Qualsiasi evento porti alla riduzione del flusso salivare, comporta automaticamente il crollo dei potenziali di difesa della cavità orale e di conseguenza lo sviluppo di una flora patogena responsabile di:
- gengiviti e sanguinamento gengivale
- stomatiti
- afte
- mucositi
- parodontiti, periodontiti e carie
- candidosi.
Il potenziale di difesa della cavità orale si riduce perché vengono a mancare tutti quei fattori di protezione fisico-chimici, enzimatici ed immunitari preposti al controllo dell’equilibrio dell’ecosistema orale.
La ridotta lubrificazione delle superfici mucose orali provoca anche l'aumento e l'eccesso di frizione dei cibi solidi contro i tessuti duri dentali, i manufatti protesici, durante i movimenti volontari e involontari con conseguente ostacolo alla masticazione, alla deglutizione e alla fonazione.
Xerostomia (xeros=secco e stoma=bocca)
La riduzione del flusso salivare è caratterizzata da un disturbo definito Xerostomia che significa letteralmente “bocca secca”. La percezione della riduzione della secrezione salivare è fortemente influenzata dalla personalità del soggetto interessato (non è detto che a valori simili di ridotto flusso salivare corrispondano identiche reazioni di sofferenza).
E’ un disturbo molto diffuso, secondo studi internazionali oltre il 30% della popolazione adulta ne soffre. A tale disturbo, però, non viene attribuita eccessiva importanza né particolare attenzione poiché, nella maggior parte dei casi si tende a considerarlo come un evento “normale” legato alla necessità di dissetarsi o relativo a disordini alimentari.
Viene spontaneamente denunciato quando raggiunge dei livelli di intensità elevata, che creano obiettive difficoltà di deglutizione e fonazione, colllegate alla scarsissima umidificazione e lubrificazione della cavità orale.
Il trattamento della xerostomia deve essere diretto a restituire rapidamente sollievo e benessere, ma soprattutto al recupero di ottimali condizioni di umidificazione, lubrificazione e protezione della cavità orale.