normali. L'effetto della chemioterapia si fa sentire soprattutto sui tumori che crescono velocemente, ma anche su alcuni tipi di cellule sane soggette a rapida replicazione (come le cellule dei bulbi piliferi, del sangue e quelle che rivestono le mucose dell'apparato digerente).

        Si spiegano così i più comuni effetti collaterali di questi trattamenti (perdita di capelli, anemia e calo delle difese immunitarie, vomito, diarrea e infiammazione o infezione della bocca). A fronte di questi disturbi, talvolta rilevanti, la chemioterapia è particolarmente efficace contro alcune forme di cancro, per esempio le leucemie infantili, il linfoma di Hodgkin o il tumore del testicolo, che oggi in un'altissima percentuale di casi giungono a completa guarigione.

        L'associazione di sostanze diverse consente di aggredire le cellule tumorali colpendo contemporaneamente diversi meccanismi essenziali per la loro replicazione. Si ostacola così la loro capacità di evolvere verso forme resistenti alle cure. Per le diverse malattie esistono quindi diversi schemi di chemioterapia chiamati con acronimi formati dalle iniziali dei medicinali utilizzati. Sono quasi un centinaio le sostanze che possono essere combinate per combattere meglio le diverse forme di tumore, e nuove molecole sono continuamente scoperte, sintetizzate o estratte e messe a punto nei laboratori di tutto il mondo.

        Per ogni tumore e per ogni malato i medici scelgono lo schema più adatto per ottenere il miglior risultato possibile con il minor carico di effetti collaterali. A questo scopo la chemioterapia viene spesso somministrata in cicli e non in maniera continua. Non tutte le cellule infatti sono contemporaneamente in fase di replicazione.

        Per ciclo di trattamento si intende il periodo in cui si riceve il trattamento e la fase di intervallo prima di quello successivo. L'intervallo tra un ciclo e l'altro consente di attendere che una nuova popolazione di cellule tumorali entri in fase di replicazione e, nel contempo, permette all'organismo di riprendersi dagli effetti collaterali della cura, soprattutto quelli che colpiscono le difese immunitarie.

        In genere la chemioterapia si prolunga per un periodo che va da tre a sei mesi, nel corso del quale si effettuano in genere da tre-quattro a sei-otto cicli di trattamento. Il programma tuttavia può cambiare in relazione al tipo di malattia, al singolo paziente e alla reazione individuale alle cure.

        I medici valutano l'opportunità di sottoporre un paziente a chemioterapia in base a diversi fattori:

        • il tipo di tumore, più o meno sensibile a queste cure
        • la sede in cui il tumore si è presentato  la prima volta
        • l'aspetto delle cellule tumorali al microscopio (cioè il grado  di severità del cancro)
        • lo stadio di evoluzione del cancro
        • le condizioni generali del paziente.

        Con questi stessi criteri, i medici stabiliscono il tipo di chemioterapia da somministrare, il numero di cicli necessari e se la cura sia da associare a un intervento chirurgico, a cicli di radioterapia, a terapie ormonali o possa essere integrata con le nuove terapie mirate o varie combinazioni di questi trattamenti. Quando la chemioterapia è somministrata contemporaneamente alla radioterapia si parla di chemio radioterapia.

        Possibili obiettivi

        • Eliminare definitivamente la malattia, nel caso di tumori molto sensibili a questi trattamenti
        • Ridurre il volume della massa tumorale  prima di un'operazione chirurgica o della radioterapia (chemioterapia neoadiuvante)
        • Prevenire il ritorno della malattia trattata con un intervento chirurgico o con la radioterapia, eliminando cellule tumorali che  possono essersi staccate dal tumore e diffuse in altre parti del corpo
        • prolungare la sopravvivenza o ritardare la progressione della malattia  quando questa non può essere eliminata del tutto, per esempio perché già diffusa nell'organismo
        • preparare l'organismo a un trapianto di midollo osseo o di cellule staminali.

        I farmaci chemioterapici possono essere presi per bocca sotto forma di capsule o compresse, per via endovenosa, intramuscolare, sottocutanea…

        Effetti collaterali

        Le cure chemioterapiche possono provocare diversi tipi di effetti collaterali.

        • Il senso di affaticamento e debolezza che si può provare con il cancro e durante le cure è particolarmente intenso e prolungato. Si può avvertire la stanchezza in maniera più marcata nei giorni in cui ci si sottopone alla chemioterapia e in quelli immediatamente successivi.
        • Le cellule che rivestono le mucose dell'apparato digerente, poiché sono soggette a un continuo ricambio, sono tra quelle che risentono di più dell'azione dei farmaci usati per la chemioterapia.
        • Non tutti i medicinali usati in chemioterapia provocano nausea e vomito e comunque, anche per quelli che di solito provocano questi disturbi, è impossibile prevedere se lo faranno, e in che entità, nel singolo individuo. Quando si verificano, i disturbi compaiono a partire da alcuni minuti fino a diverse ore dopo la somministrazione del farmaco. Possono durare per ore, più raramente per qualche giorno.
        • Dolore, infiammazione e ulcere in bocca possono comparire da cinque a dieci giorni dopo l'inizio del trattamento e in genere si risolvono gradualmente nelle tre-quattro settimane dopo che è finito. Il medico potrà consigliarvi dei risciacqui, per evitare che le ulcere si infettino, e degli analgesici per tenere a bada il dolore, in modo che non vi impedisca di mangiare e bere.
        • Alcuni medicinali usati in chemioterapia modificano il gusto dei cibi, che può risultare più salato, amaro o metallico. Il fenomeno regredisce alla fine del trattamento, ma prima che passi sono necessarie a volte alcune settimane.
        • La caduta dei capelli, dei peli, di ciglia e sopracciglia è considerato un segno caratteristico della chemioterapia, e anche per questo è una delle conseguenze più temute dai pazienti anche perché rende evidente a chiunque il proprio stato di malattia. In realtà, non tutti i farmaci usati per la cura dei tumori provocano questo effetto indesiderato, né tutti lo fanno con la stessa intensità. Inoltre è bene ricordare che il fenomeno è reversibile e i capelli ricominciano a crescere dopo poche settimane dalla fine del trattamento.

        Fonte: AIRC

        Per il paziente
        Igiene e prevenzione
        Disgeusia, Disfagia e Trisma

        La terapia antineoplastica causa frequentemente la perdita della percezione del gusto, disfagia e difficoltà all'apertura della bocca e alla conduzione delle normali funzioni orali.

        La perdita della percezione del gusto o alterazione del senso dello stesso interessa il dolce, l'acido, l'amaro e il salato. Può essere correlata all’effetto diretto dei farmaci, della radioterapia e alla diminuzione del flusso salivare e può causare gravi disagi ai pazienti, riducendo l’apporto alimentare e interferendo con la qualità della vita.

        Solitamente il senso del gusto viene recuperato tra 1 e 3 mesi dopo la conclusione della terapia

        Disfagia

        Per disfagia si intende la difficoltà a deglutire; può riguardare solo i cibi solidi, o anche quelli semiliquidi o liquidi. La disfagia indotta da radio-terapia può condurre a gravi complicanze come la polmonite ab ingestis.

        La secchezza delle mucose aggrava il deficit della funzione deglutitoria. Gli effetti della disfagia cronica sulla qualità della vita conseguenti alla radio-terapia sono importanti quanto la xerostomia permanente.

        Esistono trattamenti preventivi (es. “la posizione del capo flesso”) che devono iniziare prima del trattamento radioterapico o chemioterapico. Talvolta, gli effetti collaterali della chemioterapia impediscono al paziente di portare a termine un programma di esercizi di fisioterapia specifici per migliorare la deglutizione.

        Gli interventi compensatori terapeutici (es. la deglutizione sopraglottica o la manovra di Mendelsohn) sui deficit individuati, attraverso la valutazione strumentale, si rivelano migliorativi della funzionalità deglutitoria approssimativamente nel 75% dei pazienti trattati con radioterapia.

        Trisma muscolare

        La reazione infiammatoria con fibrosi dei muscoli masticatori in seguito all'irradiazione ad alte dosi di sedi della testa e del collo può portare allo sviluppo di trisma con difficoltà all'apertura della bocca e alla conduzione delle normali funzioni orali. Il paziente lamenta dolore muscolare, articolare e difficoltà nell’apertura della bocca. Quindi, il paziente avrà problemi nella masticazione, nella fonetica e nel sottoporsi a trattamenti odontoiatrici.

        Alcuni esercizi di fisioterapia mandibolare per allenare l’apertura della bocca aiutano a prevenire il trisma muscolare o per lo meno a ridurre le sue conseguenze.

         

        Chi siamo
        Ricercatori
        Umberto Mariani

        Responsabile dell'Unità di Odontostomatologia dell'Ospedale di Bergamo.

        Già Dirigente Medico di I livello dello stesso reparto e poi Responsabile dell’Unità di Patologia e Medicina Orale è laureato in Medicina e Chirurgia all'univerità di Milano con le le seguenti specializzazioni: 

        • Patologia e Medicina Orale
        • Linfologia Oncologica
        • Odontologia Forense
        • Terapia Laser.

        Attività di docenza

        Professore a contratto (a.a. 2013/2014, 2012/2013 e 2011/2012) - Università degli Studi di Milano Bicocca
        Corso di laurea in Tecniche di Radiologia Medica per Immagini e Radioterapia
        Corso di “Malattie odontostomatologiche"

        Professore a contratto a.a. 2012/2013 - Università degli Studi di Cagliari
        Facoltà di Medicina e Chirurgia – Dip. di Scienze Odontostomatologiche Scuola di Specializzazione in ortognatodonzia
        Corso di “Malattie odontostomatologiche"

        Pubblicazioni

        • Autore e coautore di n. 7 pubblicazioni su riviste nazionali ed internazionali
        • Autore e coautore di n. 11 poster
        • Autore e coautore di n. 2 opere editoriali
        • Autore e coautore di n. 7 pubblicazioni internet
        Per i medici
        Linee guida internazionali
        Clinical practice guidelines for the prevention and treatment of Mucositis

        Basic oral care and good clinical practice principles.

        The panel suggests interdisciplinary development of systematic oral care protocols that are geared toward the individual needs of the patient; educational approaches to promulgating them that include the patient, family, and staff; and quality-improvement processes to evaluate them.

        It also suggests the use of a soft-bristle toothbrush that is replaced on a regular basis. Based on expert opinion and the limited published literature, the panel recommends the following:

        • Regular assessment of oral pain is essential and should be performed using validated, self-report pain instruments. Topical protective agents or anesthetics should be considered to promote oral comfort.
        • Use of a preventive oral care regimen should be part of routine supportive care along with a therapeutic oral care regimen if mucositis develops.

        Regular, systematic, oral care hygiene with brushing, flossing, bland rinses, and moisturizers using a standardized oral care protocol should be implemented for all patients.

        Panel

        Dorothy M. Keefe, Mark M. Schubert, Linda S. Elting, Stephen T. Sonis, Joel B. Epstein, Judith E. Raber-Durlacher, Cesar A. Migliorati, Deborah B. McGuire, Ronald D. Hutchins, Douglas E. Peterson.

        • Multinational Association Mucositis Study Supportive Care in Cancer International Society Oral Oncology - Dept of Medical Oncology Royal Hospital Adelaide - Australia.
        • School of Dentistry, University of Washington 
        • Dept of Biostatistics -  University of Texas 
        • Cancer Center, Houston  Texas
        • Dept of Surgery Research, Brigham Women’s Hospital, Boston, Massachusetts
        • Dept of Hematology, Leiden University Medical Center, Leiden, the Netherlands
        • Dept of Diagnostic Sciences, NOVA
        • Southeastern University, Fort Lauderdale, Florida
        • School of Nursing, University of Maryland, Baltimore, Maryland
        • Res Med Library, University of Texas
        • School of Dental Medicine, Univ. of Connecticut Health Center, Farmington, Connecticut.

        Fonte: American Cancer Society

           

          Chi siamo
          IRB
          La nostra materia prima: non solo virtù naturali

          Nel corso dei millenni le piante hanno costituito la principale fonte di principi medicamentosi per l’uomo, mettendo a disposizione preziose sostanze biologicamente attive.

          A tutt’oggi le specie utilizzate sono molteplici e i principi attivi vegetali trovano richieste di applicazioni sempre maggiori non solo in ambito farmacologico, ma anche in numerosi altri settori.

          Tuttavia gli standard di sicurezza, disponibilità e purezza dei principi attivi vegetali, per la stessa natura del processo produttivo - non molto distante nell’approccio da quello utilizzato fin dalle origini della farmacologia - sono ancora compromessi da più variabili, spesso imprevedibili, critiche, talora nocive e comunque solo parzialmente controllabili poiché insite nella natura stessa del processo.

          Una condizione quindi che mette alla prova le competenze delle aziende produttrici e distributrici ed espone a rischi potenziali proprio il benessere e la salute delle persone: un paradosso ancora parzialmente irrisolto, ma non per questo irrisolvibile.

          IRB, biotech italiana da oltre dieci anni focalizzata nella ricerca, sviluppo e produzione di innovativi principi attivi vegetali da colture cellulari per l’area farmaceutica, dermo-cosmetica, nutrizionale e zootecnica, apre una nuova era: servizi e soluzioni d’avanguardia che, con l’ausilio delle tecnologie più avanzate, traggono il meglio della natura a beneficio di tutti, gli uomini come l’ambiente.

          Per il paziente
          Igiene e prevenzione
          Infezioni orali

          Alcuni farmaci e la radioterapia causano ai tessuti danni diretti e indiretti ai tessuti. La compromissione del sistema immunitario, l’interruzione delle barriere mucose, le modificazioni dei biofilm orali e la riduzione del flusso salivare aumentano il rischio di infezioni da microrganismi residenti, opportunisti o acquisiti.

          Le infezioni batteriche (Gram + Streptococcus spp., Staphilococcus spp e batteri opportunisti Gram - E. coli, Enterobacteri, Pseudomonas, Neisseria, Klebsiella, Serratia , Fusobacterium) coinvolgono più frequentemente i tessuti gengivali, anche se tutta la superficie della mucosa è potenzialmente a rischio.

          Le infezioni della mucosa orale possono causare febbre e batteriemia sistemica. Il coinvolgimento dei batteri nella fase ulcerativa della mucosite orale è stato confermato da tempo.

          L’incidenza delle sepsi da batteri del cavo orale è maggiore nei pazienti sottoposti a chemio e radioterapia in presenza di mucosite. Più spesso le sepsi si verificano in pazienti sottoposti a trapianto di midollo; i batteri più spesso isolati sono Streptococcus spp alfa-viridans e Staphylococcus aureus.

          I quadri clinici di infezione orale dovrebbero essere sempre confermati dal risultato di test di laboratorio, utile anche per stabilire la sensibilità agli antibiotici.

          In circa il 40% dei casi alla mucosite orale si associa un’infezione da miceti anche se in letteratura non è stata trovata un’associazione statisticamente significativa. Nella maggior parte degli isolamenti microbiologici dalla cavità orale è stato repertato Candida albicans, più raramente Candida tropicalis, Candida parapsilosis ed Aspergillus.

          Nel 70% circa dei casi la candidosi orale coinvolge la lingua. Il rischio di infezioni fungine sistemiche è maggiore nel caso di grave e prolungata neutropenia (<500 neutrofili/ml).

          Sono frequenti anche le infezioni primarie o secondarie da Herpes simplex virus (HSV) e le ricorrenze di infezione da Varicella-Zoster Virus (VZV) e da Citomegalovirus (CMV).

          Clinicamente, le infezioni orali da HSV e da VZV sono caratterizzate da vescicole, erosioni e ulcerazioni della mucosa orale e della cute periorale con eritema e croste. Il quadro clinico di ulcere orali erpetiche può essere confuso con quello di una stomatite aftosa ricorrente, di sindromi di Stevens-Johnson da farmaci o di lesioni traumatiche.

          Non si rileva un’incidenza maggiore di infezione erpetica in caso di radioterapia.

          Lo specialista infettivologo dovrebbe essere coinvolto per l'adozione di specifici protocolli di trattamento.

          Fonte: Linee Guida Ministero della Sanità

          Notizie
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          Cure Palliative e Terapia del dolore

          Le cure Palliative provvedono al sollievo dal dolore e dagli altri sintomi, integrano gli aspetti psicologici, sociali e spirituali dell’assistenza e offrono supporto alla famiglia del paziente durante la malattia e nell’elaborazione del lutto.

          Il termine Palliativo deriva dalla parola latina “pallium” che significa mantello, protezione.

          L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce le cure Palliative come "…un approccio che migliora la qualità della vita dei malati e delle loro famiglie che si trovano ad affrontare le problematiche associate a malattie inguaribili, attraverso la prevenzione e il sollievo della sofferenza per mezzo di una identificazione precoce e di un ottimale trattamento del dolore e delle altre problematiche di natura fisica, psicofisica e spirituale."

          Le Cure Palliative si rivolgono a pazienti in fase terminale di ogni malattia cronica ed evolutiva: in primo luogo malattie oncologiche, ma anche neurologiche, respiratorie, cardiologiche.

          La fase terminale è una condizione non reversibile con le cure, caratterizzata da progressiva perdita di autonomia e dal manifestarsi di sintomi fisici e psichici che coinvolgono anche le relazioni sociali.

          Corpo, mente e spirito

          Le cure Palliative danno la massima qualità di vita possibile alla persona malata, nel rispetto della sua volontà, e la aiutano a vivere al meglio la fase terminale della malattia. Le cure Palliative considerano la morte come un evento naturale e sono contrarie a qualsiasi forma di accanimento terapeutico e a qualsiasi forma di eutanasia.

          In questo approccio si predilige un’assistenza domiciliare piuttosto che in strutture ospedaliere perché il supporto della famiglia e l’ambiente di casa rappresentano, nella maggioranza dei casi, il luogo ideale di assistenza e cura.

          Le cure Palliative non possono prescindere da una Terapia del dolore che utilizza sia metodi farmacologici che non.

          Terapia del dolore

          L’International Association for the Study of Pain (IASP) definisce il dolore come “un’esperienza sensoriale ed emozionale spiacevole associata a danno tissutale, in atto o potenziale, o descritta in termini di danno. E’ un esperienza individuale e soggettiva, a cui convergono componenti puramente sensoriali relative al trasferimento dello stimolo doloroso dalla periferia alle strutture centrali, e componenti esperienziali e affettive, che modulano in maniera importante quanto percepito“.

          A livello clinico, il dolore è il sintomo che più mina l'integrità fisica e psichica del paziente e più angoscia e preoccupa i suoi familiari, con un notevole impatto sulla qualità della vita.

          Nella definizione di un programma di gestione del dolore, indipendentemente dal tipo e dalla causa del dolore, è necessario un intervento globale che preveda il ricorso a terapie farmacologiche e non.

          • Terapia Farmacologica: analgesici non narcotici, analgesici narcotici, adiuvanti ed anestetici locali. Studi scientifici hanno puntualizzato indicazioni e limiti di questi farmaci: l'OMS ha stabilito una scala graduata d'interventi in base alle caratteristiche e all'entità del dolore; le paure legate alla dipendenza ed alla tolleranza dei farmaci narcotici sono state ridimensionate
             
          • Terapia non farmacologica: molti tipi d'intervento assai diversi fra loro che si possono suddividere in metodi psicologici (di supporto, cognitive, comportamentali) e fisici (agopuntura, massaggio, fisioterapia…). Alcuni agiscono su altri sistemi sensitivi che bloccano la progressione dello stimolo doloroso, altre attivano i meccanismi nervosi centrali e/o periferici che inibiscono la percezione fisica del dolore.

          Riferimenti normativi

          La legge n. 38 del 2010 ha sancito il diritto per ogni cittadino all’accesso alle Cure Palliative e alla cura del dolore considerato in tutte le sue forme. Anche la famiglia del paziente diventa meritevole di ricevere un “adeguato sostegno sanitario e socio-assistenziale”.

          Le Cure Palliative e la Terapia del Dolore sono state inserite tra gli obiettivi prioritari del Piano Sanitario Nazionale che prevede l’istituzione di due tipologie di reti distinte, la Rete di cure Palliative e la Rete per la terapia del Dolore che dovranno integrarsi al fine di rendere l’assistenza uniforme su tutto il territorio nazionale.

          La normativa del 2010 inoltre ha sancito l’obbligo di riportare in Cartella clinica la valutazione del dolore per tutte le strutture sanitarie, nonché terapia prescritta e risultati ottenuti.

          Fonte: Antea (Associazione Onlus centro di Cure Palliative)

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          Good clinical practice principles in the management of Oral Mucositis

          The Basic Oral Care Group is one of eight subcommittees functioning within the Mucositis Study Group Guidelines Panel of the Multinational Association of Supportive Care in Cancer and International Society for Oral Oncology (MASCC/ISOO).

          The Basic Oral Care Group, comprised of the four authors of this paper, represented the disciplines of nursing (DBM, JJ), dentistry (MEPC), and pediatric dentistry (PW).

          This group reviewed research and clinical literature to update the original 2004 Mucositis Management Guidelines in the areas of basic oral care, bland rinses, protocols and education, and good clinical practices such as pain management, oral assessment, oral care, and dental care.

          Although research remains scanty for components of basic oral care, bland rinses, protocols, and education, the original 2004 guidelines with the help of newer literature from 2000 to 2005 and expert consensus among the Guidelines Panel enabled the development of useful clinical practice guidelines for managing oral mucositis in patients receiving cancer treatment with radiation and/or chemotherapy.

          Care in Cancer – Vol. 14, n°6, 541-547
          McGuire D.B., Correa M.E.P., Johnson J., Wienandts P.

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          La gestione integrata delle persone colpite da cancro

          Solo il 57% dei pazienti colpiti da cancro riferisce al medico i piccoli disturbi legati alla malattia o alle terapie, contro il 98% che affronta con l’oncologo gli effetti collaterali ritenuti rilevanti.

          Spossatezza, nervosismo, difficoltà ad addormentarsi, lieve dissenteria, mancanza di appetito, secchezza al cavo orale, sono solo alcuni dei piccoli fastidi fra i pazienti oncologici italiani, che sembrano però restare nella terra di nessuno.

          Il 54%, infatti, ritiene che il medico di famiglia non sia un interlocutore adeguato sulle neoplasie e il 79% lamenta l’assenza di dialogo fra oncologi e medici del territorio. E solo il 9% si rivolge al farmacista di fiducia per avere consigli su come affrontare questi disturbi.

          Questi dati sono stati presentati dalla Fondazione AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) nell’ambito del progetto nazionale “I nuovi bisogni del paziente oncologico e la sua qualità di vita” realizzato con il contributo incondizionato di Bristol-Myers Squibb.

          Il progetto vuole creare rapporti di collaborazione strutturati e preferenziali fra centri oncologici, medicina del territorio, farmacisti che vadano oltre le visite di controllo successive alla fase acuta della malattia.

           “In Italia - spiega Stefania Gori, presidente nazionale AIOM - vivono più di 3 milioni e trecentomila persone dopo la diagnosi di tumore (il 24% in più rispetto al 2010). E la malattia sta diventando sempre più cronica grazie a armi efficaci come l’immuno-oncologia e le terapie a bersaglio molecolare che si aggiungono a chirurgia, chemioterapia, ormonoterapia e radioterapia. Questi cittadini presentano nuovi bisogni, impensabili fino a dieci anni fa”.

          Lo specialista è il principale punto di riferimento nella gestione degli effetti collaterali. Spesso però il paziente, per timore o insicurezza, preferisce non parlare dei piccoli disturbi che non hanno rilevanza clinica determinante, ma sono in grado di peggiorare la qualità di vita e, oggi, non trovano capacità d’ascolto.

          I pazienti rivolgono sempre più spesso domande sulla dieta da seguire, l’attività fisica che possono praticare e il senso di disagio psicologico con cui sono spesso costretti a convivere. Per questo è fondamentale migliorare il livello di consapevolezza di tutti gli attori coinvolti.

          Uno strumento che potrebbe facilitare la comunicazione di questi disturbi è costituito dai PRO-CTCAE (Patient Reported Outcomes - Common Terminology Criteria for Adverse Event): un questionario, utilizzato nelle ricerche cliniche negli USA e in altri Paesi (la versione italiana è stata validata lo scorso giugno), con cui il paziente segnala in autonomia e in maniera dettagliata gli effetti collaterali dei trattamenti anti-tumorali.

          La creazione di un percorso strutturato con gli oncologi e i medici di famiglia può creare le condizioni per una reale reintegrazione dei cittadini colpiti dal cancro nella società e nel mondo del lavoro.

          Fonte: AIOM

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          IRB
          I principi attivi vegetali: una risorsa da ottimizzare

          La presenza nell’ambiente di inquinanti, quali metalli pesanti, pesticidi, diossine e aflatossine, mina pesantemente la sicurezza e la qualità dei principi attivi. 

          Errata identificazione della pianta, contaminazioni ambientali e adulterazioni sono problemi ampiamente documentati.

          La reperibilità delle piante dipende da elementi non controllabili.

          • limitazioni geografiche e climatiche
          • salvaguardia di specie protette
          • tempi di coltivazione (tempo balsamico)
          • degradazione del principio attivo in fase di stoccaggio della pianta
          • difficoltà di estrazione del principio attivo e conseguente utilizzo esteso di solventi ad alto impatto ambientale.

          Secondo alcuni esperti centinaia di piante medicinali sono a rischio di estinzione a causa della raccolta indiscriminata e della deforestazione. Il crescente consumo di materie prime determina l’implementazione delle metodologie di coltivazione ed estrazione tradizionali con conseguente iper-sfruttamento dei terreni. Gli attuali processi produttivi sono comunque caratterizzati da basse rese di produzione a fronte di elevati consumi e produzione di CO2.

          Le variabili ambientali e tecnologiche rappresentano un considerevole ostacolo nel garantire purezza e standardizzazione del prodotto finito. Il profilo e la concentrazione dei metaboliti secondari prodotti dalle piante dipendono fortemente dalle condizioni ambientali e di crescita (fattori biotici e abiotici) che risultano però intrinsecamente variabili. Le aziende produttivamente più evolute sono in grado di garantire la purezza dichiarata solo applicando rigorosi protocolli di coltivazione e di estrazione non sempre economicamente sostenibili.

          IL PRINCIPIO ATTIVO IDEALE: QUALITÀ ASSOLUTA E QUANTITÀ INFINITA

          IRB offre la miglior alternativa:

          • Esente da qualsiasi tipo di inquinante, sterile
          • Di disponibilità illimitata, pianificabile e flessibile sulla base della domanda
          • A titolo elevato e garantito

           

          Chi siamo
          Partner
          Idea
          Chi siamo
          Ricercatori
          Paolo Muto

          Direttore dell’U.O.C. di Radioterapia Oncologica Istituto Nazionale dei Tumori Fondazione Senatore Giovanni Pascale di Napoli.

          Dal  2004 al 2010

          Direttore dell’U.O.C. di Radioterapia del P.O. “Cardinale Ascalesi “ –  ASL NA1 di Napoli

          2009

          Consulente per la Fondazione muto-onlus per implementazione ed attivazione del primo sistema per Tomoterapia in Italia Meridionale.

          Dal 1999 al 2004

          Direzione e gestione  dei reparti di 2 centri di radioterapia presso la Case di Cura “Villa del Sole” e la “Clinica Mediterranea”

          1998

          Funzionario Tecnico presso la I cattedra di Radiologia e Radioterapia del II Policlinico di Napoli.

          Attività di docenza

          Dal  2006

          Docente presso la Seconda Università degli Studi di Napoli per il Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia (Abilitante alla Professione Sanitaria di Tecnico di Radiologia Medica) 

          2006

          Docente presso la Seconda Università degli Studi di Napoli per la Disciplina Radioterapia nel Corso di Specializzazione in Chirurgia Maxillo-Facciale

          1999

          Professore esterno al corso di specializzazione in Oncologia Radioterapica all’Università Nazionale de la Plata

          Dal 1983 al 1997

          Collaboratore professionale esterno presso la I cattedra di Radiologia e Radioterapia  del II Policlinico di Napoli

          1993 - 1996

          Docente presso la scuola dei Tecnici di Radiologia Medica presso l’Istituto Elena D’Aosta III Anno

          1986

          Docente presso il corso di qualificazione professionale T.S.R.M. ex legge 312 dell'11.07.80 per la materia Apparecchiature Radiologiche presso l'Università di Napoli

          1984 - 1987

          Docente presso la scuola dei Tecnici di Radiologia Medica dell'Istituto Fondazione Pascale, per la disciplina di insegnamento "Tecnica ed Anatomia Radiologica"

          1982 - 1983

          • Docente nella Scuola Speciale di qualificazione professionale per infermieri generici e psichiatrici legge 03.06.1980 n.243 II Policlinico Università di Napoli Corso di Radiologia e Radioterapia agli allievi del III anno.
          • Docente presso USL 40, Ospedale Cardarelli, per l'insegnamento della "Radiologia e Radioterapia" alla scuola di Infermieri Professionali
          Chi siamo
          Ricercatori
          Gabriella Pasini

          Laureata in Igiene dentale presso l’Università degli Studi di Milano. Consulente presso il Centro di Igiene Orale e Prevenzione U.O.C. di Odontoiatria IRCCS Ospedale San Raffaele.

          Attività di docenza

          • Professore a contratto nell’ambito del Corso di Laurea in Igiene dentale, presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università VitaSalute San Raffaele Milano.
          • Tutor presso il CLID, università Vita-Salute San Raffaele Milano.
          • Coordinatore e Responsabile tecnico del Tirocinio Clinico del Corso di Laurea in Igiene Dentale, Università Vita-Salute San Raffaele Milano.

          Nell’ambito delle stesse istituzioni fa parte di un gruppo di lavoro indirizzato alla ricerca ad orientamento parodontale

          Corsi e Master

          • Corso di perfezionamento in Prevenzione Odontostomatologica, organizzato dalla Scuola post Universitaria dell’Ateneo Vita-Salute San Raffaele Milano.
          • Master presso l’università La Sapienza di Roma “Nuove tecnologie in Igiene Dentale
          • Corso di Alta Formazione “Esperto nel miglioramento dello stile di vita” presso l’Università degli Studi di Bologna con la qualifica di Life Style Trainer Socio onorario AIDI

          Pubblicazioni e Congressi

          Autore di molteplici pubblicazioni di articoli, poster, contributi e atti di convegno, vincitore di numerosi premi in ambito congressuale.

          Relatore in vari congressi nazionali e internazionali.

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